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Fánhuā Chinese Film Festival

Fánhuā Chinese Film Festival 2024: il programma della quarta edizione

Svelato in conferenza stampa il programma dei 5 giorni di festival cinese al cinema La Compagnia dal 2 al 6 ottobre

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FánHuā Chinese Film Festival 2024

Rivelato il programma del Fánhuā Chinese Film Festival 2024. Il festival, alla sua quarta edizione, si svolgerà dal 2 al 6 ottobre 2024 a Firenze, al cinema La Compagnia. Anche se sarà preceduto da alcuni eventi: sabato 28 settembre una giornata di intrattenimenti e laboratori al Teatro del Sale e a Prato presso il Centro Luigi Pecci con la proiezione di Anima di Jinling Cao e domenica 29 a Palazzo Corsini, nell’ambito della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, con la presentazione di un documentario e del trailer del Festival 2024.

Fánhuā Chinese Film Festival 2024: la quarta edizione

Il Fánhuā Chinese Film Festival 2024 è il festival che apre la 50 Giorni di Cinema a Firenze.

Il titolo della rassegna significa in italiano Una varietà di fiori che sbocciano e fa riferimento proprio alle opere selezionate: i film sono scelti dal direttore artistico Paolo Bertolin, critico e curatore cinematografico, membro del comitato di selezione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il manifesto di quest’anno è dedicato alla maestosa figura del Drago verde – simbolo dell’anno 2024 nell’oroscopo cinese che rappresenta la forza, la fortuna e il benessere.

FánHuā Chinese Film Festival 2024

Iacopo Di Passio, Luigi Paccosi, Gianni Zhang

Ad aprire la conferenza stampa di presentazione del programma il presidente della Fondazione Sistema Toscana Iacopo Di Passio che ha sottolineato l’importanza di questa rassegna all’interna dell’ancora più grande rassegna di festival:

La 50 giorni è il festival dei festival.

Ad appoggiare il Fánhuā Chinese Film Festival 2024 anche il Comune di Firenze per il quale ha preso la parola l’assessore alla cultura Giovanni Bettarini che ha ribadito l’intento di questo festival di creare un collegamento tra l’Italia e la Cina che hanno già dei forti legami.

Le parole del presidente dell’associazione e del direttore artistico

Un ampio ponte tra Firenze e la Cina, dove tutti possano passare.

queste le parole di Gianni Zhang, presidente dell’Associazione FánHuā e di Zhong Art International in merito all’obiettivo del Fánhuā Chinese Film Festival 2024.

Mi immagino un festival che non passa solo per il cinema. Cibo, tradizioni e arte per raccontare quello che della Cina non si conosce e per rafforzare sempre di più il rapporto secolare tra Italia e Cina. Vedere al cinema italiani e cinesi di prima, seconda o terza generazione e saperli coinvolti nelle varie iniziative collaterali: sono questi gli obiettivi che si pone il FánHuā Chinese Film Festival 2024.

Anche il direttore artistico si è espresso in merito alla kermesse.

Una selezione di film che mostra come l’industria cinematografica cinese sia all’avanguardia nella ricerca e qualità di contenuti.

queste le sue parole, quelle di Paolo Bertolin, direttore artistico del festival.

Un percorso che parte da Snow Leopard, l’ultimo lavoro di PemaTseden, maestro tibetano prematuramente scomparso, che ci mostra come l’ambiente sia un elemento da preservare. Poi prosegue, tra lungometraggi di fiction, cortometraggi e animazione, discutendo del lascito delle leggi sul figlio unico in Growing Apart, del ruolo delle donne in una società in cambiamento in film come Good Autumn, Mommy e del conflitto tra tradizione e modernità in una cultura regionale come quella della Mongolia Interna in To Kill a Mongolian Horse, presentato all’ultimo festival di Venezia da parte di una regista esordiente. A chiusura il classico A Soul Haunted by Painting, biografia cinematografica della pittrice Pan Yuling, interpretata da Gong Li e firmata dalla regista femminista Huang Shuqin.

Foto gentilmente concessa da ufficio stampa

Il programma del Fánhuā Chinese Film Festival 2024

Film d’apertura del festival Snow Leopard l’ultimo capolavoro del maestro Pema Tseden, prematuramente scomparso nel 2023 (che con il suo Balloon era già stato alla prima edizione del FánHuā). Il film, ambientato nelle montagne tibetane, racconta la convivenza tra pastori e fauna selvatica, soffermandosi sulla delicata questione della protezione del leopardo delle nevi in via di estinzione.

La seconda giornata si apre alle 15 con la proiezione di cinque cortometraggi, selezionati e premiati ai festival internazionali più importanti. In programma: A Tortoise’s Year of Fate; Sojourn to Shangri-la; All Tomorrow’s Parties; Goodbye First Love e The Poison Cat. Alle 21 il pubblico potrà assistere alla proiezione di Growing Apart del regista esordiente Long Lingyun, un potente dramma familiare che mostra i drammatici effetti prodotti sulla società cinese dagli anni di attuazione della politica del figlio unico. Il film segue la vita del diciottenne Cheng Fei, che scopre di avere una sorellastra.

Il 4 ottobre il festival si posta nella regione del Canton con la proiezione di due film in prima italiana: alle 18 Borrowed Time, debutto del regista Choy Ji, un viaggio sentimentale tra presente e passato che porta una donna alla vigilia del matrimonio alla riconciliazione con la figura del padre che aveva lasciato la famiglia anni prima. In prima serata, alle 21, la proiezione in collaborazione con Cesvot (introdotta dal Presidente Luigi Paccosi) dal titolo Good Autumn, Mommy di Chen Shizhong, un dramma femminista ricco di suspense che affronta la lotta di una donna contro le superstizioni e le ingiustizie di un piccolo villaggio del sud.

Gli ultimi due giorni

La giornata del 5 ottobre si apre con la prima europea del film d’animazione Into the Mortal World di Ding Zhong, che unisce la mitologia cinese a tecniche di animazione moderne. Il film si ispira alla fiaba classica cinese Il mandriano e la tessitrice dedicata agli innamorati. Nel pomeriggio spazio alla commedia surreale con Day Tripper di Chen Yanqi, ospite del festival, che racconta le assurdità quotidiane di una famiglia durante un trasloco (ore 18). La serata prosegue con To Kill a Mongolian Horse di Jiang Xiaoxuan, che firma il ritratto sentito di un mondo al tramonto, quello dei mandriani delle steppe della Mongolia Interna.

FánHuā Chinese Film Festival 2024

Da sinistra: Luigi Paccosi di Cesvot, Giovanni Bettarini, Iacopo di Passio, Camilla Toschi e Gianni Zhang

L’ultima giornata di festival si apre nel pomeriggio con la proiezione di due premiere italiane, che mettono al centro la questione dell’identità e delle relazioni interpersonali. She Sat There Like All Ordinary Ones di Qu Youjia. Sullo sfondo del mondo scolastico, il film esplora il processo di crescita degli adolescenti tra le complessità dei loro rapporti, la formazione e l’affermazione della propria identità, le pressioni dei docenti e le aspettative dei genitori (ore 15.30). All Ears della regista Liu Jiaying è, invece, una pacata meditazione sui temi della mortalità, dell’identità e della manipolazione della realtà attraverso le vicende di Wen Shan, sceneggiatore senza lavoro, che scopre di avere un talento particolare per la scrittura di elogi funebri che pratica con successo (18).

La conclusione del festival

A chiudere l’edizione, la proiezione di un classico del cinema cinese a 30 anni dalla sua prima: A Soul Haunted by Painting firmato dalla regista Huang Shuqin ispirato alla vita della pittrice cinese Pan Yuliang (1895-1977) e interpretato da Gong Li, in una delle sue interpretazioni più radiose. Sfuggita alla vita in un bordello, Yuliang apprende l’arte della pittura e arriva alla celebrità a Parigi. Un appassionante classico all’insegna dell’affermazione femminile narrata in un romanzo autobiografico pubblicato nel 1982 dalla scrittrice Shi Nan.

Gli eventi collaterali

Ma il Fánhuā Chinese Film Festival 2024 non finisce qui. Ci sono anche tutta una serie di eventi collaterali. Oltre alle proiezioni in preapertura già citati, ci saranno anche dibattiti e momenti di convivialità per respirare la vera cultura cinese.

Tra questi l’incontro con la sinologa Alessandra Lavagnino e lo storico dell’Arte Francesco Morena dal titolo La scoperta della Cina: percorsi di Storia e Arte da Marco Polo alla modernità. E ancora sabato 28 al Teatro del Sale una giornata di laboratori, intrattenimenti e cena tosco-cinese. Dalle 10.30 alle 14.30 una cooking class cinese e dalle 15 alle 16.30 spazio bambini con letture e disegno a cura della Libreria Ornitorinco.

Alle 20 Il Drago a teatro una cena tosco-cinese con gli chef di Ciblèo e Teatro del Sale con interventi musicali a cura di Gianni Zhang ed evoluzioni del Drago Cinese con un accompagnamento musicale di 5 strumenti tipici, a cura di Nicola Pastorino di Kung Fu Firenze.

Tutti i dettagli sul sito del festival

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