Le Giornate del Cinema Muto non sono solo grandi ospiti e grandi film. Anzi, il festival riesce a integrare anche delle iniziative importanti per quanto riguarda il lato archeologico del Cinema. Nonostante sia un’arte estremamente giovane, infatti, il cinema ha già creato una sua archeologia che è importante conoscere e studiare. Purtroppo essendo molto legata ai materiali, non è sempre semplice andare a ricostruire la storia del medium. Il tempo non è stato molto gentiluomo per quanto riguarda il cinema e molte cose interessantissime e importanti per la storia si sono perse o addirittura sono andate distrutte.
A questo proposito è di primo piano l’iniziativa della famiglia Cardini che sta portando avanti una ricerca per la ricostruzione della carriera artistica di Eugenio Alejandro Cardini. Italoargentino, fu uno dei pionieri della fotografia prima e del cinema poi. Era anche nipote di un operaio metallurgico che poi fondò una fabbrica di mobili in metallo, il che gli permise di vivere agiatamente e di concentrarsi sulla fotografia e il cinema. Piccola curiosità: Eugenio Cardini era cugino del noto stilista italofrancese Pierre Cardin, parentela che si può evincere dalla vicinanza dei cognomi.
Eugenio Cardini, un artista eclettico
Cardini non fu solamente un grande pioniere. Artista eclettico, si destreggiava tra la fotografia e brevi filmati amatoriali. Uomo estremamente curioso viaggiò frequentemente in Italia e in Francia, in particolare a Parigi dove partecipò all’Expo del 1900. È molto probabile che nei suoi viaggi abbia avuto contatti con Thomas Edison e i fratelli Lumière, dai quali compro una macchina da presa, esattamente la numero 7 di un lotto commercializzato dai due. A testimoniare questo incontro c’è il breve filmato Salida de obreros (1902) che vede l’uscita degli operai della fabbrica Cardini. Mi sembra superfluo sottolineare la somiglianza con L’uscita dalle officine Lumière, primissimo film mostrato dai fratelli e punto di partenza della storia del cinema. Ancor prima, a soli 17 anni, ispirandosi ai lavori di Edison, costruì una sua macchina da presa che sfruttava una pellicola senza forature. Cardini era, fortunatamente, un uomo estremamente metodico che lasciò documenti di ogni sorta, tutti firmati e datati.
Un precursore amatoriale
Come detto, Eugenio Cardini non diventò mai un professionista, ma nonostante ciò le sue fotografie e i suoi filmati hanno un’importanza capitale. Basti pensare che fu il primo uomo a fotografare Buenos Aires nel 1902, riprendendo in un breve filmato Il Giorno della Patria, festività nazionale che si tiene ancora oggi. Ma già in precedenza, nel 1897 circa, a Lecco, città d’origine della madre, Eugenio girò dei brevi filmati di vita familiare. La famiglia Cardini crede che questi materiali possano essere i primi “film” girati in Italia. È evidente la portata storica di una scoperta del genere, che non riguarda solo l’Italia, ma la storia del medium tutto.
I dettagli del progetto
Il Progetto Cardini si sta sviluppando in due direzioni: la prima è quella che riguarda la produzione di un documentario che mostri le varie fasi della ricerca e della restaurazione delle fotografie, dei documenti e dei filmati. La seconda direzione ha un taglio prettamente archivistico che si sta sviluppando grazie al Archivo General de la Nación e al Museo del Cine Pablo Ducrós.