Anche la Living dead film collection entra a far parte della collana deluxe Midnight Gold di Midnight Factory. Collana che Plaion pictures ha lanciato per celebrare i dieci anni dell’unica label italiana dedicata al cinema dell’orrore. Collana mirata a proporre i vari titoli in eleganti edizioni da collezione corredate di copertine disegnate dai maestri dell’illustrazione italiana Paolo Barbieri e Daniele Serra. Quindi, dopo Non aprite quella porta è il turno di un cofanetto che non può assolutamente mancare nella personale videoteca di qualunque cinefilo o semplice appassionato. Perché stiamo parlando delle sei pellicole che costituiscono la leggendaria saga zombesca diretta dall’indimenticato maestro George A. Romero. Sei pellicole in undici dischi disposti in tre custodie amaray inserite in unico slipcase cartonato, con booklet e card da collezione inclusi all’interno della confezione. Ma perché undici dischi? Procediamo seguendo l’ordine in cui sono disposti nelle tre custodie.
Custodia 1
Questa prima custodia amaray è completamente dedicata a Zombi, ovvero il secondo tassello, datato 1978, dell’esalogia romeriana. Tassello immerso ovviamente in un mondo ormai invaso dai morti viventi e dove quattro sopravvissuti trovano rifugio in un grande centro commerciale di Pittsburgh. Per la precisione, due soldati delle forze speciali, un elicotterista e alla sua compagna, i quali finiscono rinchiusi in un autentico tempio del consumismo. Perché è proprio la critica a quest’ultimo che il futuro autore di Creepshow muove attraverso il film, strutturando un autentico capolavoro di socio-politica horror. Mentre viene anche precisato che gli zombi non sono classificabili come cannibali in quanto ghiotti di carne umana, non di quella dei loro simili. Un capolavoro qui proposto sia nella versione estesa di due ore e venti minuti, sia nel montaggio deciso dal produttore Dario Argento, di neppure due ore. Quattro dischi in tutto, in quanto ognuna delle versioni presente in 4K Ultra HD e su blu-ray. E con non pochi contenuti speciali.
Infatti, nel 4K Ultra HD della versione estesa abbiamo il commento audio del produttore Richard P. Rubinstein, incluso anche nel blu-ray con molto altro materiale.
Da venticinque minuti per ripercorrere la produzione di Zombi e La notte dei morti viventi a tredici di intervista all’attore Richard France. Più circa tredici minuti in cui Tom Savini parla dei suoi splendidi effetti speciali e trentaquattro con lo stesso che torna al centro commerciale d’ambientazione. In compagnia dell’assistente operatore Tom Dubensky, del direttore della fotografia Michael Gornick e dell’attore e stunt Taso Stavrakis. Senza contare venti minuti di intervista a Romero e oltre un’ora di conversazione con lui al Toronto International Film Festival. Passando all’Argento cut, il 4K Ultra HD ospita due diversi commenti audio. Un commento dei quattro protagonisti e uno del musicista Claudio Simonetti insieme al produttore discografico Alessandro Marenga e all’esperto musicale Claudio Fuiano. Commenti che troviamo anche nel blu-ray insieme ad altri extra, a cominciare dall’esauriente The definive Document of the dead. Concludono vari trailer e spot tv e radio, tredici minuti di riprese Super 8 dal centro commerciale e settantacinque di featurette The dead will walk.
Custodia 2
Altri quattro dischi per la seconda custodia amaray di questa Living dead film collection. Stavolta si parte da La notte dei morti viventi, il capostipite in bianco e nero della saga. Capostipite che nel 1968 ipotizza la resurrezione dei cadaveri dovuta alle radiazioni emesse da una sonda inviata su Venere. Cadaveri che assediano la fattoria in cui la giovane Barbara ha trovato rifugio insieme al nero Ben e ad altre persone. Il film in cui, per la prima volta nella storia della Settima arte, i resuscitati si rivelano affamati di carne umana. Nonché prima produzione horror che affronta in maniera esplicita un discorso politico, con annessa critica fortemente anti-razzista. Una pietra miliare qui presente sia in 4K Ultra HD che su blu-ray, con due diversi commenti audio ad accompagnare il tutto. Ma è il blu-ray a rivelarsi parco di extra, a cominciare da Night of Anubis. Di cosa si tratta? In versione originale sottotitolata in italiano, nientemeno che della copia lavoro del film, caratterizzata da un montaggio alternativo di un’ora e ventuno minuti. Per proseguire con diciassette minuti di scene inedite introdotte dal tecnico del suono Gary Streiner e undici di intervista allo sceneggiatore John A. Russo. Passando per oltre dieci minuti riguardanti la colonna sonora e undici di Limitations into virtues – Video essay di Tony Zhou e Taylor Ramos.
Più due trailer e ventitré minuti in cui i cineasti Frank Darabont, Robert Rodriguez e Guillermo del Toro parlano dell’influenza de La notte dei morti viventi.
È invece a Il giorno degli zombi che sono dedicati gli altri due blu-ray inclusi nella custodia. Uno in cui troviamo il lungometraggio attraverso cui Romero concentrò nel 1985 il suo sguardo critico nei confronti del militarismo dell’era reaganiana. Non a caso, stavolta sono soldati e scienziati rifugiatisi in un bunker sotterraneo a lottare per la sopravvivenza. Scienziati tra cui un novello dottor Frankenstein che sottopone i poveri ritornanti-cavie a torture-esperimenti. Novello dottor Frankenstein che, effettuando ricerche su zombi privati di stomaco, scopre oltretutto l’appetito per la carne umana quale fattore istintivo e non di bisogno. Perché si tratta, apprendiamo, di un appetito stimolato dal cervello. Man mano che facciamo conoscenza con lo zombi intelligente Bub e che gli immancabili effetti di Savini regalano sbudellamenti e frattaglie. Effetti su cui s’incentra proprio una featurette di circa mezz’ora che accompagna il film nella sezione extra. Insieme a tre spot tv, quasi sei minuti di teaser e trailer, una galleria fotografica di lobby card e tre diversi commenti audio. Mentre il secondo blu-ray è completamente riservato a contenuti speciali. Da quarantanove minuti di conversazione con il regista presso l’International Film Festival di Melbourne nel 2008 a tre gallerie fotografiche. Abbiamo poi il documentario La fine del mondo: L’eredità del Giorno degli zombi, di oltre un’ora e venti, e quarantanove minuti d’intervista all’attore Joe Pilato. Fino ai diciassette minuti di filmato riguardante un tour in Irlanda e Scozia effettuato nel 2009 da quest’ultimo. Senza dimenticare un paio di contenuti riguardanti le miniere in cui è stato girato il film e un altro documentario di trentotto minuti.
Custodia 3
La terza e ultima custodia di questo prezioso cofanetto non poteva racchiudere altro che gli ultimi tre capitoli dell’esalogia. Tutti e tre su supporto blu-ray a partire da La terra dei morti viventi, del 2005. Un altro capolavoro che stavolta punta il dito verso l’epoca della presidenza Bush. D’altra parte, incarnato dal grande Dennis Hopper, il ricco personaggio principale Kaufman incarna proprio un certo capitalismo. Un personaggio che gestisce i suoi redditizi commerci all’interno di un lussuoso ed imponente grattacielo di Fiddler’s Green, ultimo baluardo della classe dominante. Mentre i cittadini meno fortunati vivono di stenti tra le mura di una città fortezza, consolandosi viziatamene con prostituzione, gioco d’azzardo e droga. Di contorno, i morti viventi, ribattezzati walker, e un gruppo di duri mercenari al servizio di Kaufman e protetti dall’armatissimo veicolo chiamato Dead Reckoning. Morti viventi che vediamo subire progressivamente un processo di evoluzione, imparando ad organizzarsi e a comunicare. Con lo zombi capo Big Daddy che, nero e abbigliato in tuta da benzinaio, è in perfetta contrapposizione alla figura del miliardario Kaufman. In un riuscitissimo connubio di azione e gore immerso in uno scenario degno del cult carpenteriano 1997: Fuga da New York. Riuscitissimo connubio corredato come gli altri titoli del cofanetto di tanto materiale extra, a partire da due scene eliminate e una clip di VFX. Materiale comprendente Prove di urla: il casting degli zombie, nove minuti sugli effetti speciali, otto di confronto tra storyboard e girato e circa tredici di making of.
Più sette minuti di viaggio dietro le quinte con l’attore John Leguizamo e un commento audio di regista, produttore e montatore.
Senza contare il documentario One for the fire: L’eredità de La notte dei morti viventi e tredici minuti in con Edgar Wright e Simon Pegg. Tredici minuti in cui i due artefici de L’alba dei morti dementi incontrano Romero sul set, avendo qui recitato come zombi. Passando poi a Diary of the dead – Le cronache dei morti viventi siamo nel 2007 e la musica cambia. Stavolta, infatti, il grande George abbraccia il found footage influenzato da The Blair witch project – Il mistero della strega di Blair. Come? Raccontando l’epidemia zombi attraverso camere a circuito chiuso e inquadrature provenienti da cellulari nel portare in scena alcuni studenti di cinema. Studenti che, impegnati nelle riprese di un film horror, affiancati dal loro professore si trovano a dover fare i conti con il misterioso flagello. Il tutto tra contaminati divisi a metà da spade, teste sciolte dall’acido e perfino una piscina trasformata in acquario per morti viventi. Prendendo di mira più del solito i media. In quanto sono le immagini catturate dai protagonisti a rappresentare la verità in un mondo tempestato di notizie spesso manipolate dai notiziari televisivi. Con venti minuti di Confessionali, quattro di The first week: la prima settimana e due di The roots: le radici come contenuti speciali. Insieme a tredici minuti di intervista ai produttori, diciassette di Into the camera: dietro la macchina da presa, e cinque di Familiar voices: voci familiari. Più due featurette relative agli effetti speciali, venti minuti riguardanti fotografia e design e sedici di conversazione dell’epoca con Romero al Bloor cinema di Toronto.
Per chiudere con commento audio dello stesso affiancato da montatore e direttore della fotografia.
Mentre tredici brevi featurette e nove minuti di intervista a Romero sono solo due degli extra che corredano Survival of the dead – L’isola dei sopravvissuti. Extra comprendenti il cortometraggio Sarge, il documentario Walking after midnight, l’analisi di una scena con storyboard, e HDNET: uno sguardo a Survival. E ancora BFX build: come creare un morso zombie, ventidue minuti di intervista a Romero per Fangoria Tv e un commento audio. Concludendo a dovere questa Living dead film collection attraverso quello che possiamo tranquillamente considerare un moderno western. Moderno western che raduna a Plum Island, sulla Costa del Delaware, Patrick O’Flynn e Shanus Muldoon, ovvero Kenneth Walsh e Richard Fitzpatrick. Il primo deciso a sterminare qualsiasi cadavere a passeggio capiti sulla sua strada, il secondo impegnato a compiere il desiderio del Signore. Sperando nel frattempo in una cura per sconfiggere l’epidemia. Ma vi è anche un gruppo di militari, in un mondo che sembra essere rimasto fermo ai tempi dei cowboy. Quando le guerre si combattevano soltanto in onore di una bandiera e senza ricordare chi dei due avversari ha fatto la prima mossa per iniziarle. Un mondo apparentemente giunto all’epilogo ma che vede ancora nell’intramontabile denaro un’utilissima risorsa per la sopravvivenza. Al servizio di quella che purtroppo è stata l’ultima fatica romeriana prima della sua prematura dipartita. Fatica che trova anche il tempo di ipotizzare un’evoluzione atta a rendere le salme ambulanti non più esclusivamente ghiotte di carne umana.