“BEKET” – di Davide Manuli, Italia (80 min. – 2008)
“Audace rilettura della più famosa opera teatrale di Samuel Beckett “Aspettando Godot”. Contrariamente ai Vladimiro ed Estragone di Beckett, i due protagonisti di Davide Manuli, qui ribattezzati Freak e Jajà, stanchi di aspettare il manifestarsi di Godot, decidono di
andarlo a cercare. Lungo il cammino, immersi in una terra di nessuno, si imbatteranno in personaggi deliranti e situazioni paradossali, accompagnati da dialoghi nonsense e musica tecno-trance.”
Girato tra Sardegna e Umbria in soli 13 giorni e autoprodotto dal regista assieme alla Blue Film, Beket è stato autodistribuito nelle sale italiane con non poche difficoltà. Vincitore di numerosi premi, tra i quali il “Premio della Critica indipendente” al 61° Festival di Locarno, e il “Premio come miglior fil d’avanguardia” al 1° Festival di Miami. Musiche; Miss Kittin’ & The Hacker, Roberto “Freak” Antoni, Alessandra Mostacci, Stefano Ianne, Massimiliano Cigala, Marco Saveriano
DAVIDE MANULI
Nasce a Milano nel 1967; ha all’attivo 2 lungometraggi, 5 cortometraggi, 3 documentari, 1 libro. È stato assistente personale di Al Pacino per Chal Productions a New York nel ’92 e assistente personale di Abel Ferrara a Roma nel 2003. Dal 1987 al 1992 è a New York come attore all’Actors Studio e al Lee Strasberg Institute. È attore protagonista nel lungometraggio “The Contenders” prodotto da Milos Forman per la Columbia University. Nel 1993 è attore nel film “L’Incantevole Aprile” del regista Mike Newell (3 candidature Oscar e vincitore di 2 Golden Globes). Nel 1995 finalista e Borsa di studio al Premio Solinas con la sceneggiatura di “Girotondo, Giro Attorno al Mondo”. Nel 1996 pubblica il libro poetico-fotografico “La Mia Incapacità di Stare al Mondo” con le poesie di Davide Manuli e le fotografie di Fabio Paleari. Nel 2008 è attore nel film “Nelle Tue Mani” di Peter del Monte.
SINOSSI
Freak e Jajà si trovano in una terra di nessuno, senza data né tempo. L’uomo non abita più il pianeta. Solo qualche strano personaggio sopravvissuto appare raramente. I due protagonisti si incontrano alla fermata di un autobus, in mezzo al nulla. Il bus arriva ma non si ferma. Era quello che portava a Godot, il Dio che si è manifestato al di là della montagna sotto forma di sonorità musicale. Stanchi di aspettare, i due si incamminano a piedi: si imbatteranno in personaggi deliranti e situazioni paradossali, accompagnati da dialoghi nonsense e musica tecno-trance.