American Psycho, film del 2000 entrato nell’immaginario collettivo, pare essere il prossimo degli innumerevoli recenti remake di Hollywood. Ma il nome del regista potrebbe promettere qualcosa in più di un blando prodotto uscito con lo stampino dalla “Fabbrica dei Sogni”.
American Psycho e il cinema d’oggi
Il romanzo di Bret Easton Ellis si è imposto all’attenzione dei produttori hollywoodiani per il protagonista borderline e un discorso complesso su reale e immaginario. American Psycho è ambientato in una parte della società americana dominata dalla competizione e il guadagno economico, si vende anche la propria immagine. Uno straordinario Patrick Bateman, dietro il volto di Christian Bale, ha ipnotizzato gli spettatori con la meticolosa descrizione della sua “morning routine”, prima di esplodere nella sua follia omicida.

American Psycho
American Psycho non è quindi un generico horror, ma neanche uno degli epigoni di una parte dell’ondata “arthouse” che troppo spesso lascia fuori campo il sangue e il gore per usare il genere solo come un pretesto per parlare d’altro.
Luca Guadagnino e American Psycho
Per fortuna Luca Guadagnino non appartiene a questa seconda categoria. Sia in Suspiria che in Bones and All, il regista italiano ha dimostrato di essere capace di coniugare cinema d’autore e genere, rendendo rispetto al genere che ha scardinato tanti vincoli storici della settima arte. Senza contare che il primo dei due era già un remake di un film iconico e difficile da replicare, visto il suo stile visivo unico su cui basava tutta la sua narrazione. Eppure Guadagnino è sempre riuscito a rendere i suoi film successi commerciali, guadagnando la fiducia dei produttori americani.

American Psycho sembra quindi in buone mani per un possibile remake.