Bye Bye Turtle della regista Selin Öksüzoglu, presentato ufficialmente durante la 74 edizione del Festival di Berlino, verrà proiettato durante l’edizione 2024 dell’Euro Balkan Film Festival.
Bye Bye Turtle, la trama
La storia, ambientata sulle vaste colline del Mar Nero, segue le vicende di Inci e Zeynep. La prima è una bambina di cinque anni recentemente rimasta orfana della madre. La seconda una donna che decide di ritornare nel suo villaggio dopo anni di assenza.
In viaggio
Inci vaga solitaria per le colline del suo villaggio, triste e sconsolata per la recente perdita: nella notte infatti sua mamma, da tempo malata, è deceduta. Zeynep la risolleva dai suoi pensieri. É ritornata nel luogo in cui è cresciuta per far visita a suo padre, che non vede da alcuni anni.
Inci decide di accompagnarla trasportando una delle due valigie, trovando nella sua figura un punto di riferimento. La donna e la bambina si incamminano quindi verso il villaggio nativo di Zeynep. Il viaggio si rivelerà introspettivo, sullo sfondo delle colline che caratterizzano il paesaggio.
La figura paterna
Un elemento che le accomuna è la figura del padre. Nella prima parte del cortometraggio le due protagoniste si recano dal padre di Zeynep, che gestisce un negozio locale di alimentari. La donna si rifiuta di affrontarlo direttamente e invia la piccola Inci con un regalo, una pianola, che viene repentinamente rifiutata dall’uomo, offeso dal fatto che non gli si sia stato consegnata direttamente dalla figlia. Nella seconda parte invece si assiste alla ricerca del padre della bambina, disperato per la scomparsa della figlia il giorno dopo che la moglie è mancata.
Bye Bye Turtle: la regia
In Bye Bye Turtle la regista alterna sapientemente sequenze paesaggistiche a primi piani. La contrapposizione è efficace perché alla vastità dell’ambientazione, che rende le protagoniste “piccole”, viene affiancata la dimensione personale degli abitanti: persone anziane o in età avanzata, con i volti scavati e stanchi per i loro vissuti. Entrambe le figure femminili, accomunate dall’avere solo il padre come punto di riferimento, rifuggono l’idea dello stare in famiglia. L’ambizione di Zeynep l’ha spinta ad abbandonare il suo villaggio, Inci invece cerca di scappare momentaneamente dal dolore e dal senso di perdita che affligge lei e suo padre. Dopo aver viaggiato insieme per tutto il giorno, le due si separano per tornare alle rispettive vite, come le tartarughe ritornano al mare.
Un cortometraggio che affronta il ritorno all’origine e il “timore” di affrontare la propria famiglia, rendendo al tempo stesso il contesto sociale della popolazione locale.