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Sedicicorto

‘Il burattino e la balena’: inno alla disobbedienza

Catani invita a riflettere su cosa significa crescere, sulle aspettative sociali e sul potere della disobbedienza, offrendo uno sguardo critico ma speranzoso verso il futuro.

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Il burattino e la balena il nuovo cortometraggio animato di Roberto Catani, è stato presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e al Festival Sedicicorto di Forlì. Questo film rappresenta un’evoluzione significativa rispetto ai lavori precedenti del regista, in particolare il suo corto Per tutta la vita. L’opera è una co-produzione Italia-Francia, realizzata da MIYU Productions e Withstand, in collaborazione con ARTE France.

Il burattino che rifiuta l’umanità

La storia de Il burattino e la balena si concentra su un burattino che si rifiuta di diventare un bambino, un atto di disobbedienza nei confronti di un modello sociale dominante. Catani descrive il suo lavoro come un inno alla disobbedienza, utilizzando Pinocchio, il disobbediente per eccellenza, per esplorare l’idea che la vera libertà risieda nella scelta di non seguire le aspettative imposte. L’opera si distingue per la sua critica diretta e globale. Si cercano modelli alternativi di vita in un contesto di malinconia per un futuro che non si decide di abbracciare. Sul finale si intravede un barlume di speranza: al contrario del Pinocchio di Collodi questo burattino, infatti, non si amalgamerà alla massa e alla società che corrodono anche la bellezza di poter essere bambini.

Il design del burattino si allontana dalla sua iconografia classica. È volutamente inusuale, quasi alieno, per enfatizzare la sua diversità rispetto ai bambini normativi. L’autore si è ispirato ai movimenti del personaggio interpretato da Totò nel film Totò a colori del 1959, ricercando una gestualità irriverente e buffa per dare vita al suo protagonista. La balena, invece, diventa una potente metafora delle pressioni sociali, politiche ed economiche che imprigionano l’individuo, illustrata nel simbolo della banca.

L’ambientazione del film è ricca di riferimenti a strutture contemporanee come la Borsa di New York, con suoni di scampanellii e il chiacchiericcio che contribuiscono a creare un’atmosfera di costante pressione. Il sonoro intrappola, così, il protagonista, rendendo il messaggio del film ancora più incisivo.

Tecniche e ispirazioni

Due elementi fondamentali nel suo processo creativo sono il pastello a matita e la punta secca, frutto della sua formazione in materie incisorie alla Scuola del Libro di Urbino. Queste influenze hanno contaminato il suo stile, creando una tecnica personale ma permeata dalle tradizioni artistiche della scuola.

Nel suo lavoro, giocano un ruolo cruciale l’oilbar e il gesso, utilizzato per definire texture e colori, aggiungendo profondità e vivacità ai disegni. Catani lavora spesso con i polpastrelli, una tecnica che consente variazioni naturali nella pressione e nel colore, conferendo ai disegni una vibrazione unica. Questa variazione continua anima il movimento e dona al disegno una vita propria, esaltata dalle sfumature cromatiche emergenti dal gesso. Le tavole vengono fotografate in sequenza e, grazie a software specifici, tutte queste piccole fotografie si trasformano in un unico modulo video, dando vita alle immagini.

L’influenza di artisti come Anselm Kiefer, Jurij Norštejn, Emanuele Luzzati, Ursula Ferrara, Gianluigi Toccafondo, Stefano Ricci  ha profondamente plasmato la sua visione creativa, anche se Catani si sente parte di un percorso artistico unico. La scelta di lavorare su cortometraggi, a differenza dei lungometraggi animati, che considera noiosi, è motivata dal desiderio di concentrare significati profondi in poche immagini.

Il burattino e la balena

  • Anno: 2024
  • Durata: 8'
  • Genere: Animazione
  • Nazionalita: Italia-Francia
  • Regia: Roberto Catani