Alice nella Citta presenta Never Too Late, una serie distopica di matrice ecologista, diretta da Lorenzo Vignolo e Salvatore De Chirico, con protagonista i giovanissimi Arianna Becheroni e Roberto Nocchi. È una coproduzione RAI Fiction e Propaganda Italia.
La serie, composta da dieci episodi, dal 22 novembre disponibile su RAI Play, è presentata in un incontro con la stampa, a cui hanno partecipato i registi Lorenzo Vignolo e Salvatore De Chirico, Camilla Paternò e Simona Coppini (sceneggiatrice, insieme a Federica Pontremoli) e i due giovani interpreti, Arianna Becheroni e Roberto Nocchi, che interpretano rispettivamente Maria e Jacopo. All’incontro ha partecipato anche parte della produzione, con Marina Marzotto e Mattia Oddone, per Propaganda Italia e Alessandro Corsetti, per RAI Fiction.
Never To Late: una distopia ecologista
È l’anno 2046. I livelli di anidride carbonica nell’atmosfera sono aumentati vertiginosamente e il pianeta soffre per la mancanza di ossigeno. Le Milizie Verdi sono al potere e da anni negano alle persone ogni contato con la Natura al fine di poterla curare. A Nur, in Sardegna, si estende una delle poche foreste ancora sopravvissute, perimetrata da un muro invalicabile e sorvegliata da droni.
Cinque ragazzi adolescenti, cresciuti senza mai aver toccato un albero o fatto un bagno al mare, decidono di entrare nella foresta, rischiando la loro vita, per scoprire la verità sulla scomparsa dei loro genitori e riprendersi il futuro. Perché per cambiare il mondo… It’s never too late.

Un sistema interconnesso
È proprio il titolo di questa serie, girata in Sardegna, che si presta a diventare un motto per salvare il nostro pianeta, sempre più minacciato da innumerevoli emergenze climatiche.
Durante l’incontro, organizzato da Alice nella Città, la prima a prendere la parola è l’autrice Camilla Paternò (La ragazza nella fontana) che ricorda come tutto sia nato dalla lettura di un libro straordinario, Il sussurro del mondo di Richard Powers. È un romanzo con protagonista una bambina che, una volta cresciuta, diventa botanica e scopre una foresta, dove gli alberi comunicano tra loro tramite le radici, in un sistema complesso interconnesso.
“È questa una metafora sorprendente che abbiamo utilizzato in Never Too Late, con al centro la foresta, recintata con un muro altissimo. Ma abbiamo voluto sottolineare il fatto che fosse viva e interconnessa, proprio come noi umani”.
Per Caterina Paternò, Never Too Late è il racconto del presente nel futuro e questo non può che svolgersi in un mondo distopico, con protagonista un gruppo di giovanissimi che provano a cambiare le cose, affrontando una situazione creata dalle generazioni passate.
In questo modo, gli autori della serie hanno creato un mondo in cui i tanti allarmi climatici, come la desertificazione, sono già avvenuti e, per salvaguardare quel poco che è rimasto, una dittatura militare ha deciso di proibire ogni tipo di contatto con la natura. E così i più giovani non hanno mai visto il mare o sentito il profumo di una rosa.
La parola, poi passa a Simona Coppini, che fa notare, come nel lavoro di scrittura siano stati influenzati dalla quotidianità vissuta durante la pandemia. “Quelle suggestioni hanno giocato un ruolo importante nel nostro lavoro”.

La distopia per lanciare un messaggio di speranza
È poi il turno del regista Salvatore De Chirico.
“Abbiamo deciso di non scimmiottare le produzioni americane che, non solo richiedono un budget molto alto, ma anche delle competenze culturali che non ci appartengono”.
Con queste parole De Chirico spiega come la serie, diretta insieme a Lorenzo Vignolo, è un tentativo di trasformare la distopia in un mondo abitato, per lanciare un messaggio di speranza. Il regista si sofferma sul fatto che, oggi, il nostro pianeta si trova perennemente sul precipizio di una catastrofe. I problemi purtroppo li conosciamo molto bene, ma quando dobbiamo trovare le soluzioni, speriamo che queste arrivino dall’alto. Non è così, però, siamo tutti impotenti.
Per Salvatore De Chirico, nel mondo di Never Too Late, tra mille difficoltà, le persone cercano di continuare la propria vita. I ragazzi si innamorano, litigano con i genitori, hanno paura e speranza nei confronti del futuro.
Questi ragazzi, i veri protagonisti della serie, per l’altro regista Lorenzo Vignolo, hanno una grande voglia di contatto con la natura, ma per soddisfare questo loro desiderio non possono fare a meno di trasgredire.

Maria e Jacopo in Never Too Late
Lorenzo Vignolo, poi, si sofferma sulla tecnologia della serie, realizzata con un lavoro dell’intero team che ha coinvolto la produzione, come la regia e ovviamente i costumisti e gli autori. Quella di Never Too Late è una tecnologia che, per ovvii motivi, non ha raggiunto una grande evoluzione e allora si è scelto un materiale di riutilizzo. Come gli indumenti indossati dai protagonisti o anche la scenografia, realizzata con tutto ciò che di solito viene scartato. Gli alberi, per esempio, sono costruiti con alcuni ombrelli, ormai non utilizzabili più per ripararsi dalla pioggia, ma dal calore del sole.
Il giovane attore Roberto Nicchi, che in Never Too Late interpreta Jacopo, un personaggio che secondo lui ha una fortissima voglia di vivere, conferma le parole dei due registi. Nicchi, poi, si sofferma sul rapporto che il suo personaggio ha con l’altra protagonista della serie, Maria.
“Sono due personaggi diversi, uniti da una fortissima amicizia, molto profonda. Quasi due fratelli ed è stato bello ricostruire questo rapporto, un lavoro che ha necessitato di tanta immaginazione”.
È l’immaginazione, appunto, che viene citata anche da Arianna Becheroni. Secondo la giovane interprete, la recitazione nasce dall’immaginazione, da un ritorno all’essere bambini, per ritrovare quella tipica spontaneità, la sola capace di creare un mondo che in realtà non c’è.
“Con Roberto ho avuto la fortuna di trovare un attore formidabile. Noi due, anche fuori dalla scena, abbiamo continuato, per ore e ore, a essere Maria e Jacopo, poi bastava uno sciocco di dita per tornare a essere noi stessi”.
Arianna Becheroni, poi, definisce il suo personaggio molto impostato. Maria è una ragazza con una formazione militare, trasmessa dal padre, ma poi vive, come gli altri giovani protagonisti, una vera evoluzione all’interno della storia. Questa evoluzione si realizza nel riconoscere gli errori del passato, commessi dai genitori. Con tanta umiltà, però, Maria, Jacopo e gli altri si addossano colpe non loro e fanno di tutto per salvare il mondo, minacciato da un grande pericolo ambientale.

Gli adulti
In Never Too Late ci sono anche gli adulti e a loro viene dedicata qualche parola da Camilla Paternò e Simona Coppini, le quali ammettano che, nel lavoro di scrittura della serie, per i genitori dei giovani protagonisti c’è stato poco spazio, perché lo scopo è stato quello di far procedere l’azione attraverso la nuova generazione.
“Però, è assolutamente vero che i personaggi, con qualche anno in più, sono molto complessi.”
Questa complessità, secondo le due autrici, è sintetizzata nel personaggio di Giorgio, il padre di Maria, interpretato da Matteo Taranto (Call My Agent – Italia). È un personaggio in conflitto che, anche se non molto convinto, scende a patti, dopo aver rovinato il suo matrimonio, trovando la strada giusta grazie a sua figlia Maria.
La Sardegna un luogo magico
Il regista Salvatore De Chirico aggiunge poi qualche parola sull’ambientazione, tutta sarda, di Never Too Late, ricordando come la Sardegna fosse prevista già nella prima idea della serie.
“Innegabilmente, è un luogo magico, un’isola dove esiste ancora il senso di villaggio”.
De Chirico ricorda i sopralluoghi fatti in Sardegna, dove esistono piccoli paeselli, abitati da soli pescatori, con un forte senso ambientalista che ha contribuito ad arricchire la narrazione di questa storia distopica che, secondo De Chirico, non vuole in nessuno modo risultare un lavoro finto e posticcio. La volontà è stata quella di dare una connotazione geografica, con riferimenti reali, come le tante città minerarie presenti in Sardegna.
L’incontro con la stampa del cast di Never Too Late si conclude con un messaggio di speranza da parte di Arianna Becheroni:
“Per anni abbiamo distrutto l’ambiente. Oggi non è più sufficiente fermare la distruzione, ma si ha l’esigenza di fare qualcosa per recuperare ciò che si può ancora salvare. Io ho la speranza di cambiare il mondo, ma la salvezza del nostro pianeta non può che avvenire attraverso una collaborazione attiva tra vecchie e nuove generazioni”.
Never Too Late è interpretata da Arianna Becheroni, Roberto Nocchi, Matteo Taranto, Dana Giuliano, Mikaela Neaze Silva, Jacqueline Luna, Manuel Rossi, Elisa Pierdominici, Caterina Bertone, Daniele Natali, Elena Cucci e Roberta Mattei.
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