Dopo La banda dei grossi, Claudio Ripalti torna sul grande schermo con Il soldato senza nome, con cui il regista narra la storia del primo ospedale militare neurologico d’ Europa. A prestare i volti al filmaker troviamo Stefano Muroni – anche ideatore del progetto – e Davide Paganini, senza dimenticare Rosario Petix, Alessio Diclemente e Veronica Baleani.
Una storia italiana
Ferrara 1916. Fuggito dalle retrovie del fronte, il soldato semplice Ferruccio Mambrin si finge malato mentale pur di salvarsi dalla guerra. All’interno dell’ospedale manicomiale di Ferrara, il ragazzo subisce violente terapie psico-fisiche perché ritenuto un simulatore dal conservatore dottor Brighenti.
Grazie alla visione innovativa del dottor Gaetano Boschi, Ferruccio viene trasferito, assieme ad altri soldati. L’uomo viene portato a Villa del Seminario, luogo in cui viene curato attraverso le pionieristiche terapie del lavoro e il racconto della propria storia. Scoperto dai carabinieri, viene denunciato per diserzione e condannato a morte. Durante l’ultima notte Ferruccio tenta un’ultima fuga, ma i giorni passati a Villa del Seminario lo hanno reso un uomo nuovo che ha smesso di scappare.
Il dottor Gaetano Boschi è veramente esistito ed è stato uno dei primi psichiatri al mondo a studiare quello che poi sarà definito Disturbo da Stress Post Traumatico. Per tali ricerche fu candidato al Premio Nobel.
Claudio Ripalti
Claudio Ripalti è un regista e sceneggiatore italiano noto per il suo lavoro nel cinema indipendente. Tra le sue opere principali c’è La Banda Grossi (2018), un film storico che racconta la storia di una banda di ribelli nell’Italia post-unitaria, ambientato nel 1860. Questo film, che è diventato un cult nel panorama del cinema indipendente italiano.
Inoltre ha ricevuto diversi riconoscimenti ed è considerato il primo western italiano a ottenere successo in sala dopo anni, con oltre 30.000 biglietti venduti
Il soldato senza nome è stato sostenuto dal ministero, dalla Regione tramite l’Emilia-Romagna Film Commission.
Il film è stato anche sostenuto dal Comune di Ferrara e dalla filiera creativa Ferrara La Città del Cinema.