‘Ranma ½’ è tornato: prime impressioni sul remake Netflix

Togliete di mezzo l’acqua fredda: Ranma ½ è tornato!

Dall’estro creativo della mangaka Rumiko Takahashi (Lamù, Inuyasha) sono nate le esilaranti avventure di Ranma Saotome, un adolescente maledetto che si trasforma in una ragazza a contatto con l’acqua fredda. Nel 1989, le sue peripezie hanno conquistato gli schermi televisivi, dando vita a un anime che è diventato un cult nel corso degli anni.

Oggi, a distanza di 35 anni dal primo episodio, lo studio MAPPA ci regala un nuovo, rinnovato adattamento, disponibile su Netflix a partire dal 7 ottobre.

Per la gioia dei fan più sfegatati, la versione originale mantiene lo storico cast di doppiatori, mentre l’adattamento italiano si rinnova, affidandosi a un nuovo studio.

Con il primo episodio già disponibile, ecco le prime impressioni a caldo sul remake di Ranma ½. 

La sigla

Questo è stato un duro colpo, almeno all’inizio.

Chi ha amato la serie degli anni ’80 non si è mai tolto dalla testa l’indimenticabile “yappapa, yappapa, enchante” che contraddistingueva l’opening sia della versione originale che di quella italiana.

Mentre la prima sigla era un inno che accompagnava le avventure di Ranma, la nuova “Kyokon-kyun” di ano, mantenuta in giapponese originale, potrebbe risultare più distante per il pubblico italiano, perdendo quella immediatezza e quella capacità di diventare un tormentone che caratterizzava le sigle degli anime degli anni ’80-’90.

Tuttavia, la musica risulta energica e grintosa, ricordando maggiormente una delle caratteristiche principali della storia, ovvero le arti marziali.

Nettamente migliorata anche la sequenza delle immagini, più vivace e dinamica rispetto alla precedente versione, anche se non manca qualche citazione alla ormai iconica “Ranma Ranma”.

E parlando di immagini…

Tra nostalgia e modernità

I disegni del remake di Ranma ½ si sono mantenuti fedeli al manga e alla prima serie, risultando solo più delicati ed eleganti nei tratti.

L’effetto è quello di una rinfrescata generale che tuttavia mantiene lo stile inconfondibile dell’originale, soprattutto nella resa dei differenti caratteri dei personaggi, che vengono addirittura enfatizzati, nonostante già Ranma ½ fosse un’opera particolarmente “sopra le righe”.

Il trailer

Conclusioni

In attesa dei prossimi episodi, possiamo dire che il nuovo adattamento di Ranma ½ sembra essere esattamente quello che ci si aspettava: una versione fedele al manga e alla serie dell’89, di cui segue la riproduzione delle scene in maniera quasi identica, ma con una modernizzazione generale delle immagini, al passo con le più raffinate tecniche di animazione contemporanee.

Per i fan, niente di meno che un felice ritorno alle origini, doppiaggio italiano a parte, che però convince, nonostante la mancanza di Massimiliano Alto e Monica Ward. 

Per i neofiti, una nuova opportunità per scoprire questa perla dell’animazione e di immergersi nelle avventure, ormai iconiche, di Ranma e Akane.

Ranma ½ vi aspetta su Netflix, e noi vi lasciamo con la nuova sigla.