Quando quel 23 maggio 1994 Clint Eastwood, presidente della giuria del festival di Cannes, assegnò la Palma d’oro al neo-esordiente Quentin Tarantino e al suo ‘’strambo’’ Pulp Fiction, parecchi storsero il naso, indignati dalla leggerezza con cui si presumeva che i giuratiavesserotrascurato opere ben più meritevoli del calibro di ‘’Caro diario’’ o ‘’Tre colori: Film Rosso’’. Un ‘’piccolo’’ scandalo per la cui consacrazione si dovette attendere l’arrivo definitivo in sala, il 21 ottobre negli USA e il 28 da noi quando, tra gli altri, Tullio Kezich dalle pagine del ‘’Corriere della Sera’’ lo definì ‘’un nonsense della malavita, un grande obitorio della risata, attraversato da bulli e pupe incarnati da una dozzina di attori in stato di grazia’’.
In tre decenni di cinema i giudizi sull’opera di Tarantino si sono fatti via via sempre ancora più articolati e ricercati rispetto a quello di Kezich. Tarantino mise a frutto la sua profonda conoscenza della settima arte, servendosi degli stilemi che resero grande la New Hollywood solo per snaturarne l’essenza, e perciò poterli mettere a disposizione di una sceneggiatura assolutamente surreale e grottesca che ha prepotentemente inserito il genere ‘’PULP’’ nel grande schermo.
I dialoghi surreali, le situazioni inverosimili, i personaggi volutamente sopra le righe partoriti dalla mente di Tarantino e Roger Avery conquistarono immediatamente quel pubblico di massa che vide immediatamente in ‘PulpFiction una boccata d’aria fresca in quel 1994 condito da lungometraggi decisamente più corretti (e ordinari?).
Il genio di Tarantino fu sicuramente il fulcro attorno al quale ruotò questa piccola rivoluzione che sbalordì Cannes in quel maggio 1994. A ciò funsero da corollario un cast in stato di grazia (Travolta e Jackson su tutti), la colonna sonora azzeccatissima a metà tra funk e blues, la locandina divenuta tra le più iconiche di sempre. Ancor più sorprendente fu la velocità con cui in un sondaggio nel 1995 che coinvolse pubblico, critici e giornalisti, Pulp Fiction si collocò al 7° posto dei migliori film del cinema ad appena un anno dall’uscita.
Da allora non si contano i tentativi d’imitazione, né le infinite lodi a posteriori sul genio incompreso dai più del regista de LeIene. Pulp Fiction’ trent’anni dopo è e resta un capolavoro che ha fatto scuola, proprio perché ha saputo trarre ispirazione dal massimo della qualità che il cinematografo aveva saputo regalare in cento anni di vita.
Pulp Fiction è attualmente disponibile su Netflix e AppleTv.