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Steelbook 4K Ultra HD per la trilogia Halloween
Segnali dall’universo digitale. Rubrica a cura di Francesco Lomuscio
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2 mesi agoon
In collaborazione con Plaion pictures, Universal edita in edizione limitata la steelbook 4K Ultra HD Halloween – La trilogia. Steelbook contenente appunto in formato 4K Ultra HD i tre capitoli della nuova trilogia di Halloween concepita tra il 2018 e il 2022. Tre lungometraggi che fanno da diretta continuazione al capolavoro Halloween – La notte della streghe, diretto nel 1978 dal maestro della paura John Carpenter. Tre capitoli che dunque ignorano sia i sequel realizzati tra il 1981 e il 2003, sia il prequel/remake Halloween – The beginning e Halloween II di Rob Zombie. Tutti firmati da David Gordon Green, sono allora Halloween, Halloween kills e Halloween ends ad essere presenti in questa edizione. Un’edizione dal package accattivante, con la maschera del boogeyman Michael Myers stampata sulla steelbook e il volto dell’eroina Laurie Strode riportato sullo slipcase trasparente. In modo che una volta inserita la prima nel secondo si formi un’immagine unica.
Halloween (2018)
A quarant’anni dal capostipite, Jamie Lee Curtis torna a vestire i panni di Laurie Strode. Panni vestiti anche in Halloween II – Il signore della morte, Halloween – 20 anni dopo e, in un cameo, in Halloween – La resurrezione. Una Laurie Strode qui fortemente amante dell’alcool e che, reduce da due divorzi, si presenta addirittura in possesso di un vero e proprio arsenale. Rispecchiando quindi la realtà americana “armaiola” d’inizio terzo millennio e attendendo soltanto di cancellare dalla faccia della Terra Michael Myers. Ovvero il trucida-giovani dalla bianca maschera che le rovinò nel 1978 la vigilia d’Ognissanti. Trucida-giovani che, a differenza di quanto insegnatoci dalla saga, apprendiamo qui non essere suo fratello. Trucida-giovani dall’atipico fascino soprannaturale che, lasciato immaginare quasi come incarnazione terrena del maligno, si è trasformarlo nell’invulnerabile essere capace di ispirare tante figure dello slasher. A cominciare dal Jason Voorhees del franchise Venerdì 13. Trucida-giovani qui incarnato da James Jude Courtney e dal Nick Castle che ne ricoprì il ruolo per primo.
Una figura che ricorda in questo Halloween l’Hannibal Lecter de Il silenzio degli innocenti nell’essere continuamente ripresa più o meno di quinta priva di maschera.
Pronto ad effettuare la propria fuga durante un trasferimento per tornare a dedicarsi al suo passatempo preferito. Nel corso di una nottata tempestata di coltellate, uccisioni in bagni pubblici e, addirittura, una testa schiacciata in maniera impressionante. Tra costante presenza delle forze dell’ordine e un dottor Sartain alias Haluk Bilginer che sembra in un certo senso rimandare a quella del fu dottor Wynn. Personaggio, quest’ultimo, che i fan halloweeniani conoscono bene. Al servizio di un autentico reboot mirato in particolar modo ad avvicinare al mito myersiano le nuove generazioni. Fino alla coinvolgente lotta conclusiva tra Michael e Laurie, affiancata da figlia e nipote in aria di movimento Me Too. Con sezione extra rappresentata da sette scene eliminate e prolungate, una breve featurette sul personaggio di Laurie e sei minuti di dietro le quinte. Più due di sguardo alla rielaborazione della maschera e tre relativi alle nuove musiche. Senza contarne quattro di conversazione tra Carpenter (qui produttore esecutivo), il regista, la Curtis e il produttore Jason Blum.
Halloween kills (2021)
Annientato da Laurie, rimasta ferita e ora in ospedale, Michael Myers torna in azione più inarrestabile del solito. Pronto ad attuare quello che possiamo definire il maggiormente numeroso e sanguinolento body count dell’intera epopea halloweeniana. Consumato tra seghe circolari, lampade al neon usate come armi, teste fracassate e dita e coltelli conficcati negli occhi. In modo da testimoniare la maniera efficace in cui Halloween kills provvede a rispolverare gli stilemi dello slasher movie. Mentre i cittadini di Haddonfield, però, si mostrano sempre più propensi a dare la caccia all’omicida per eliminarlo. Cittadini comprendenti, tra gli altri, la figlia e la nipote di Laurie, ovvero Judy Greer e Andi Matichak, insieme ad uno stuolo di vecchie conoscenze. A cominciare dai Tommy Doyle, Lonnie Elam e Lindsey che furono bambini nel capostipite di Carpenter. Ora rispettivamente incarnati da Anthony Michael Hall, Robert Longstreet e la stessa Kyle Richards della pellicola che incastonò nell’immaginario horror la brava Curtis.
Pellicola da cui fanno ritorno anche Charles Cyphers e Nancy Stephens per riprendere i ruoli dello sceriffo Leigh Brackett e dell’infermiera Marion.
Tutti facenti parte del gioco di omaggi comprendente, inoltre, le maschere da teschio, strega e zucca viste in Halloween III – Il signore della notte. Gioco di omaggi decisamente gradito; man mano che vengono alternati di continuo passato e presente per fornire una intelligente riflessione relativa al male. Perché, tra un fotogramma e l’altro, non è difficile avvertire il forte retrogusto di riflessione/denuncia nei confronti del giustizialismo made in USA. Accentuato in particolar modo dal clima di follia che ad un certo punto scoppia all’interno del nosocomio all’apparizione di un inquietante individuo. Con la risultante di una delle più riuscite imprese cinematografiche del sanguinario Myers. In questo caso visionabile sia nella versione distribuita nelle sale che in quella estesa, più lunga di quattro minuti e comprensiva di finale alternativo. Per non parlare dei contenuti speciali, comprendenti tre scene eliminate ed estese, cinque dietro le quinte e tre minuti di papere. Più una veloce clip con conta delle vittime e il commento audio del regista, della Curtis e della Greer.
Halloween ends (2022)
Si ricomincia un anno dopo il massacro attuato da Michael Myers nei due tasselli precedenti. E nel prologo facciamo immediatamente conoscenza con il giovane Corey Cunningham dal volto di Rohan Campbell. Giovane destinato ad essere accusato dell’uccisione del ragazzino cui stava facendo da babysitter, in realtà deceduto in un incidente casalingo che apre proprio il film. Giovane bullizzato dai coetanei locali e che comincia anche ad intrecciare un rapporto amoroso con Allyson, nipote della Strode. Man mano che il nuovo corso preso dalla vicenda tenta di proseguire l’interessante discorso relativo al rapporto umanità-paura-male introdotto in Halloween kills. Nuovo corso che privilegia qui l’attesa, dilatandola più del solito fino a relegare il body count prevalentemente alla seconda parte di Halloween ends. È lì, infatti, che l’omicida immortale rientra in gioco sfoggiando come di consueto tutta la propria inarrestabile ferocia. Perché non solo attua una vera e propria carneficina all’interno di uno sfasciacarrozze, ma regala omicidi piuttosto memorabili.
A partire da quello che vede tirato in ballo un impressionante mozzamento di lingua.
Rientrante senza dubbio tra i momenti maggiormente memorabili della oltre ora e cinquanta di visione, condita addirittura di sottotesti biblici. Il tutto, ovviamente, nella sola attesa dello scontro conclusivo tra Michael e Laurie. Una Laurie che, come sempre impersonata dalla Curtis, attende nell’ombra impaziente di mandare all’inferno il suo incubo peggiore. Se poi non ne avete abbastanza, il disco ospita insieme al lungometraggio non poco materiale extra, a cominciare da sei scene eliminate ed estese. Infatti abbiamo quasi cinque minuti su Laurie Strode, circa otto di dietro le quinte, otto di featurette La fine di Halloween e oltre due di papere. Oltre a cinque minuti riguardanti le morti creative inscenate, quasi sei relativi al personaggio di Corey Cunningham e altrettanti di featurette Visioni di terrore. Più commento audio del regista, degli attori Matichak e Campbell, del co-produttore e primo assistente alla regia Attila Salih Yücer e dell’assistente di produzione Hugo Garza.