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Film festival Diritti Umani Lugano

Film Festival Diritti Umani Lugano 2024: cosa c’è da sapere

Torna l'appuntamento anche quest'anno con il Film Festival Diritti Umani Lugano, dedicato alla rappresentazione cinematografica della lotta ai diritti umani in tutte le sue forme.

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Da giovedì 10 a domenica 20 ottobre 2024 torna per l’undicesima edizione il Film Festival Diritti Umani Lugano – FFDUL, l’appuntamento annuale che continua a dare voce a chi lotta per i propri diritti nel mondo, utilizzando il cinema come potente strumento di narrazione.

Undici giorni di programmazione e più di 30 film, tra cui 13 prime svizzere e 8 prime per la Svizzera Italiana. Si raccontano i diritti umani, mettendo in luce le tematiche più rilevanti e urgenti dell’attualità. Anche quest’anno nelle sale del Cinema Corso e del Cinema Iride di Lugano, affiancate a partire dall’anno scorso, dal cinema LUX art house di Massagno.

Tra le conferme di questa undicesima edizione anche il Concorso internazionale di lungometraggi, nato nel 2023 in occasione del decennale di FFDUL, che prevede 8 pellicole, tutte in anteprima svizzera.

Film Festival Diritti Umani Lugano: cosa aspettarsi

Oltre alle proiezioni, il festival offrirà come sempre numerosi momenti di approfondimento dove esperti, registe, registi, interpreti delle storie e analisti della realtà, porteranno il loro contributo, aprendo un dialogo vivo e partecipato sugli argomenti trattati nei film. Un’occasione per riflettere su ciò che accade nel mondo, attraverso la lente del cinema.
Tornano, inoltre, gli appuntamenti con OltreFestival, una serie di eventi off che vogliono rappresentare uno spazio dinamico e inclusivo, pensato per creare nuove occasioni di incontro e riflessione. La varietà degli eventi, che spazia da incontri con registi a momenti di approfondimento e convivialità, vuole ampliare l’esperienza del FFDUL, portando il dibattito anche fuori dalle sale e coinvolgendo la città di Lugano in un dialogo aperto e partecipativo.

Alle studentesse e agli studenti la possibilità di partecipare alle proiezioni e ai dibattiti durante l’orario scolastico. Un’iniziativa che, fin dalle prime edizioni, rappresenta uno dei momenti più significativi del festival che continua a investire forze nel coinvolgimento dei giovani.

Il Concorso Internazionale di Lungometraggi

Sono otto i film del il Concorso internazionale di lungometraggi che concorreranno per il Premio della giuria e per il Premio del pubblico. Quest’anno il Premio ONG sarà consegnato da FRASI, associazione che opera a favore dei diritti di persone che si trovano in condizioni di vulnerabilità. Storie intime e familiari, conflitti, e ancora la speranza per un futuro migliore, la lotta per la difesa del territorio e l’affascinante intreccio tra storia naturale e mito. Anche i film di questa seconda edizione, accomunati da un’intensa forza comunicativa e da una grande qualità in termini cinematografici, offriranno al pubblico del festival una visione profonda e diversificata della realtà contemporanea.

I film selezionati per il Concorso sono: Grand me di Atiye Zare Arandi, Memories of a burning body (Memorias de un cuerpo que arde) di Antonella Sudasassi Furniss. Seguono Pisni zemli, shcho povilno horyt’ (Songs of slow burning earth) di Olha Zhurba, Savanna and the Mountain (A Savana e a Montanha) di Paulo Carneiro, To a land unknown di Mahdi Fleifel. Si aggiungono sr di Lea Hartlaub, The black garden di Alexis Pazoumian e Amal di Jawad Rhalib.

La giuria del Concorso internazionale di lungometraggi è composta da persone che lavorano in ambito cinematografico e che, attraverso la loro esperienza, hanno dimostrato una grande attenzione ai temi del festival. Fa parte della giuria Catherine Bizern, delegata generale del festival Cinéma du réel di Parigi, un punto di riferimento nel panorama del cinema documentario, giunto quest’anno alla sua 46ª edizione. A lei si affianca il regista Daniele Gaglianone, autore de I nostri anni (presentato alla Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes 2001), La mia Classe (al Festival di Venezia nel 2013) e David di Donatello per il miglior documentario nel 2009 con il film Rata nece biti (La guerra non ci sarà). A completare la giuria, Sabine Gebetsroither, che è stata programmatrice in svariati festival e oggi è co-direttrice di Crossing Europe Film Festival Linz, uno dei festival cinematografici più importanti in Austria.

La giuria del Concorso internazionale di lungometraggi sarà protagonista, venerdì 11 ottobre alle 16:00 al cinema LUX art house. Avrà luogo un incontro con la stampa e il pubblico del festival per un dialogo, insieme al team del FFDUL. Si cercherà di indagare le ragioni del cinema in un momento storico delicato come quello che stiamo vivendo sia dal punto di vista degli autori che da quello dei festival, sempre più portati a parlare di tematiche sociali. Daniele Gaglianone svolgerà inoltre una masterclass in collaborazione con il CISA e aperta al pubblico, sabato 19 ottobre all’Iride.

Il Premio Diritti Umani per l’autore 2024

In seguito, il Premio Diritti Umani per l’autore 2024 va al regista e artista Avi Mograbi, che sarà ospite del festival per ritirare il premio il 18 ottobre. Presenterà due titoli che fanno parte della sua filmografia. Il regista incontrerà e dialogherà con il pubblico del FFDUL per raccontare il suo impegno artistico, politico e civile.

Il primo film è Z32, presentato in anteprima al Festival di Venezia nella sezione ORIZZONTI Doc nel 2008. Per la prima volta in un film vengono raccolte testimonianze e dubbi di un soldato israeliano che ha partecipato a un’operazione di ritorsione contro due poliziotti palestinesi. Un film sul potere e il valore della memoria che diventa anche un viaggio, da parte del regista, verso la comprensione e il perdono.

Invece, il secondo, in programma il 19 ottobre, è Avenge, but one of my two eyes del 2005. Il conflitto tra Israele e Palestina viene raccontato dal punto di vista dei palestinesi, che quotidianamente subiscono controlli e perquisizioni da parte delle forze israeliane. Contadini impossibilitati a lavorare la terra, studenti costretti a lunghe attese ai check-point, anziani bloccati fuori dalle proprie abitazioni. Così come i giovani israeliani si ispirano al mito di Sansone, preferendo la morte alla sottomissione, anche i giovani palestinesi trovano modi di resistere. Nonostante questo scenario, il regista Avi Mograbi mantiene la speranza in un possibile dialogo di pace.

Immagine gentilmente concessa dall’Ufficio Stampa del FFDUL.

I film e le tematiche ricorrenti

Il festival, anche quest’anno, ci invita a esplorare storie spesso trascurate, offrendo uno sguardo approfondito su realtà che meritano di essere comprese fino in fondo. Attraverso il potere del cinema, i film diventano una lente che mette in primo piano le singole vicende, permettendoci una connessione profonda con le storie raccontate. Le tematiche che verranno affrontate, in questa undicesima edizione, partono dai conflitti che tormentano il nostro pianeta.

Arrivano le testimonianze del collettivo israelo-palestinese formato da Basel Adra, Yuval Abraham, Hamdan Ballal e Rachel Szor. In No other land ha filmato per sei anni l’operazione di espulsione forzata degli abitanti di Masafer Yatta in Cisgiordania da parte dell’esercito israeliano. From Ground Zero, un progetto del regista palestinese Rashid Masharawi, di ventidue episodi, undici saranno presentati al FFDUL. Ci porta direttamente dentro Gaza, grazie allo sguardo unico e personale di giovani autori e autrici palestinesi.

Photophobia di Ivan Ostrochovský e Pavol Pekarčík, racconta il dramma dei bambini che si nascondono nella metropolitana di Kharkiv popolata da più di 1.500 rifugiati. Mentre Riverboom di Claude Baechtold, proiettato dopo la consegna del Premio giornalistico Carla Agustoni in collaborazione con AMCA – Associazione per l’Aiuto Medico al Centro America, segue l’incredibile viaggio di tre reporter in Afghanistan dopo gli attacchi dell’11 settembre.

Il passato, il presente e il futuro dell’immigrazione arrivano grazie a Figli proibiti di Mariano Snider. Racconta di tutte quelle bambine e quei bambini, figli degli stagionali che lavoravano in Svizzera e che hanno vissuto in clandestinità o lontano dai genitori. Inoltre torna al festival, dopo la sua partecipazione nel 2022, Rachel M’Bon con Dans la place, realizzato insieme a Juliana Fanjul. Questo cortometraggio, nato su commissione della Città di Carouge, vede la regista parlare di razzismo con dei giovani residenti del comune e due migranti, minori non accompagnati, arrivati dall’Afghanistan.

Le emergenze climatiche e l’ambiente sono raccontati attraverso il film Razing Liberty Square di Katja Esson. Storia di un gruppo di residenti di Miami che lotta contro la gentrificazione climatica. Twice colonized di Lin Alluna, è invece ritratto dell’avvocatessa groenlandese Aaju Peter che da sempre si batte per i diritti degli indigeni.

Immagine gentilmente concessa dall’Ufficio Stampa del FFDUL.

Non finisce qui

Temi come la disparità di genere e le dinamiche di potere saranno invece affrontati da Il popolo delle donne di Yuri Ancarani (presente in sala). Lectio magistralis tenuta dalla psicoterapeuta e psicoanalista Marina Valcarenghi che rivela le lotte personali e collettive delle donne contro la violenza e la discriminazione. Marching in the dark di Kinshuk Surjan, invece, ci mostra la storia di Sanjivani, intenzionata a garantire una vita migliore a se stessa e ai suoi figli dopo il suicidio del marito agricoltore. E ancora Hawar, nos enfants bannis di Pascale Bourgaux, che racconta la storia delle donne e dei bambini Yazidi, vittime dei rapimenti forzati di Daesh in Iraq. Infine Berehynia, women of Kyiv di Vito Robbiani e Andrea Oreni, in prima mondiale. Segue la redazione di ELLE Ucraina che, nonostante la guerra continua a pubblicare la rivista da Kyiv.

Tehachapi, il film dello street artist francese JR racconta il suo viaggio all’interno dell’omonimo carcere di massima sicurezza in California. Verrà presentato in anteprima svizzera al FFDUL. Questa prigione è il luogo in cui, per tre anni, l’artista ha sviluppato un programma di fotografia coinvolgendo i detenuti. Non solo, ma anche familiari, guardie carcerarie e persone sopravvissute a crimini, proponendo una visione differente dell’ambiente carcerario.

Segue Il parco della speranza di Bruno Bergomi. Esplora il mondo della psichiatria in Canton Ticino attraverso il racconto del regista, che sin da bambino è cresciuto accanto alla Clinica Psichiatrica Cantonale nel suggestivo parco di Casvegno a Mendrisio. Il film, proiettato in collaborazione e con la presenza della Ticino Film Commission, verrà presentato dal regista e da alcuni membri della crew.

Arriva poi al Festival Coconut head generation di Alain Kassanda, che racconta la storia di un gruppo di studenti dell’Università di Ibadan, la più antica della Nigeria. Organizza un cineclub trasformando la piccola aula magna in un’agorà politica dove sviluppare una voce critica. Il film viene prestato al festival coinvolgendo gruppi e realtà giovanili del nostro territorio. All’USI grazie alla collaborazione con il Servizio pari opportunità e Il Mondo in USI e al Cinema Iride con Associazione Realtà Giovanili e #Ciné.

A chiudere il festival sarà Wisdom of happiness di Barbara Miller, Philip Delaquis e Manuel Bauer. Un documentario intimo che ha per protagonista il Dalai Lama. A quasi novant’anni, offre consigli pratici per affrontare le sfide del XXI secolo.

Immagine gentilmente concessa dall’Ufficio Stampa del FFDUL.

Gli ospiti del Film Festival Diritti Umani Lugano

Molti ospiti locali e internazionali saranno presenti all’undicesima edizione del FFDUL. Autori, autrici e protagonisti accompagneranno molte delle proiezioni del Concorso al cinema LUX art house dal 10 al 13 ottobre. Il Premio Diritti Umani per l’Autore 2024, il regista e videoartista Avi Mograbi, sarà a Lugano il 18 ottobre per ritirare il Premio e presentare due suoi film.

Tra gli altri autori presenti anche Yuri Ancarani per due appuntamenti distinti. Al cinema Corso con Il Popolo delle donne e allo spazio L’Ove per OltreFestival in cui presenterà la trilogia The Roots of Violence. Domenica 13 ottobre, ad accompagnare Riverboom di Claude Baechtold, saranno presenti il regista del film e l’attivista per i diritti delle donne Jamileh Amini insieme a Amnesty International.

Tra i registi del territorio Bruno Bergomi, Andrea Oreni, Mariano Snider. Torna al FFDUL la regista Rachel M’Bon con il suo nuovo cortometraggio Dans la place. Daniele Gaglianone, membro della giuria del Concorso, terrà invece una masterclass con gli studenti del CISA e il pubblico del festival.

Ultime informazioni utili per il Film Festival Diritti Umani Lugano

Le proiezioni durante l’orario scolastico, dal 16 al 18 ottobre, vedranno entrare in dialogo con il pubblico scolastico esperti e giornalisti. Mercoledì 16 ottobre la Lecturer and MEM Summit Project leader Federica Frediani, insieme ai giornalisti RSI Emiliano Bos e Fabrizio Ceppi, interverrà all’incontro Una cinepresa può essere più forte dei bulldozer?. Dopo la proiezione di No other land. Mentre l’ex procuratore generale Bruno Balestra, insieme all’ex direttrice dell’Ufficio dell’assistenza riabilitativa Luisella Demartini, saranno i protagonisti dell’incontro Delitto e castigo: punire, riabilitare e riconciliare. In seguito alla proiezione di Tehachapi . Venerdì 18 ottobre, l’inviato RSI Emiliano Bos, insieme allo psicoterapeuta Mauro Pedroni, guiderà l’approfondimento dal titolo I diritti dell’infanzia violati nella guerra in Ucraina e nei conflitti dell’età contemporanea. Sempre nella stessa giornata la giornalista Chitra Subramaniam interverrà alla fine della proiezione di Marching in the dark.

Veronika Velch, direttrice Amnesty International Ucraina che, porterà la sua testimonianza dopo la proiezione di Photofobia. Sarà sul palco insieme al presidente Fondazione Soloterre Damiano Rizzi e a Danilo De Biasio, Direttore Festival Diritti Umani – Milano. Sempre numerosi sono gli ospiti legati ad associazioni o ONG. Tra cui José Ramiro Llatas, avvocato e attivista, ex coordinatore progetti Comundo in Perù e Gabriela Giuria, giurista e membro di comitato di COOPI Suisse. I due dialogheranno con il pubblico alla fine della proiezione di Twice colonized. Lionel Giron, Coordinatore regionale Helvetas per Bhutan, Nepal e Vietnam e Co-responsabile Impegno Urbano interverrà dopo la seconda proiezione di Razing liberty square. Da segnalare anche la presenza di Carlotta Wolf, Emergency and External Engagement Coordinator per l’Ufficio regionale europeo di UNHCR. L’ONG entra da quest’anno a far parte dei partner del FFDUL.

Per OltreFestival, tra i vari eventi, segnaliamo anche la serata musicale di sabato 19 ottobre con il cantautore Mudimbi alla discoteca Ohm Lugano.

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