Napoletano, classe 1978, Francesco Di Leva è uno degli attori più rappresentativi della scena contemporanea italiana.
Nato e cresciuto nel quartiere di San Giovanni a Teoduccio, Di Leva vanta da sempre una forte connessione con la sua città, utilizzando la recitazione per esplorare la complessità del tessuto sociale partenopeo.
Formatosi alla Scuola d’Arte Drammatica del Teatro Stabile di Napoli, fin dai primi passi come attore, Francesco Di Leva è mosso dalla convinzione che il teatro possa diventare non solo un mezzo di denuncia sociale, ma anche di riscatto sociale, soprattutto per chi proviene da contesti difficili.
Come ha dichiarato in un’intervista:
“Non voglio essere solo un attore, ma uno che usa il lavoro per cambiare qualcosa”
Con l’obiettivo di portare avanti un teatro culturale e civile, nel 2006 fonda Nest (Napoli Est Teatro), regalando alla città uno spazio culturale.
I primi passi in teatro
Francesco Di Leva muove i primi passi in teatro sin da giovane, guadagnandosi rapidamente apprezzamenti per il suo talento. Questo lo ha portato negli anni a collaborare con i più importanti registi italiani.
Nel 2017, infatti, viene diretto da Mario Martone ne Il Sindaco del Rione Sanità, opera teatrale di Eduardo De Filippo.
La sua interpretazione di Don Antonio Barracano viene accolta con grande entusiasmo sia dal pubblico sia dalla critica.
Gli esordi sul grande schermo
Parallelamente alla carriera teatrale, Franceso Di Leva vanta una carriera cinematografica significativa.
Debutta sul grande schermo nel 1999 nel film La donna lupo di Aurelio Grimaldi. Il film, dai toni ironici e provocatori, gli permette di affacciarsi nel panorama cinematografico italiano.
Il sodalizio con Grimaldi prosegue negli anni successivi e i due tornano a collaborare più volte negli anni successivi, in film come Un nuovo Giorno, Iris, Un mondo d’amore e Se sarà luce sarà bellissimo.
Dalle prime esperienze a Una vita tranquilla
Durante i primi anni della sua carriera, Francesco Di Leva si divide tra teatro, cinema e televisione, prendendo parte ad alcune fiction di successo come Il Sorteggio, Squadra Antimafia e Il Clan dei camorristi.
Bisogna aspettare il 2010 per il suo primo ruolo cinematografico di rilievo: si tratta di Una vita tranquilla, per la regia di Claudio Cupellini, dove recita al fianco di Toni Servillo.
Francesco Di Leva e Marco D’Amore in Una vita tranquilla
In questo thriller drammatico, incentrato sulla vita di Rosario (Toni Servillo), Di Leva interpreta Edoardo, un giovane italiano proveniente dalla Germania che sconvolge la vita del protagonista.
La carica emotiva del personaggio, sempre sul filo tra rabbia e vulnerabilità, gli vale elogi dalla critica e la sua prima candidatura ai David di Donatello come miglior attore non protagonista nel 2011.
Il Sindaco del Rione Sanità: Francesco Di Leva nei panni di Don Antonio Barracano
Nel 2019 Mario Martone propone un adattamento cinematografico in chiave moderna dell’opera teatrale Il sindaco del rione Sanità e Francesco Di Leva torna a vestire i panni di Don Antonio Barracano.
La sua interpretazione viene elogiata per capacità di modernizzare e attualizzare il personaggio, senza venire meno alla profondità dell’originale.
Francesco Di Leva ne Il sindaco del rione Sanità
Sul ruolo di Antonio Barracano, ha dichiarato:
“È un personaggio magnifico, feroce, commovente, una perla rara. L’ho reso anche ironico ispirandomi alle persone di questo quartiere che appaiono simpatici pur essendo criminali e hanno un appeal sul popolo. Io, invece, questi personaggi li odio: sono il tumore della mia terra e lotto contro di loro tutti i giorni. Non comprendo le loro scelte e non mi piace nulla di loro”
La pellicola viene presentata in concorso alla 76° Mostra del Cinema di Venezia, dove viene accolta positivamente dal pubblico e dalla critica, ottenendo come riconoscimento il Leoncino d’Oro.
Qui rido io: il conflitto tra eredità e ambizioni personali
Nel 2021 Francesco Di Leva torna a collaborare con Mario Martone e Toni Servillo in Qui rido io.
Nel film, che racconta la vita di Eduardo Scarpetta (Toni Servillo), Di Leva interpreta Vincenzo Scarpetta, figlio primogenito del celebre attore e drammaturgo.
L’attore riesce a rendere giustizia a questo ruolo, trasmettendo tutta la complessità emotiva di un uomo in perenne conflitto tra l’eredità artistica del padre e le sue aspirazioni personali.
Nostalgia: il ritratto di un uomo diviso tra fede e criminalità
Il sodalizio con Mario Martone è ormai consolidato. Nel 2022 Francesco Di Leva torna a collaborare con lui in Nostalgia, dove recita al fianco di Pierfrancesco Favino.
Nel film, che racconta del ritorno di Felice (Favino) a Napoli dopo alcuni anni passati all’estero, Di Leva veste i panni di Don Luigi, un prete di quartiere il cui obiettivo è salvare i giovani dalla strada e dalla criminalità organizzata.
Francesco Di Leva in Nostalgia
La sua interpretazione è stata elogiata per la sua forte intensità morale, il suo carisma e la sua determinazione.
Grazie a questo ruolo Francesco Di Leva vince il suo primo David di Donatello come miglior attore non protagonista.
“Un onore per me. Tra quelli che ho fatto, non poteva esserci film migliore con cui vincerlo”.
La carriera di Francesco Di Leva da Nostalgia a Familia
Dopo Nostalgia, Francesco Di Leva continua ad affermarsi come attore versatile, affrontando ruoli complessi.
Tra i suoi progetti più significativi ci sono stati Ti mangio il cuore, film del 2022 diretto da Pippo Mezzapesa, dove interpreta un ruolo complesso, legato alla criminalità.
L’anno dopo recita in Mixed by Erry di Sydney Sibilia, calandosi in una storia legata all’industria musicale clandestina degli anni ‘80. Nello stesso anno torna a recitare al fianco di Pierfrancesco Favino in L’ultima notte di Amore di Andrea Di Stefano e in Adagio di Stefano Sollima.
Familia: ritratto di un uomo violento
Attualmente Francesco Di Leva è al cinema con il film Familia, presentato in corcorso all’81° Mostra del Cinema di Venezia, nella sezione Orizzonti.
Francesco Di Leva in Familia
Nella pellicola, che esplora la complessità delle dinamiche familiari e la violenza, Di Leva interpreta Franco Celeste, uomo violento e manipolatore.
Riguardo a questo ruolo, Di Leva dichiara:
“Non ho portato nulla con me di questo ruolo, ed è stata una delle poche volte in cui è successo. L’ho lasciato nel camerino, la sera stessa in cui abbiamo finito di girare. Lavorando tutti i giorni otto, dieci ore sul set, fai fatica a scrollarti di dosso le ferite, quello che hai dovuto portare in scena, i danni fatti ad una famiglia. È stata una fortuna per me sapere di non dover condividere nulla con un personaggio del genere”.