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‘Cabrini’– Un gesto d’amore può cambiare ogni cosa

Una vita ancora oggi fonte d’ispirazione

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In sala il 13/14/15 ottobre, diretta da Alejandro Monteverde, Cristiana dell’Anna veste i panni di Madre Francesca Cabrini, rendendo onore alla sua straordinaria vita, ancora oggi fonte d’ispirazione in  tutto il mondo.

“Possiamo scegliere se cedere alle nostre debolezze o perseguire il nostro scopo ma non è possibile scegliere entrambi.”

 

Suor Cabrini con le sue parole, le sue azioni e la sua incrollabile tenacia ha cambiato e salvato nel mondo migliaia e migliaia di vite umane, primi fra tutti i bambini, nonostante le avversità.

Il sogno americano (infranto)

La seconda metà dell’ottocento è caratterizzata da una smisurata migrazione da ogni parte del mondo verso il continente americano, in  special modo dall’Italia. Milioni di persone imbarcate verso una terra magica e promettente, promesse tradite però dalla realtà dei fatti. Intere città fondate sulla menzogna con  strade lastricate dai corpi moribondi della povera gente.

Una situazione talmente tragica che nessuno è in grado di gestire. È proprio in questo scenario che prende valore il lavoro di suor Cabrini. Una donna scaltra e decisa, intraprendente e che non ha alcuna intenzione di starsene con le mani in mano. Una donna capace di fare così tanto rumore da attirare addirittura l’attenzione di Papa Leone XIII in persona (Giancarlo Giannini).

Una donna, un’italiana, una suora. Tre grandi svantaggi per chi arriva in uno dei peggiori quartieri di New York che tutti hanno paura anche solo di attraversare. A farle da scudo la donna ha soltanto il suo mantello, un crocifisso e la devozione salda delle sue compagne di viaggio, guidate da un’ instancabile forza di volontà.

Il vero nemico da affrontare però, il vero “Golia” per questa giovane “Davide” è il peggiore dei mali del mondo: l’indifferenza. La gente ha fame, si ammala, muore, eppure a nessuno pare importi davvero. L’unica cosa che conta è che New York continui ad essere la città più bella e forte del mondo, il resto sono soltanto polverose ossa da nascondere sotto il tappeto.

I ratti vivono meglio dei bambini a Five Points

Quando le strade sono così pericolose l’unico posto “sicuro” per dei poveri bambini affamati sono le fogne. È lì che si nascondono agli occhi del mondo, con i loro di occhi che ormai hanno già perso ogni speranza e che troppo spesso si chiudono senza che nessuno se ne accorga.

Cosa più grave: sembra che a nessuno interessi  cambiare le cose.  A nessuno tranne che a Madre Cabrini. Rimettere in sesto un piccolo orfanotrofio diventa allora un vero e proprio atto rivoluzionario. Un orfanotrofio per offrire rifugio, cibo e soprattutto un’alternativa alla vita che fin ad ora troppi bambini sono stati costretti a vivere.

Un luogo dove ridare dignità agli orfani come Paolo (Federico Ielapi) e alle ragazze come Vittoria (Romana Maggiora Vergano) costrette a diventare grandi troppo presto.

Le rivoluzioni però si sa, anche quelle più piccole, fanno molto rumore e in una società come quella le azioni di una donna italiana, indipendentemente da quanto siano nobili, risuonano come un insulto nei confronti di tutti gli uomini al comando.

Suor Cabrini dovrebbe stare al suo posto. Dovrebbe limitarsi a pregare e a tenere per sé le sue idee.

Ebbene lei al “suo posto” non ha alcuna intenzione di rimanerci. La sua causa è troppo più importante di qualsiasi sovrastruttura sociale, e sente ben salda in lei la forza di fare la cosa giusta.

Una forza tanto grande da contrastare tutto e tutti, persino le sue condizioni di salute estremamente cagionevoli.

Una voce che scopre le carte

La gente sa solo quello che viene raccontato e per troppo tempo le condizioni della periferia newyorkese sono state taciute ai ricchi abitanti del centro. Non si può intervenire su ciò che non si conosce, per questo recandosi al New York Times Madre Cabrini scuote un’ intera città. Il primo grande passo per uscire dall’ombra è avere il coraggio di dire la verità e di cercare persone amiche con cui poter tenere alta la testa, insieme, per ciò che è giusto. È proprio andando a toccare le corde più sensibili dei lettori che il muro comincia a crollare : nessuno può restare indifferente alla verità.

Un ospedale tra la vita e la morte

Nonostante il fatto che, tra mille peripezie, Suor Francesca sia riuscita a mettere in piedi quello che più di un orfanotrofio sembra essere un vero e proprio miracolo, a lei non basta. È troppa la sofferenza che la circonda per fermarsi. La vita delle persone in tempi duri come quelli è strettamente legata alla possibilità di ricevere cure e strutture per effettuarle. Possibilità però che sembra essere soltanto un lusso di cui pochi possono godere: ma questo non può più essere accettato. Andando contro la volontà degli uomini di potere più importanti, primo fra tutti il sindaco (John Litgov), Madre Cabrini spende ogni briciolo delle sue forze per mettere su un ospedale che permetta a tutti di essere salvati.

Una realtà ben oltre i confini della fantasia

Le voci angeliche di Andrea e Virginia Bocelli accompagnano questa incredibile storia vera raccontata nel film sulle note di Dare to be. Una storia che tocca vette tanto alte e tanto straordinarie da stentare a credere sia  davvero  accaduta ( come l’episodio dell’intrusione di Madre Cabrini all’interno del Senato sotto gli occhi sgomenti di tutti quegli uomini così poco abituati a sentir parlare in pubblico una donna).

Dopo aver fondato il Columbus, uno degli ospedali migliori di tutta New York grazie all’ordine religioso da lei fondato, Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, nel corso della sua vita Suor Francesca Cabrini realizza 67 strutture in tutto il mondo tra scuole, ospedali e orfanotrofi (opera che oggi supera le 400 strutture).

Affrontando 28 traversate oceaniche e innumerevoli altri spostamenti attorno al pianeta, con la sua straordinaria forza di volontà e determinazione ha cambiato e salvato migliaia di vite.

Il suo lavoro è stato tanto influente da farla proclamare Santa nel 1945 e protettrice degli emigranti. Protettrice di tutte quelle persone costrette a lasciare quanto di più caro hanno inseguendo un barlume di speranza, una speranza che troppo spesso viene ancora oggi ingiustamente tradita.

È per questa ragione che la storia di Madre Cabrini deve essere raccontata, affinché possa ispirare chiunque la ascolti, strappando all’indifferenza le nostre coscienze.

Perché un solo gesto d’amore può cambiare ogni cosa

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