Il Concorso di questa edizione XXI di Sedicicorto ci fa scoprire una futura, promettente, autrice di cinema. Agnes Skonare Karlsson con Favours confeziona in 11 minuti uno spaccato intimo, sociale, femminile, difficile da dimenticare.
Ora di punta di una stazione: una giovane donna è su una banchina, in piedi, ha in braccio un neonato. Appare innervosita da tutto ciò che è attorno a lei: il via vai della gente, gli sguardi degli astanti che sente addosso costantemente, i rumori dei treni che passano. Culla il bambino, spaventata. Comincia a muoversi, a cercare con lo sguardo qualcosa, un punto preciso, dove… Prova in bagno, ma l’ingresso di una ragazza la fa trasalire e rinuncia. Si dirige allora verso una panchina, ma avverte troppa presenza attorno. In ansia, arriva ad uno sportello di biglietteria.
Con voce decisa contradetta da un paraverbale vacillante, cerca di portare a termine il suo intento. La mano aperta dell’impiegata è l’ennesima resistenza del caso alla sua volontà. La giovane, tornando ai binari, intravede una via d’uscita…
La storia che ci racconta Favours è quasi totalmente retta dalla immedesimazione convincente di Garance Marillier, talentuosa attrice del cinema di domani, protagonista di Raw – Una cruda verità (2016), opera prima di Julia Ducournau, che la rivuole con sé in Titane (Palma d’Oro a Cannes nel 2021). La macchina da presa, prevalentemente in soggettiva, segue il suo girovagare in stazione, assorbe la sua ansia, il senso di colpa, di ‘accerchiamento’, le sue contraddizioni emotive nel gestire la piccola vita allacciata a lei. Quando, invece, la soggettiva è nostra, il volto della giovane protagonista viene scrutato in modo implacabile. La sua solitudine, la difficoltà di farsi ascoltare, la stanchezza, la ricerca disperata di una via d’uscita. Di un ‘favore’.
Una lotta interiore palpabile
Favours con grande abilità ci racconta la tragedia di una decisione impossibile da prendere. Nella rappresentazione visiva di un mondo esterno lontanissimo agli occhi della sua protagonista, incapace di comprendere il suo dramma interiore, nel contrappunto di un’anima completamente sola e disperata nel proprio destino, da cui vuole semplicemente scappare via, troncarlo con un gesto d’istinto senza il quale sarebbe totalmente inabile a fare ciò che si accinge a compiere.
Appuntiamoci questo nome ed attendiamo il suo primo lungometraggio. La scrittrice e regista svedese è nata a Stoccolma ed attualmente vive a Los Angeles. Ha studiato alla Columbia University di New York City, conseguendo con lode un Master in Fine Arts in regia e sceneggiatura.
Agnese Skonare Karlsson predilige un cinema di realismo sociale, concentrandosi negli spaccati in cui un essere umano resta imbrigliato, intrappolato. Berry Pickers, suo cortometraggio del 2022, che racconta la sfortunata raccolta di mirtilli di due giovani immigrati Thai in Svezia, ha collezionato una serie di riconoscimenti culminati nel premio Best Cinematography allo Sweden’s Short Film Festival. Open doors, il suo primo cortometraggio, cattura le dinamiche familiari in frantumi nella casa di vacanza raggiunta dal figlio della coppia, insieme alla sua ragazza.