due fratelli Hansel e Gretel, svegliati nel cuore della notte e abbandonati nel bosco dal padre, finiscono nella casa di una strega che intende cucinarli. Con fortuna ed abilità riescono non solo a fuggire ma anche ad uccidere la strega in questione. Quest’episodio trasforma la loro vita, che da quel momento in poi i due decidono di dedicare alla lotta alle streghe, diventando in pochi anni i più noti e abili cacciatori del campo. Così bravi da essere chiamati a risolvere un problema grosso in un paesino particolarmente infestato…
Ormai Hollywood sente il bisogno di dover riadattare alcune famose fiabe a proprio piacimento, tant’è che ultimamente abbiamo anche assistito alla conversione in guerriera fantasy della nota Biancaneve nella pellicola interpretata da Kristen Stewart e Chris Hemsworth (Biancaneve e il cacciatore).
Ora tocca ai fratelli Hansel & Gretel, con un film che narra le loro gesta cominciando là dove la famosa favola finiva, ovvero con la morte della malefica strega che voleva mangiarseli. I due, con le fattezze di Jeremy Renner e Gemma Arterton, ormai cresciuti, seminano morte tra le megere del paese, e girando di luogo in luogo portano avanti la loro attività. Questo fino a quando non incombono in una lotta che sembra portare qualche sorpresa direttamente dal loro passato, o meglio ancora dalla loro famiglia.
Premessa: dietro la macchina da presa troviamo quel Tommy Wirkola famoso ai più per aver diretto un cult come Dead snow, film di zombie nazisti ambientato tra le nevi della Norvegia. Ora il nostro è riuscito a convincere qualche finanziatore statunitense (tra i produttori l’attore comico Will Ferrell) a portare su grande schermo questo Hansel & Gretel: cacciatori di streghe, una rilettura della nota fiaba che dire bizzarra è dire poco. L’operato è di quelli degni di nota, fracassone e ipercinetico quanto basta per passare in spensieratezza un’ora e mezza di visione.
Ma la cosa che più colpisce di questo lungometraggio è l’eccesso di violenza presente in alcuni momenti, con teste che saltano come niente fosse e corpi smembrati, tutto reso nella CGI della norma ma a suo modo di grande effetto. Una scelta stilistica che rende Hansel & Gretel: cacciatori di streghe qualcosa di diverso nel panorama cinematografico, un prodotto che trasuda passione per la exploitation pura come ai bei vecchi tempi dei primi splatter di Peter Jackson e Sam Raimi. Non che Wirkola sia a questi livelli di resa registica, ma si difende bene e sa cosa deve contenere un film fracassone di fattura hollywoodiana.
Difficile capire come sia riuscito a convincere un nome come Renner, ora nel pieno della sua carriera, a partecipare nel ruolo di protagonista in quest’horror cinetico e splatter,; mentre per la Arterton questa interpretazione potrebbe rappresentare un bel trampolino di lancio (era in Quantum of solace, se ve la ricordate). Nel ruolo di villain la bellissima Famke Janssen, e in uno di contorno l’onnipresente Peter Stormare, mentre per il resto troll giganti, sangue a fiotti e tanta spettacolarità di serie B, tutto reso in tre dimensioni.
E quando può ricapitare un’esperienza del genere fatta con capitali hollywoodiani?