House of Spoils, la casa del male, disponibile su Prime Video è l’ennesima riprova del decadimento del cinema horror. Negli ultimi anni abbiamo assistito e stiamo tuttora assistendo a un tramonto del genere, caratterizzato da trame sempre più scarne e banali e protagonisti piatti e psicologicamente non approfonditi.
House of Spoils non è da meno. La protagonista è Ariana DeBose nei panni di una chef, che viene chiamata durante tutta la durata del film Chef. Decide di licenziarsi dal suo lavoro in un ristorante italiano di lusso per diventare la responsabile di un’intera cucina, situata in una grande magione fuori città.
Le cose inizieranno a prendere una piega insolita quando la protagonista inizierà a sentire e vedere strane cose. Sono solo allucinazioni o sintomo di un passato che quella casa non vuole dimenticare? Allo spettatore il compito di districarsi in questo dilemma (che dilemma poi non è, perché è abbastanza evidente fin dalle prime scene il senso finale del film.)
House of Spoils non è per stomaci deboli
Se siete persone schizzinose non avvicinatevi a questo film perché vi farà perdere subito l’appetito. A metà tra il riuscitissimo The Menù e l’altrettanto riuscita serie tv The Bear, House of Spoils non riesce ad emergere.
Tra scarafaggi che escono dai piatti e muffa, non si crea paura, ma nausea. È evidente ciò che i due registi Bridget Savage Cole e Danielle Krudy hanno tratto dal film The Witch di Robert Eggers, che vedeva come protagoniste le streghe, viste con accezione molto negativa.
Le premesse erano buone: il film inizia con una raffica di immagini misteriose. Mani che schiacciano qualcosa di oscuro, pagine di un manoscritto contenenti figure umanoidi dalle cui teste spuntano foglie. Per chi non è interessato di codicologia (disciplina che studia i libri manoscritti antichi e medievali), bisogna dire che la mandragola, presente nelle prime immagini del film, è il simbolo della stregoneria. Una pianta che per la sua antropomorfizzazione artistica, induce alle allucinazioni.
House of Spoils: tra critica ed elogio alla cucina gourmet
Tralasciando la trama e la presenza inquietante che risiede nella magione, non si capisce se il film punti (attraverso il genere horror) a sminuire o criticare il mondo della cucina gourmet e molecolare. O se, al contrario, elogi quest’ultima ritenendola l’unica vera cucina degna di nota. Alcune scene sono proprio in linea con quelle del già citato The Menù, ove la critica alla cucina e al mondo dei critici culinari era portata all’estremo.
Quello che è certo è che il mondo della cucina è diventato negli ultimi anni uno dei più privilegiati per i film. I cuochi non sono più semplicemente personaggi di sfondo, ma veri e propri protagonisti. E il mondo della cucina non è più limitata all’alta società ma è divenuta alla portata di tutti.
Per concludere, House of Spoils è un film che di vede piacevolmente, anche se non se ne comprendono fino in fondo le intenzioni.