Tra gli anni ’90 e il 2020 sono stati girati numerosi film narrativi e documentari a tema ambientalista – sul riscaldamento globale e sulla crisi climatica- ma mai una serie televisiva si era spinta tanto per raccontarcelo.
L’OMM ci parla da anni dell’era dell’ebollizione globale in cui siamo, e di come cambierà il pianeta in cui abitiamo, nel giro di pochi decenni. Uno scenario che a molti di noi figura come un futuro impossibile da immaginare. Il cinema e i documentari rendono plastica quella visione angosciante, pensiamo a Don’Look Up, The Day After Tomorrow o al documentario 2040. Stavolta però è una serie tv, raccontata attraverso la storia di cinque ragazzi adolescenti, a rendere concrete quelle voci.
Never too late – RaiPlay
Indagine in corso
Never Too Late sublima la paura di un pianeta fatto di sabbia, i cui livelli di CO2 hanno raggiunto livelli altissimi e l’ossigeno può essere portato in giro solo tramite aspiratori. La natura deve restare inviolata e il corpo speciale delle Milizie Verdi fa di tutto affinché la natura e l’uomo vivano separati, al fine di curare le poche aree verdi rimaste. Una di queste è la foresta di Nur, in Sardegna. Una notte Jacopo, l’esperto di informatica del gruppo, nota un bagliore nella notte, proveniente dalla foresta. Il clima di sospetto si intensifica quando a morire sono i genitori di Jacopo e Maria. Il gruppo di ragazzi – tutti personaggi sapientemente caratterizzati – si dimostreranno uniti nella scelta di indagare sugli strani fenomeni. I protagonisti portano con sé il desiderio di un futuro nuovo e le fragilità dei loro anni.
Un deserto in cui c’è ancora vita
La sceneggiatura scritta da Camilla Paternò, Federica Pontremoli e Simone Coppini fa centro. La struttura narrativa infatti è solida e interessante, riuscendo a tenere alta l’attenzione dello spettatore. Essa intreccia con equilibrio la causa collettiva e le vicende personali dei protagonisti, attirando un pubblico ampio, di grandi e piccoli. La storia è ricca di suspence così come l’esistenza dei personaggi è in pericolo, corre in avanti ma sempre appesa ad un filo. Lo spettro emotivo, che si evince dalla fotografia fredda e precisa, lavora in modo da disegnare un mondo di privazione, morte, rinunce, delusione e perdita (temi chiave dei primi due episodi). Quella stessa fotografia si schiarisce e lascia respiro alle figure quando nella storia notiamo un barlume di speranza, quello stesso bagliore misterioso che spezza l’equilibrio iniziale. La complicità, l’amicizia e la speranza non sono estinte e i ragazzi faranno leva proprio su queste per rendere possibile la loro missione.
La forza dell’adolescenza
Divisa in quattro episodi e targata RaiPlay, Never Too Late presentata alla Festa del Cinema di Roma , per la sezione dedicata alle nuove generazioni, “Alice nella città“, è in esclusiva su Rai Play. Il cast di giovani attori emergenti, tutti talentuosi, prendono con sé la sfida di un prodotto originale, urgente, toccante. L’adolescenza è l’età fragile ma anche quella più forte, che assapora l’illusione dell’eternità. Per la letteratura è l’età senza tempo, quella del motto “never too late”. Non è mai troppo tardi: per innamorarsi, cambiare rotta, aiutare un amico, salvare il nostro pianeta. Una serie tv che parla di ciò che siamo stati tutti e di ciò che dovremmo continuare ad essere: fiduciosi. La serie ambientalista di Lorenzo Vignolo e Salvatore de Chirico riesce a stupire le aspettative del pubblico e cambia per sempre il nostro modo di vedere la natura, quella stessa che, mai come negli ultimi anni, diamo per scontata.