‘L’amore e altre seghe mentali’ Basta paura, impariamo a rischiare

Nei cinema dal 17 ottobre, grazie a Vision Distribution, L’amore e altre seghe mentali riporta Giampaolo Morelli dietro (e davanti) la macchina da presa, a poca distanza dal secondo divertente capitolo di Falla girare. Il nuovo lavoro del cineasta campano prende spunto dalla società odierna e, in particolar modo, dalle coppie che la popolano. Bravo nel cogliere le sfumature e nel gestire il delicato (ma preziosissimo!) equilibrio tra commedia e dramma, Morelli realizza un’opera fresca, ironica, genuina e brillante. E la forza del progetto sta proprio in questo suo essere, senza pretese e legato, in molti modi, alla personalità del suo autore.

Una lode a parte va all’ottimo cast di coprotagonisti, a partire da Maria Chiara Giannetta (la mitica Blanca dell’omonima serie Rai), tutti perfettamente in parte e a loro agio nei rispettivi ruoli, a cui donano ben più di un semplice volto. Non a caso, la stessa Giannetta ha rivelato, in conferenza stampa, di aver suggerito lei che il suo personaggio parlasse con il dialetto pugliese (essendo lei originaria di Foggia).

L’amore e altre seghe mentali | Vite di coppie borderline

Guido (Morelli) ha 45 anni e un rapporto alquanto particolare con l’idea di coppia. Per un qualche oscuro motivo, legato al suo passato, non ama relazionarsi con le donne, quanto piuttosto avere incontri virtuali con loro, attraverso un visore e un multiverso che gli concede di avere chiunque lui voglia. Non riuscendo a superare queste difficoltà, pratica molto autoerotismo, coinvolgendo nelle sue fantasie persino la moglie (Giulia Fiume) del suo amico Armando (Leonardo Lidi), che entra in crisi dopo averlo saputo. Della storica combriccola di Guido, fa parte anche Niky (Marco Cocci), anche lui alle prese con un tipo diverso di approccio al gentil sesso, dipendente dai Social e da OnlyFans.

Da soli non si costruisce niente.

L’incontro con Giulia (Giannetta) e la litigata che ne segue portano Guido a riflettere su se stesso: un nuovo spiraglio si apre verso una forma di sentimento a cui non sa ben dare un nome. Se il fisico avverte determinate necessità, è la testa a comandare e a frenare l’uomo dal lanciarsi. Per fortuna, gli amici di una vita lo conoscono sin troppo bene e mettono in atto un piano per sbloccarlo finalmente.

Giampaolo Morelli centra il segno

L’amore e altre seghe mentali afferra a piene mani tutto ciò che circonda la società odierna e lo restituisce in maniera semplice ma esilarante, a tratti buffa ma estremamente seria. L’emancipazione femminile viene ostentata al limite del ridicolo, sebbene non ci sia nulla di mendace nè intenti denigratori nel farlo. La solitudine e la paura di mettersi in gioco sono problemi che attanagliano tante persone al giorno d’oggi, che restano nell’ombra e si crogiolano all’idea di avere rapporti solo tramite la virtualità. La cattiveria (soprattutto quella gratuita) rischia di intaccare una sorta di armonia dell’universo – quello che si chiama il famoso karma.

Il sesso è stata la cosa più divertente che ho fatto senza ridere. – Woody Allen

Attraverso il filtro della commedia, mai volgare nè approssimativa, Morelli porta in scena più di qualcosa che lo riguarda da vicino (un esempio su tutti: la dislessia del personaggio di Giulia), che appartiene alla sua generazione e che sente il bisogno di sdoganare. Lo stesso discorso sulla sessualità risulta attuale e quasi rivoluzionario, spingendo a porsi domande e a creare spunti di riflessione.

L’obiettivo è chiaro, lo ha ribadito anche lui in conferenza, ma il modo in cui viene centrato è forse sorprendente. Sebbene ci abbia abituati a prodotti di qualità, alla sua quarta prova registica si conferma un autore con delle idee molto chiare, una grande sensibilità, un amore smisurato e riconoscente nei confronti del cinema, e un senso dell’umorismo irresistibile.

*Sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.

Intervista a regista e attori di Napoli – New York con Favino e Salvatores