Non sfugge l’importanza del documentario, delle sue enormi potenzialità sociali e culturali, oltre che artistiche. L’attuale panorama italiano vive in questo campo una grave carenza di risorse a sostegno della formazione, produzione e promozione, ingredienti fondamentali per far rinascere nel pubblico il gusto per un genere cinematografico straordinario. Anche se negli ultimi anni abbiamo assistito ad un rinnovato interesse verso il cinema del reale, occorre fare di più.
L’Associazione Marcellino De Baggis ha risposto con questo Festival.
La vitalità e la tensione verso il reale di Marcellino de Baggis si trasformano in un Festival che vuole, prima di tutto, promuovere i nuovi talenti. Dedicato ad un giovane videommaker, il Festival vuole incentivare coloro che per la prima volta propongono il loro sguardo e la loro ricerca visiva nei confronti della realtà.
Più di cento opere sono state ricevute e trentatré le finaliste, divise in tre sezioni di cui una è interamente dedicata alle opere prime:
DOXXI è la sezione aperta al nuovo, alle nuove grammatiche del reale. Sei sono le opere prime arrivate in finale di giovani autori fra i trenta e i quarant’anni tra cui Dario Albertini con il suo Slot, le intermittenti luci di Franco, documentario sulla dipendenza da gioco che ha recentemente vinto il Premio Visioni Doc ed è stato nella selezione ufficiale del RIFF, o il personalissimo lavoro del ventinovenne Germano Polano sui vicoli di Genova.
A fianco ai giovani, il meglio del documentario nazionale e internazionale, nella sezione CAMBI DI FUOCO con 16 opere in concorso.
Alcuni fra i nomi che hanno segnato la stagione documentaristica italiana sono finalisti al Festival di Taranto. Mario Balsamo, il vincitore del David di Donatello Filippo Vendemmiati, i pluripremiati Gustav Hofer e Luca Ragazzi, Piero Cannizzaro con il controverso Ossigeno, Marco Bonfanti e il suo Ultimo pastore, lo scandalo di calciopoli denunciato da Stefano Grossi e le lotte operaie documentate da Silvia Luzi e Luca Bellino in L’arte della guerra (presentato all’ultimo Festival di Roma) sono in concorso accanto a documentari provenienti da India, Polonia, Grecia, Francia Tunisia e Spagna.
Sono stati votati on-line fino gli undici finalisti di PLURALIA, concorso italiano di comunicazione sociale: immigrazione, Alzheimer, il teatro come risorsa i temi trattati ma anche un’originale transumanza di quaranta manze per solidarietà e il mare tarantino sono i protagonisti di questa sezione.
Taranto è il luogo del festival, un contesto dalle dinamiche critiche, frutto soprattutto della difficile situazione dell’ILVA con complesse implicazioni sociali, con forte effetto di propagazione sul piano nazionale. Da una Taranto dell’Ilva per una Taranto di cultura il Festival si svolgerà nella splendida cornice del cinquecentesco ex seminario arcivescovile nel cuore del Borgo antico ed accanto alla Cattedrale.
Obiettivi e Finalità
L’Associazione Marcellino de Baggis Onlus è nata allo scopo di ricordare la personalità e l’opera di Marcellino De Baggis, la sua tenace tensione per il reale e l’esigente cura per la forma con cui ha saputo catturarlo e restituirlo. Si occupa prevalentemente della promozione di tutto il cinema che si confronta con la realtà, in tutte le sue forme.
Intende in particolare ricercare nuovi talenti creando degli spazi privilegiati per quei registi che per la prima volta utilizzano questa forma di cinema. Documentari dotati di importanti finalità devono essere incentivati e aiutati nel difficile percorso dalla realizzazione alla distribuzione presso il pubblico. Occorre offrire poi l’occasione ad autori e registi, già da tempo operanti in questi ambiti, di misurarsi con lavori di indagine e interpretazione delle culture, sensibilità, emozioni, diversità e tradizioni di una realtà sempre in costante divenire.
Il Festival si propone come laboratorio del documentario e luogo d’incontro tra promozione e diffusione della pratica documentaria a partire dall’opera di Marcellino De Baggis, passando per la ricerca dei registi esordienti in questo linguaggio, fino alla scoperta delle espressioni artistiche del cinema documentario internazionale. Si vuole infatti offrire un’occasione per ragionare sulla contemporaneità attraverso una serie di punti di vista differenti che arricchiscano e mettano in discussione il nostro sguardo.
Marcellino de Baggis
(Taranto, 1971-2011) è stato un direttore della fotografa e regista italiano. Ha conseguito un Master in regia alla UCLA University of California Los Angeles. Ha diretto e girato il pluripremiato documentario Herculaneum: diari dell’oscurità e della luce (2005), e i documentari Spotseeker (2004), Mumbai Masala (2005), Quintosole (2006), Mistero e Sgomento (2009). Durante gli ultimi anni della sua vita de Baggis ha lavorato con le Nazioni Unite, realizzando 10 video di presentazione dell’operato dell’ONU nelle principali nazioni di interesse, e con la FAO dirigendo 18 documentari per il meeting mondiale (2010). Ultimamente stava lavorando alla realizzazione del documentario Frammenti per una storia sulla canzone napoletana.
Ha diretto numerosi spot pubblicitari e video per Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Cei, Rai, Mediaset e Sky.
I premi
MIGLIOR DOCUMENTARIO INTERNAZIONALE
Premio del valore di 700 euro attribuito dalla Giuria Tecnica del Festival al miglior documentario internazionale.
MIGLIOR DOCUMENTARIO OPERA PRIMA
Premio del valore di 700 euro attribuito dalla Giuria Tecnica del Festival alla migliore opera prima documentaria italiana.
MIGLIOR VIDEO DI COMUNICAZIONE SOCIALE
Premio del valore di 700 euro al video di comunicazione sociale più votato dal pubblico del web.