In sala dal 24 ottobre e presentato al Middle East Now Festival, Goodbye Julia porta sul grande schermo una storia intensa e lontana dai nostri confini
Opera prima del regista sudanese Mohamed Kordofani, presentato e pluripremiato al Festival di Cannes 2023, Goodbye Julia ci racconta la storia di Julia (S. Riak) e Mona (E. Yousif), due donne diverse ma tenute insieme da una tacita connessione che si presta come metafora per rendere una situazione geopolitica e femminista più complessa.
Mona (E. Yousif) e Julia (S. Riak) in una scena del film
Sinossi
Karthoum, Sudan, vigilia della secessione del sud del Paese. Mona, ex cantante popolare del Nord Sudan, appartenente alla parte borghese della città, provoca involontariamente la morte di un giovane uomo del Sud, marito di Julia.
Convinta di voler insabbiare l’accaduto e distrutta dal senso di colpa, Mona accoglierà la giovane Julia e il figlio nella sua casa, assumendola come domestica con la speranza di trovare la pace e la via verso la redenzione.
Se il rapporto tra Julia e Mona diventerà sempre più autentico e sempre meno di subordinazione, il matrimonio tra Mona e il marito, Akram, si farà invece sempre più complesso.
Attraverso relazioni inserite in un racconto che copre circa sei anni, dal 2005 al 2011, anno dell’indipendenza del Sudan del Sud, il regista racconta la storia del suo paese, affrontando temi come il ruolo della donna, l’odio razziale e il senso di colpa.
Nord e Sud: Mona e Julia
Goodbye Julia, con uno stile cinematografico essenziale e nitido, vuole raccontare al grande pubblico un tassello geopolitico pressoché sconosciuto. Julia e Mona, e la loro amicizia, diventano per il regista il pretesto per parlare delle lotte e delle guerriglie che per decenni hanno attraversato il Sudan, del Nord e del Sud.
La narrazione ruota intorno alle due donne che diventano i cardini principali del film. Leggendo tra le righe, e considerando la loro provenienza sociale, le due protagoniste personificano il conflitto: Mona, araba e cittadina del Nord, Julia africana e cittadina del Sud. Queste due differenze risultano sostanziali nella trama e nella Storia.
Con un racconto che pare spiegarsi da solo, l’amicizia tra Julia e Mona diventa la rappresentazione di come oltre i conflitti e le credenze, due poli, due identità diametralmente opposte, possono in realtà convergere e creare armonia e pace.
La connessione tra le due offre l’opportunità di indagare temi delicati e sempre al centro del dibattito pubblico, anche attuale. L’evoluzione a cui assistiamo nel rapporto di Julia e Mona, i piccoli progressi e i dialoghi, permettono di pensare e di partecipare a un processo di emancipazione.
In una cultura musulmana, dove la donna è solitamente associata al marito, qui si realizza una situazione opposta . M. Kordofani porta in scena l’emancipazione e la solidarietà tra donne, senza farla mai scadere nella banalità e nella retorico. Il rischio c’era. Ma grazie alla costruzione di due figure femminili così, il regista affronta il tema con delicatezza, inserendolo tra le fila di una storia che ha, come primo impatto, la principale tematica della redenzione e dell’espiazione del senso di colpa.
Goodbye Julia. Uno spaccato di realtà
Goodbye Julia è un lavoro autentico e pulito, cinematograficamente e umanamente.
Vincitore del Prix de la Libertè al Festival di Cannes 2023, il cineasta sudanese ha avuto l’abilità di condensare in 120 minuti argomenti e questioni per cui probabilmente non sono bastati anni e miriadi di parole. Interpretazioni intense e sincere nobilitano le intenzioni del regista, il quale dirige personaggi che attraverso dialoghi, gesti e routine ci fanno riflettere sull’odio razziale, sul senso di colpa, e sull’indipendenza della donna.
Il film, primo lungometraggio sudanese mai presentato a Cannes, fotografa anche uno spaccato storico e politico di un paese di cui si conosce troppo poco e si ignora troppo. Diventa, allo stesso tempo, una dichiarazione d’amore alla propria terra, che alterna immagini di guerra e devastazione a scene folcloristiche e piene di speranza.
La ricerca di indipendenza di Julia e Mona si accosta quindi alla ricerca di indipendenza del Sudan stesso.
Drammatico ma equilibrato, Goodbye Julia, candidato dal Sudan agli Academy Awards 2025 per il miglior film internazionale, arriverà nelle sale italiane il 24 ottobre.
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Goodbye Julia
Anno: 2023
Durata: 120 minuti
Distribuzione: Satine Film
Genere: Drammatico
Nazionalita: Sudan, Svezia
Regia: Mohamed Kordofani
Data di uscita: 24-October-2024
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