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Film festival Diritti Umani Lugano

‘SR’ di Lea Hartlaub in concorso al FFDU

Simbolismi ed immagini evocative per affrontare temi complessi legati ai diritti umani: le giraffe come forma di vulnerabilità e innocenza

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Il film SR di Lea Hartlaub è in concorso al Film Festival dei Diritti Umani di Lugano.

Questa prestigiosa selezione evidenzia l’importanza della pellicola nell’affrontare temi cruciali legati ai diritti umani, in particolare quelli dei rifugiati e delle persone in fuga da contesti di violenza e conflitto.

La kermesse di Lugano rappresenta un palcoscenico ideale per dare visibilità a storie che sfidano le convenzioni e stimolano il dibattito sulla dignità umana e sull’accoglienza.

 

Il film SR, diretto da Lea Hartlaub, è un’opera potente che combina il linguaggio documentaristico a elementi simbolici come l’apparizione delle giraffe.

Simbolismo delle giraffe: eleganza e vulnerabilità

Uno degli aspetti più sorprendenti del film è l’inserimento ricorrente delle giraffe. In un’opera che affronta il peso delle oppressioni e delle lotte per i diritti umani, la scelta di rappresentare le giraffe è carica di significato. Questi animali, con il loro collo slanciato e l’andatura regale, richiamano un senso di eleganza e altezza, ma anche di vulnerabilità. La loro immagine è spesso associata a qualcosa di raro e prezioso, proprio come la libertà e la dignità umana.

Nel primo dizionario della lingua egiziana, il geroglifico ‘sr’ significa ‘giraffa’.

Nel contesto del film, potrebbero simboleggiare la condizione dell’essere umano in lotta per i propri diritti, esposto, fragile, ma comunque resistente.

La loro figura imponente, che sembra elevarsi al di sopra delle difficoltà, riflette l’aspirazione a una condizione più alta di giustizia e uguaglianza. In questo senso, l’animale diventa il simbolo di coloro che cercano di guardare oltre l’immediato, per una prospettiva più ampia e profonda sui diritti e sulle ingiustizie del mondo.

Inoltre, la giraffa, con la sua capacità di vedere oltre l’orizzonte grazie alla sua altezza, può essere letta come metafora della visione a lungo termine necessaria nelle lotte per i diritti umani, dove le vittorie non sono sempre immediate, ma richiedono pazienza e resistenza.

Diritti umani: il cuore della narrazione

Attraverso la storia del protagonista e delle persone che lo circondano, Hartlaub traccia un quadro intimo ma universale delle lotte che si affrontano quando i diritti fondamentali vengono negati. Il film esplora la privazione della libertà di espressione, le conseguenze delle repressioni politiche e le sfide quotidiane affrontate da coloro che cercano di mantenere la loro dignità in un contesto di oppressione.

Un punto di forza del film è il modo in cui la regista riesce a trattare questi temi non in modo didascalico o moralistico, ma piuttosto attraverso storie personali e vere, rendendo il dramma umano tangibile e vicino allo spettatore. Le immagini delle giraffe, in questo contesto, amplificano la portata simbolica di una libertà desiderata ma spesso lontana. Le ingiustizie descritte non sono confinate a un tempo o luogo specifico, ma diventano riflesso di lotte universali per l’uguaglianza e la dignità.

Il film inoltre esplora anche la resilienza e la forza di coloro che resistono, sottolineando la necessità di non perdere mai di vista la lotta per i diritti fondamentali, anche quando le circostanze sembrano insormontabili.

Scelta documentaristica: realismo e memoria

Un altro aspetto centrale di SR è la sua scelta stilistica. Hartlaub opta per un approccio documentaristico che aggiunge autenticità e immediatezza alla narrazione. Questa scelta non è casuale: nel contesto di un film che tratta di diritti umani e memoria collettiva, la forma del documentario permette di far emergere una verità senza filtri, che tocca profondamente lo spettatore.

La struttura documentaristica crea una connessione diretta con la realtà, fornendo una cronaca delle esperienze vissute e delle storie di coloro che sono stati colpiti da regimi repressivi o situazioni di ingiustizia. Questa modalità stilistica trasmette il messaggio che quanto rappresentato non è finzione, ma una realtà che continua a ripetersi in molte parti del mondo.

La scelta stilistica del documentario rende l’opera ancora più incisiva e le immagini enfatizzano la dimensione intima della narrazione.

Port of Eilat

Lea Hartlaub

É una regista e sceneggiatrice emergente. É nota per il suo impegno nel raccontare storie socialmente rilevanti, spesso focalizzate su temi come i diritti umani, l’immigrazione e la giustizia. Il suo stile si distingue per l’uso di tecniche documentaristiche e narrative. Hartlaub mette in risalto le esperienze individuali all’interno di contesti più ampi in chiave sperimentale, portando lo spettatore a riflettere tramite simbolismi e accostamenti.

 

Film Festival dei Diritti Umani di Lugano

Evento cinematografico annuale dedicato a sensibilizzare il pubblico su temi cruciali legati ai diritti umani, alla giustizia sociale e alla dignità delle persone. Il festival propone film, documentari e cortometraggi che affrontano questioni come l’immigrazione, la discriminazione, i conflitti e le crisi umanitarie. Attraverso il cinema, l’evento mira a stimolare il dibattito e l’azione su tematiche globali. Inoltre offre visibilità a registi e cineasti impegnati nel promuovere il rispetto dei diritti umani a livello internazionale.

 

 

sr

  • Anno: 2024
  • Durata: 103
  • Genere: Sperimentale
  • Nazionalita: Germania
  • Regia: Lea Hartlaub

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