Alice nella città

‘Marcello’ Il sogno del cinema come ancora di salvezza

Marcello è un cortometraggio con Francesco Gheghi protagonista, ambientato a Cinecittà.

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In concorso nella sezione Panorama Italia – Onde Corte, ad Alice nella città, e vincitore del Premio Rai Cinema Channel, Marcello porta la firma di Maurizio Lombardi. Per chi avesse il dubbio di aver già sentito questo nome, la risposta è semplicemente “ovvio”. Lombardi è tra gli attori più versatili e indelebili del nostro panorama artistico. Specializzato in ruoli da villain, ma sorprendente in ogni occasione, Lombardi ha alle spalle una filmografia impressionante: da Rapiniamo il Duce a M – Il figlio del secolo, da Citadel: Diana a Mi fanno male i capelli – giusto per citarne alcuni tra i più recenti.

Con il suo cortometraggio dal titolo (emblematico) Marcello, Lombardi mette in mostra anche un’altra delle sue doti, che forse in non molti conoscono, ma che è bella presente e pregnante nella sua arte: la regia. Facciamo subito chiarezza sul fatto che, sebbene questa edizione della Festa del Cinema di Roma sia dedicata al mitico Mastroianni, l’opera in questione non ha nulla a che vedere con lui. O, meglio, non si parla del suo personaggio, ma senza dubbio dell’universo dentro cui ha brillato e lasciato il segno.

Marcello | La trama del corto

Al centro della storia, troviamo Marcello (il sempre più entusiasmante Francesco Gheghi) e Nino (Leòn Muraca), due amici alquanto agli antipodi, ma uniti da un affetto sincero. Un giorno si trovano su un muretto a chiacchierare, e per l’ennesima volta Nino è stato preso di mira da bulli che attaccano il suo orientamento sessuale. La decisione di Marcello è chiara e non ammette repliche: la vendetta è l’unico modo per fargliela pagare.

Dopo essersi convinti, eccoli quindi a distruggere il bar di quelli che se la sono presa con Nino. Una bravata da ragazzi, che però, come immaginabile, ha delle conseguenze. La violenza chiama sempre altra violenza. Nino e Marcello scappano e si separano. Il secondo finisce niente meno che a Cinecittà, dove sono in corso le riprese di un film. Marcello si ritrova così immerso in un universo fatto di magia, luci e ombre, coinvolto suo malgrado e ammaliato da qualcosa che non conosceva e di cui non aveva idea. Ma il sogno è destinato a spezzarsi.

Un omaggio al cinema e alla sua magia

Marcello è un vero e proprio omaggio al cinema, uno di quelli che viene dal cuore e che nutre l’anima. Ben consapevole del mezzo nelle sue mani e delle infinite potenzialità se sapientemente usato, Lombardi confeziona un piccolo meraviglioso gioiello, che contiene al suo interno talmente tante suggestioni da far dubitare della sua durata (appena 20 minuti).

La magia della Settima Arte è viva, pulsante, poetica, rendendo la parte centrale del cortometraggio una sorta di sogno a occhi aperti. Il contrasto con la realtà che c’è fuori fa riflettere su quanto e come il cinema possa (e debba) salvare, ma anche sulla necessità di preservarne lo spirito, di averne cura e di non darlo mai per scontato. Ad Adamo Dionisi (apprezzato in Enea e prematuramente scomparso poco dopo le riprese) il compito di esprimere a voce un concetto tanto semplice quanto essenziale, regalandogli, in pochi minuti, una scena da antologia.

*Sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.

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