Diretto da Luca Zingaretti, La Casa degli Sguardi è un film del 2024, presentato alla Festa del Cinema di Roma e tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Daniele Mencarelli. L’opera segue le vicende di Marco (interpretato da Gianmarco Franchini), giovane poeta in una spirale autodistruttiva, caratterizzata da un costante abuso di alcolici. Dopo un grave incidente troverà un impiego nei pressi della cooperativa di pulizie dell’ospedale Bambin Gesù, dove si troverà a contatto con una realtà complessa che lo cambierà radicalmente.

Una trasposizione non del tutto riuscita
La Casa degli Sguardi, seppur fedele all’opera originale, non riesce pienamente a raggiungerne la profondità. Se il romanzo di Daniele Mencarelli, attraverso una narrazione semplice, riesce a raccontare una vicenda umana complessa, all’interno della quale l’introspezione risulta l’elemento più importante, il film di Luca Zingaretti risulta invece, a tratti, fin troppo semplicistico, in particolare nella sua rappresentazione del dolore. L’efficace scelta del cast viene quindi ridimensionata dalla tendenza a diminuire lo spessore di una serie di personaggi altrimenti decisamente interessanti.
A ciò contribuiscono anche le scelte registiche e fotografiche che sembrano limitarsi alla ricerca di un racconto chiaro e comprensibile, rifacendosi ad un linguaggio che, spesso, ricorda il media televisivo piuttosto che quello cinematografico. Tutto ciò porta ad un’opera poco caratterizzata ed a tratti anonima, che non sembra offrire allo spettatore una profondità narrativa o di senso maggiore rispetto a ciò che viene mostrato a schermo.
Il film si configura quindi come un coming of age semplice ed in fin dei conti godibile, i cui punti di forza sono da ricercarsi, principalmente, nell’intenso romanzo da cui è tratto, che garantisce il racconto di una vicenda che può risultare affascinante anche in assenza di una messa in scena memorabile. Il pregio maggiore di La Casa degli Sguardi sembra quindi essere quello di riproporre al pubblico, ancora una volta, l’eccellente romanzo di Daniele Mencarelli il quale, anche se non risulta completamente reao nel suo adattamento cinematografico, può comunque generare un confronto tra gli spettatori che, forse, si ritroveranno spinti a mettersi in discussione.
