Black Box Diaries di Shiori Ito è l’opera prima della giornalista Shiori Ito, che racconta del suo personale caso di violenza sessuale, diventato un volano di cambiamento per tutto il Giappone. Il film è prodotto da Cineric Creative, Hanashi Films, Spark Features e Star Sands. Il documentario è presentato in anteprima in Italia nella rassegna Mondovisioni al Festival Internazionale di Ferrara il 5 ottobre.
In concorso al Sundance e vincitore al CPH:DOX, Black Box Diaries è un documentario di urgenza e necessità imprescindibili, se non altro per impedire che la verità della spietata condizione in cui ancora le donne giapponesi sono costrette, venga fatta tacere sotto strati di vergognosa omertà.
Shiori Ito in una scena del film ‘Black Box Diaries’
Black Box Diaries di Shiori Ito, la trama
Shiori Ito è una giornalista e regista, e vittima dell’evento stesso che il film documenta. Durante il percorso di indagine del suo caso di violenza sessuale per mano di una influente figura pubblica vicina al Primo Ministro Abe, decide di registrare tutto quello che le sta succedendo.
Lo fa tramite un libro dal titolo omonimo, che contiene infinite trascrizioni delle telefonate e delle testimonianze, dei suoi appelli e delle sue lacrime; e lo fa con un documentario, che completa quindi il suo infinito percorso della parte visuale. Che più di tutto rende merito alla sua caparbia battaglia. Le registrazioni, fiumi di registrazioni, si accompagnano a quadri fissi che sembrano nature morte di una Tokyo ostile.
I still have to figure out how to face my wounds
Lasciata completamente sola all’inizio, persino dalla sua famiglia, Ito trova passo passo i suoi alleati. Persone che come lei, decidono di confrontarsi con lo stigma di una società impantanata in una epoca lontanissima. Il suo processo servirà a scalfire la corazza e favorire la modifica di una legge sulla violenza sessuale datata 110 anni che sancisce l’età del consenso a 13 anni e l’impossibilità di perseguire i carnefici.
Shiori Ito contro tutti
Un volto gentile, delicato, che incredibilmente non si lascia scuotere neanche nei momenti di maggiore pressione: Shiori Ito è una protagonista travolgente. I molteplici ruoli che ricopre instaurano un rapporto con il pubblico complesso e intimo, a tratti difficile da sostenere emotivamente, soprattutto per una donna. Si offre, onesta, debole e demoralizzata, in lacrime, ma anche truccata, forte e pronta al confronto.
In più riprese questa giovane amazzone è sola contro il patriarcato, il mascolino, la misoginia. La sua forza interiore, l’incredibile purezza e la solida dignità convincono anche i più restii a lasciarsi alle spalle il sistema per supportare la giustizia.
Shiori ito dopo la comunicazione del verdetto finale
La vittoria e la sconfitta
Sebbene la storia arrivi ad un suo lieto fine, sappiamo che si è raggiunto quel traguardo solo dopo l’assassinio di Abe: Yamaguchi, colui che ha abusato di Shiori Ito, era infatti un partner strettissimo del presidente, nonché autore della biografia di Abe stesso.
Da una parte pertanto c’è la vittoria in tribunale, ma dall’altra una presente e pressante sconfitta sociale.
Any time, memories of the incident can be triggered
Il caso privato di Ito, mossa anche da una motivazione giornalistica, è diventato una vera e propria campagna per la modernizzazione del Giappone. Si è combattuto ad armi assolutamente impari, e la svolta è arrivata solo nel momento in cui gli uomini hanno scelto di prendersi la responsabilità e parlare. Uomini che ricoprivano posizione sociali convenzionalmente inferiori all’accusato, ma la cui parola è stata fondamentale per legittimare la verità sostenuta dalla donna, vittima inerme e lungamente messa in dubbio.
Black Box Diaries di Shiori Ito chiede perciò uno sforzo notevole anche da parte dello spettatore, empatia, solidarietà e tolleranza nel tentare di capire una società moderna che vive ancora in un passato feudale.
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