‘Brothers’: la recensione

È arrivato Brothers su Prime Video il nuovo film di Max Barbakow (Palm Springs). Un action comedy con un cast stellare: Josh Brolin (I Goonies, Milk, I guardiani della galassia), Peter Dinklage (Game of Thrones, Cyrano), Glenn Close (Il grande freddo, Albert Nobbs), Marisa Tomei (In the bedroom, The Wrestler) and Brendan Fraser (La Mummia, The Whale)

Brothers: la trama

La famiglia Munger è una famiglia disfunzionale di furfanti. Moke (Josh Brolin) e Jady Munger (Peter Dinklage) sono due gemelli molto diversi. Dalla madre, Abby (Glenn Close), hanno imparato soltanto a essere ladri, mentire e scappare. Quando rimangono soli iniziano a mettere in pratica attivamente gli insegnamenti di Abby seguendone le orme. Moke è sempre stato quello meno votato a questo tipo di vita a differenza di Jady, più scaltro e portato al “mestiere”.  Ma dopo un colpo finito male, Jady viene arrestato e Moke ne approfitta per mettere in ordine la propria vita.

Jady, che è anche la voce narrante del film, durante gli anni in carcere, non perde la sua verve e baratta, con il secondino Farful (Brendan Fraser), la riduzione della pena in cambio di smeraldi che però non ha. Uscito di prigione, Jade, quindi convincerà Moke a fare questo ultimo colpo. Soltanto dopo aver accettato, Moke scopre che per la rapina avranno bisogno dell’aiuto della loro madre, per la quale prova rancore. Il colpo li aiuterà a trovare un divertente equilibrio tutto loro in cui finalmente avranno il loro pranzo del Ringraziamento.

‘Brothers’ come ‘Twins’

Brothers si presenta come una commedia d’azione che punta tutto sulle dinamiche familiari e il contrasto tra i protagonisti. Il film sfrutta la loro differenza fisica e caratteriale per creare situazioni comiche ed emotive. Moke e Jade sono opposti fra di loro ma anche il loro intimo contrasta con i cliché che riguardano l’aspetto esteriore. La premessa della trama quindi richiama in maniera evidente Twins (1988), il film con Arnold Schwarzenegger e Danny DeVito.

Una regia vivace, ma qualcosa manca

Ma Brothers non è Twins. La regia di Max Barbakow tiene un ritmo incalzante, rendendo la visione piacevole e dinamica, ma sembra mancare qualcosa.

Le interazioni tra i personaggi principali, in particolare tra Moke e Jady, funzionano sicuramente  bene grazie all’intesa naturale tra i due attori. E grazie al fatto che, come in Twins, funzionano per contrasti. Brolin porta una certa gravità e stanchezza al suo ruolo, un uomo che cerca di sfuggire al proprio passato, mentre Dinklage, si cala perfettamente nella parte del fratello più avventato e imprevedibile. La loro relazione, costellata di conflitti ma anche di un legame profondo, è il cuore pulsante del film.

Le performance di supporto sono altrettanto solide. Glenn Close, nel ruolo della madre, aggiunge un tocco di umanità e naturalezza. Mentre Brendan Fraser, in quello più eccentrico del secondino Farful, offre un’interpretazione surreale rispetto ai suoi personaggi precedenti. Marisa Tomei, in particolare, ha già lavorato con Peter Dinkleige in E all’improvviso arriva l’amore (2023) e si nota l’affiatamento. Ma l’attrice ha un ruolo la cui unica funzione sembra quella di permettere una sequenza grottesca grazie al suo coinquilino Samuel, che è uno scimpanzé. Non aggiunge molto alla narrazione.

Brothers: trama prevedibile ma piacevole

Tuttavia, nonostante il cast di alto livello e alcuni momenti brillanti, Brothers rischia a volte di cadere in stereotipi tipici dei film su “un ultimo colpo”. La narrazione non presenta grandi sorprese, e il tema della redenzione attraverso i legami familiari è trattato in modo piuttosto prevedibile e veloce. Anche perché il film non supera l’ora e mezza. La sua originalità risiede più nei dialoghi vivaci e nella particolare combinazione di attori che nel soggetto stesso. Ed effettivamente si ha l’impressione che non ci sia un reale mondo narrativo, ma un bellissimo cast.

In conclusione, Brothers è una pellicola che non rivoluziona il genere, ma riesce a intrattenere grazie alle sue star e al mix di umorismo e azione. È perfetta per chi cerca una commedia d’azione leggera e godibile, con momenti emozionanti e un cast affiatato.