Emily è una donna che dopo l’arresto del marito sembra entrare in una depressione che non le permette più di condurre tranquillamente la propria vita, e nonostante il marito Martin esca dal carcere, non riesce a riprendersi, anzi comincia una cura di psicofarmaci di nuova generazione, da poco in commercio, ai quali a quanto pare non è pronta dato che questi porterebbero appunto degli “effetti collaterali”. Quando il Martin viene trovato morto cominciano i guai per lei e per i due psichiatri che l’hanno avuta in cura.
Un thriller drammatico quello di Steven Soderbergh, Effetti Collaterali. Un omicidio e una colpevolezza poco chiara. Forse un delitto passionale, ma sta di fatto che l’omicida e il concorso in omicidio, per quanto folli, sembrano abbastanza chiari già a metà film.
Emily è una donna che dopo l’arresto del marito pare entrare in una depressione che non le permette più di condurre tranquillamente la propria vita, e, nonostante il marito Martin esca dal carcere, non riesce a riprendersi, anzi comincia una cura di psicofarmaci di nuova generazione, da poco in commercio, ai quali, a quanto pare, non è pronta, dato che questi porterebbero appunto degli “effetti collaterali”. Quando Martin viene trovato morto cominciano i guai per lei e per i due psichiatri che l’hanno avuta in cura.
Un thriller con un andamento lento ma comunque molto chiaro, poiché la causa dell’omicidio del marito non è poi così velata (a quanto pare il regista ha voluto adottare questo stile per motivi che non discutiamo, ma abbastanza oscuri).
Nel cast troviamo Jude Law (tra i protagonisti di Anna Kareninae Sherlok Holmes), la presenza predominante e che determina per certi versi l’intero andamento del film, che effettivamente dà una buona interpretazione, senza alcun dubbio esauriente. Rooney Mara (già vista in Millenium, Uomini che odiano le donne, The Social Network) – la moglie depressa che prende queste pillole che portano molti problemi – riesce a trasmettere tutto il suo malessere in modo alquanto insopportabile. Il defunto marito, Martin, interpretato da Channing Tatum (lo stripper più famoso dello scorso anno, Magic Mike), è un personaggio che passa presto in secondo piano: la moglie ha troppa fretta di farlo fuori, non dandogli nemmeno il tempo di ricominciare a vivere. È il premio Oscar Catherine Zeta-Jones che magari non ci lascia quel qualcosa in più che ci si poteva aspettare da un’attrice da Oscar: brava, ma senza particolare sorprese fino al termine di questa prevedibile pellicola. In ogni caso per un primo maggio all’insegna della ricerca farmacologica, vi auguriamo una buona visione, ma senza Effetti Collaterali.
Aldo Zambuto
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