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Festival di Roma

‘Le cose in frantumi luccicano’. Voci di donne

Il film documentario è tra le proiezioni speciali della festa del cinema di Roma. Un viaggio che ripercorre la storia del femminismo a partire dalla prima casa delle donne di Roma. Diretto da Marta Basso, Sara Cecconi, Carlotta Cosmai, Alice Malingri, Lilian Sassanelli

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Le cose in frantumi luccicano, proiezione speciale della Festa del cinema di Roma, è un viaggio nel movimento femminista Italiano. Un tragitto necessario per comprendere l’eredità, la trasformazione, la forza rivoluzionaria di una ricerca senza fine. Le donne di ieri e di oggi, la stessa battaglia, la stessa necessità di aggregarsi e prendere parola. Non a caso il documentario è diretto da un collettivo di donne: Marta Basso, Sara Cecconi, Carlotta Cosmai, Alice Malingri, Lilian Sassanelli.

Con il sostegno del MIC e di SIAE nell’ambito del programma Per chi Crea e con la collaborazione dell’archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico ets, Le cose in frantumi luccicano è prodotto da Sandro Bartolozzi. Una produzione Clipper Media con Fondazione Renato Armellini in collaborazione con Rai Cinema.

Sinossi di Le cose in frantumi luccicano

Occupato nel 1976 dal Movimento di Liberazione della Donna, il “Governo Vecchio” è stato il cuore pulsante delle rivendicazioni e delle conquiste del movimento femminista italiano, il primo luogo in città autogestito unicamente dalle e per le donne: la prima casa delle donne. Cinque giovani registe ripercorrono la storia di quegli anni attraverso archivi e testimonianze, facendo dialogare i temi del passato con la realtà dell’oggi. Consapevolezza, comunità, corpo, trasformazione, amore e rabbia: cinque fili conduttori che intrecciano il film, tessendo l’arazzo di una Roma che oggi brucia di una lotta nuova e antica, una lotta che si svolge nelle case delle donne di oggi, intese come concetto espanso, diffuso nelle strade, nelle piazze, nei margini e nei nuovi corpi di una città che è diventata transfemminista.

Pagine che parlano al plurale

1976, Palazzo Nardini, via del Governo Vecchio 39, Roma. Un gruppo di donne occupa il palazzo fingendosi una troupe cinematografica. Nasce il primo luogo in città liberato, autonomo, autogestito, unicamente dalle e per le donne. Le cose in frantumi luccicano mostra i resti di quelle stanze, le scritte sulle pareti, le tracce di un movimento straordinario ed unico. Spazio ormai sfibrato, stanco eppur vivo nelle memorie che riaccende. Un luogo pregno di vita, storia e ricerca, la cui anima non si esaurisce tra le sue mura.

Le immagini del passato dialogano con lo stato attuale del posto, mentre le diverse voci femminili narrano un pezzetto della loro storia, accompagnando la nostra visione e perlustrazione del luogo. Testimonianze di resistenza, dolore, solitudine, ma anche di una collettività ritrovata. Una soggettività nuova che si nutre di molteplici identità. Costellazioni di corpi di scoperta e confronto. Le donne non sono più sole, condividono problematiche, desideri, paure, violenze. Il personale diventa politico. Una battaglia necessaria per la libertà, la giustizia, il diritto di espressione, di essere viste e riconosciute. Tra le iniziative portate avanti: la lotta per il diritto all’aborto e per la legge contro la violenza di genere, il consultorio e il self help, la redazione di un giornale e radio, i collettivi politici, artistici e intellettuali.

Femminismo è Festa

Ne Le cose in frantumi luccicano la volontà delle donne di ieri e di oggi d’incontrarsi, condividere e farsi collettivo emerge più che mai. Dapprima ascoltiamo delle  giovani adolescenti discutere su maternità, stereotipi sociali e violenza di genere. Poi, un gruppo di donne adulte riflettono sulla spinta rivoluzionaria, sui propositi e le criticità del Movimento di Liberazione della Donna, di cui erano parte. Successivamente, scopriamo le realtà di alcune donne trans della città, uno scorcio autentico al di là di ogni stereotipo. Il movimento femminista evolve, riflette su se stesso, ed acquisisce facce nuove, altre battaglie. Un flusso che travolge le diverse epoche. Un onda che porta a galla necessità antiche ed attuali. Una rivoluzione culturale indispensabile tanto nel passato quanto nel presente, nella difesa dei diritti conquistati e nella lotta per ciò che ancora manca, ferisce, uccide.

Entriamo nelle case delle donne di oggi, comunità vitali e fondamentali del territorio romano: Donne de Borgata, Lucha y Siesta, ex Occupanti del Governo Vecchio, le studentesse del Liceo Virgilio, la comunità di Alexandra, la Tenda Rossa e la doula. Ognuna di queste realtà si è fatta protagonista per una porzione di film, fino a confluire, tutte, nella scena finale di partecipazione e sorellanza nel corteo del 25 novembre. Coro unico di voci, genealogia viva, cicatrici che luccicano.

 

Intervista a Lilian Sassanelli, una delle registe di Le cose in frantumi luccicano

 

Le cose in frantumi luccicano

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