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‘Tomb Raider – La leggenda di Lara Croft’: un connubio di azione e psicologia

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Tomb Raider – La leggenda di Lara Croft è il più recente adattamento cinematografico dei videogiochi Tomb Raider, uscito su Netflix il 10 ottobre 2024. Dopo la duologia con Angelina Jolie e il film con Alicia Vikander, è arrivata la nuova coinvolgente avventura dell’archeologa Lara Croft, questa volta in formato serie tv animata. Tomb Raider – La leggenda di Lara Croft è prodotto da Netflix Animation, Crystal Dynamics, DJ2 Entertainment e Legendary Television. Tra le principali voci in originale ci sono quelle di Hayley Atwell, Earl Baylon e Allen Maldonado

La Trama di Tomb Raider – La leggenda di Lara Croft

Nel tentativo di alleviare il senso di colpa e il dolore per la morte del suo mentore Conrad Roth, Lara Croft si getta in una missione dopo l’altra. Quando da Croft Manor viene rubato l’artefatto cinese che aveva recuperato assieme a Roth, Lara comincia a indagare per svelare l’identità del ladro. Ad attenderla ci sono nuove avventure, tra cui risolvere astrusi enigmi e trovare templi abbandonati, nella speranza di fermare l’arrivo del caos. 

Otto episodi per sconfiggere il dolore … 

Tomb Raider – La storia di Lara Croft racconta sì la ricerca delle pietre magiche capaci di scatenare il caos, ma parallelamente focalizza buona parte della sua narrazione sul fattore psicologico della protagonista. Lara deve infatti affrontare la battaglia che imperversa dentro di lei fin dalla morte del suo mentore Conrad Roth. Questo tragico evento le ha lasciato una ferita profonda, assai difficile da sanare.

La scomparsa di Roth ha portato Lara all’isolamento e a una sorta di desiderio di autodistruzione. Si imbarca in solitaria in ogni missione che le capita, incurante dei pericoli che rischia e tagliando il più possibile i contatti con i suoi amici più cari, Jonah e Zip. Pur di non affrontare il suo passato e le sue emozioni, ha deciso di rifugiarsi nel dolore e nei sensi di colpa.

“Quello che cerchi lo otterrai soltanto se lasci andare. Ti aggrappi al dolore perché riesci a comprenderlo. Sei convinta che sia quello a darti forza.”

Buona parte della serie tv è incentrata sul raccontare l’infanzia di Lara, periodo triste e infelice, in cui Lara vive nell’enormità di Croft Manor in solitudine. I numerosi flashback fanno scoprire allo spettatore il dolore che Lara ha vissuto da bambina, derivato dalla convinzione di non essere amata. I ricordi di Lara sono impregnati di abbandono e rifiuto: dalla scomparsa della madre, quando Lara era piccola, alla frequente assenza – e poi assassinio – del padre, passando per l’allontanamento dall’amica di infanzia Camille. 

Lara trascorre questi anni a Croft Manor, un luogo che è stato partecipe del suo dolore e che, ancora dopo anni, non riesce a chiamare casa. In questo oscuro mondo di solitudine e tristezza, Roth è uno spiraglio di luce, la figura in cui Lara trova un punto di riferimento. Nel momento in cui le viene strappato anche questo punto di stabilità, Lara viene sopraffatta dalle sue emozioni. Sente la terra cedere sotto i propri piedi e si vede crollare addosso tutte le certezze. Ogni passo che Lara compie è pregno del suo vissuto, di tutte le esperienze tragiche e dolorose trascorse.

… e trovare se stessa

Il superamento del lutto è un periodo più arduo del previsto. A poco servono le parole di conforto e incoraggiamento degli amici che cercano di spronarla a lasciarsi il passato alle spalle. Ma è proprio su questo tema secondario che Tomb Raider – La leggenda di Lara Croft si concentra. 

Nel corso della serie tv, Lara si trova ripetutamente costretta ad affrontare i suoi demoni interiori. Sebbene all’inizio sia riluttante, con il passare degli episodi Lara capisce che non può continuare a perseguire questo comportamento autodistruttivo.

Comincia così a fronteggiare le sue paure, la sua rabbia e la sua tristezza, sempre con a fianco gli amici che la sorreggono in caso di caduta.

Si potrebbe perciò dire che Tomb Raider – La leggenda di Lara Croft è sia un prodotto di azione e di avventura sia di rinascita e di affermazione di sé. Questa lenta e faticosa risalita dagli abissi della disperazione permette a Lara di capire che tipo di eroina, ma soprattutto di persona, lei voglia essere. Lasciandosi il passato finalmente alle spalle Lara può cominciare a essere veramente se stessa e riconoscere nei suoi amici degli alleati potenti.

Tomb Raider – La leggenda di Lara Croft: un cattivo plausibile?

Un nuovo film equivale a un nuovo antagonista impegnato a compiere i suoi piani malvagi per chissà quale motivo. La cultura cinematografica è allo stesso tempo ricca di rivali dalla motivazione solida e credibile e di cattivi insipidi, incapaci di incutere il timore necessario. Negli ultimi anni gli sceneggiatori si stanno impegnando sempre di più a delineare dei nemici convincenti dal punto di vista psicologico. 

Ciò su cui gli sceneggiatori sono riusciti in Tomb Raider – La leggenda di Lara Croft è la psicologia del cattivo ( evitare spoiler), soprattutto creando un delicato parallelismo con Lara.

“Noi siamo uguali, Miss Croft. A entrambi è stato portato via tutto da qualcosa di talmente formidabile da farci sentire incapaci di fermarlo.”

In queste parole dette a Lara si legge la psicologia alla base del personaggio. Lui e Lara hanno molte cose in comune, a partire dal tragico passato. Anzi, si potrebbe dire che sono molto simili, addirittura uguali per citare il testo. Entrambi hanno sofferto per l’omicidio del padre ed entrambi sono animati da un istinto di vendetta. Convinti che questa sia la strada corretta da percorrere per soffocare il dolore, si sfogano sugli altri, sperando che la loro sofferenza evapori. 

Un aspetto che getta una luce negativa anche su Lara che, in altre circostanze, sarebbe potuta essere l’antagonista. Lara, infatti, comprende le motivazioni altrui dato che sono le stesse che la spronano. 

Ciò che veramente li distingue, però, è l’aver scelto il come agire. Dopo un primo periodo di autocommiserazione, Lara ha scelto di non lasciarsi sopraffare dal dolore, ma ha deciso di percorrere il sentiero della guarigione. Lui, al contrario, è rimasto ancorato al passato, preferendo la strada della violenza e isolandosi per attuare il suo piano di vendetta.

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