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Film festival Diritti Umani Lugano

‘Wisdom of Happiness’: vis-à-vis con il Dalai Lama

Uno speciale documentario con il quattordicesimo Dalai Lama è in arrivo al Film Festival dei Diritti Umani di Lugano. Un’indagine che mira a rivelare pratiche concrete per raggiungere la vera felicità, alternando consigli a problematiche attuali

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Domenica 20 ottobre, presso il Film Festival dei Diritti Umani di Lugano, sarà presente sul grande schermo il nuovo documentario Wisdom of Happiness, di cui Richard Gere è produttore esecutivo. Il film è diretto da Barbara Miller e Philip Delaquis. In particolare, il regista Delaquis vanta di una fitta produzione di documentari dal 2006 fino ai nostri giorni.

Il film ha partecipato a festival come lo Zurich Film Festival, il Woodstock Film Festival e il Dharamsala Film Festival.

Alla ricerca della felicità

Wisdom of Happiness è un intreccio di consigli provenienti da Tenzin Gyatso, quattordicesimo Dalai Lama, che spiega allo spettatore in che modo egli, nel suo piccolo, possa raggiungere la vera felicità. Il discorso poi si amplia: infatti, a queste lezioni di vita si alternano discorsi più generali che coinvolgono il mondo intero. Si parla, quindi, di guerre, distruzione, riscaldamento globale, frustrazione, insoddisfazione generale e dell’arrivo della tecnologia nel Ventunesimo Secolo. Secondo il Dalai Lama, per poter cambiare il mondo e renderlo un posto migliore è necessario partire da un profondo lavoro su se stessi. Questa forza ed energia individuali acquisiti con la pratica, infatti, uniti ad una mente più razionale ed equilibrata, influenzeranno chi ci circonda, come un effetto a catena.

Vis-à-vis con il Dalai Lama

La particolarità di Wisdom of Happiness è l’impressione di stretta vicinanza con chi sta parlando. La scelta registica prevede, infatti, di raffigurare il Dalai Lama con un primo piano, utilizzando uno sfondo neutro. In questo modo, l’effetto che si ottiene è quello di stretta vicinanza tra chi parla e chi ascolta. I consigli appaiono come segreti personali che includono importanti verità e lezioni di vita, riferiti in maniera del tutto confidenziale. Lo spettatore, quindi, ha la percezione di trovarsi realmente ad affrontare una conversazione faccia a faccia con il Dalai Lama, rendendo il documentario ancora più “vero”.

La felicità risiede nella nostra mente

Per prima cosa, Tenzin Gyatso spiega come nel Ventunesimo Secolo le persone siano invase da emozioni negative quali: ansia, tristezza, rabbia, frustrazione ed insoddisfazione. L’umanità è ormai spinta alla competizione, al consumismo e all’individualismo. Ciò, quindi, genera un’infelicità personale che riverbera sugli altri.

Tuttavia, a tutto ciò sembra esserci una cura. La soluzione risiede proprio nella nostra mente. Infatti, attraverso la creazione di una mente pacifica, è possibile migliorare la nostra condizione psicofisica e, di conseguenza, quella altrui. Ma come fare?

Innanzitutto, osservando la natura e le sue leggi. In natura, infatti, le varie specie hanno un senso innato di collaborazione e comunità ed è necessario comprenderlo ed assimilarlo.

La nostra mente, poi, deve diventare pacifica. Le emozioni negative, che sono transitorie, vanno visualizzate per poi distaccarsene, dapprima riconoscendole, guardandole da lontano e poi lasciandole andare. Attraverso la meditazione, una grande forza di volontà, l’autostima e fiducia in se stessi, quindi, è possibile rendere più calma la nostra mente.

A questo punto, si è pronti per il passo successivo: riempire il nostro cuore di compassione ed altruismo. Il Dalai Lama, infatti, ricorda che in questo mondo siamo tutti fratelli. In quanto tali, in noi deve risiedere la volontà (autentica!) di aiutare il prossimo, ricostruendo l’innato senso di comunità dell’essere umano.

Le emozioni negative influenzano le problematiche di oggi

Il documentario mette in relazione pratiche di miglioramento individuale a problemi che tutt’oggi siamo costretti ad affrontare. La maggior parte degli avvenimenti, infatti, è causa dell’essere umano.

Il Dalai Lama introduce la tematica della guerra ricordando la propria esperienza in Tibet. Infatti, dal 1959 il Tibet è in lotta con l’oppressore cinese e, proprio per questo motivo, Tenzin Gyatso (allora ventitreenne) fu costretto a fuggire dal proprio palazzo a Lhasa per recarsi in India. Lì tuttora vive in esilio, a Dharamsala, con altri membri rifugiati. Senza dubbio questa si rivela una sezione interessante del documentario, in quanto si dimostra come possibilità di rendere la condizione dei tibetani nota ad un pubblico più ampio.

Questo racconto viene poi messo in relazione con un concetto più ampio di guerra, in cui il Dalai Lama sostiene, ancora una volta, il ruolo cruciale che gioca la nostra mente e la necessità di distanziare le emozioni negative presenti in essa. Viene poi elogiato il genere femminile che, secondo il Maestro tibetano, dovrebbe essere l’unico a ricoprire ruoli importanti. Le donne, in quanto genere che si preoccupa maggiormente per il benessere altrui, potrebbero davvero cambiare e migliorare il mondo. Non a caso, afferma Tenzin Gyatso, vi sono state numerosi Lama incarnatisi in donne.

Il Dalai Lama in viaggio verso l’India

Oltre alla guerra, il Maestro esprime la propria preoccupazione anche riguardo al riscaldamento globale. Infatti, è necessario recuperare quel senso di comunità di cui si è già parlato, unito alla preoccupazione ed amore per il prossimo. È bene ricordare che il concetto di altruismo e compassione deve essere esteso non solo a tutto il genere umano, ma a tutti gli esseri viventi. La priorità deve essere amare e proteggere il nostro pianeta, aiutandolo a curare le ferite causategli da noi esseri umani. Ciò può e deve realizzarsi attraverso il contributo di ciascuno di noi.

Il tempo rimasto a nostra disposizione non è molto ed è necessario riflettere sul modo in cui lo stiamo utilizzando.

Un messaggio di speranza

Wisdom of Happiness porta con sé un grande messaggio di speranza, nonostante occupi molto del suo tempo a mostrarci le difficoltà che incontriamo quotidianamente. L’umanità è una delle cose più straordinarie presenti su questo pianeta, in grado di compiere scoperte sensazionali (ciò viene mostrato anche nel nuovo film di Coppola, Megalopolis) e a volte servirebbe fermarsi per ricordare gli enormi passi da gigante compiuti fino ad oggi. Ciononostante, essa potrebbe diventare anche la causa della distruzione del mondo. È evidente come l’uomo del Ventunesimo Secolo debba migliorare la propria condizione, essendo sopraffatto da istinti impulsivi e problematiche spesso superflue. Egli, quindi, deve profondamente impegnarsi a vivere una vita di pace e amore per il prossimo, ma anche per sé.

È ancora possibile creare un futuro migliore, ma ciò dipende dalla volontà di ciascuno di noi.

Wisdom of Happiness

  • Anno: 2024
  • Durata: 90'
  • Genere: documentario
  • Nazionalita: Svizzera
  • Regia: Barbara Miller, Philip Delaquis

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