É tornato uno dei personaggi più amati della comicità italiana: Pasquale Petrolo, in arte Lillo. Produce Lucky red e distribuisce Amazon Prime.
Il regista Eros Puglielli (Gli idoli delle donne) torna alla direzione di questo secondo capitolo stravagante, pieno di sketch dissacranti e ironici, situazioni assurde, e colpi di scena, capaci di coglierci di sorpresa. La seconda stagione inoltre, prevede la presenza di svariati nomi di rilevanza nel panorama comico e artistico, come Maccio Capatonda, Nino Frassica, Max Angioni, Brenda Lodigiani, Herbert Ballerina, Giovanni Vernia, Yoko Yamada, e la partecipazione straordinaria di Silvan. Continueranno invece a essere presenti nei loro ruoli Lillo Petrolo (protagonista) insieme a Pietro Sermonti (che interpreta l’ormai famigerato agente Sergio Locatelli) , Sara Lazzaro, Katia Follesa,Cristiano Caccamo, Marco Marzocca. Con la partecipazione di Paolo Calabresi e Corrado Guzzanti. Petrolo si è anche occupato della scrittura della serie, insieme a Matteo Menduni, Tommaso Renzoni e Matteo Calzolaio.
La trama
La trama vede Lillo alla prese con una situazione sentimentale e professionale complicata. La stagione in sei episodi racconta una nuova assurda avventura. Grazie a Posaman, il supereroe meno supereroe di sempre, Lillo gode ormai di enorme popolarità. Tuttavia, mentre si trova sul set americano del suo prossimo film, scopre che Sergio ha venduto tutti i suoi diritti d’immagine per un colossal su Posaman, supereroe camorrista. Disperato, Lillo farà di tutto per sottrarsi al progetto, temendo che possa rovinare la sua carriera. A complicare ulteriormente la situazione, ci saranno problemi d’identità e di cuore, con il ritorno di Marzia dal Giappone, maledizioni e varchi dimensionali.
Una seconda stagione esilarante e inaspettata
Dopo il successo della prima stagione, Lillo torna a deliziarci con un capitolo ancora più delirante e parodistico, che attinge al tema del multiverso (caro all’ Universo Marvel e Sony), accantonandone però l’epicità che contraddistingue il genere e riproponendolo invece, in chiave comica dissacrante (ciò regala allo spettatore una visione intima, surreale e inaspettata). La forza della comicità sta nella sua naturalezza, il ritmo delle battute è serrato, spontaneo, ma diretto. Se nella prima stagione Lillo aveva già dato vita a personaggi memorabili, come Posaman, in “Lillo 2“, la sua capacità camaleontica supera i confini, passando con disinvoltura da un ruolo a un altro, proponendoci così la nascita di nuovi personaggi, inaspettati protagonisti di un’ avventura fantacomica, incentrata sulle disavventure esistenziali.
Il lato umano dei personaggi
«Abbiamo alzato il tasso di ironia e azione, ma rimane sempre una serie introspettiva», spiega il regista Eros Puglielli.
Lillo2, oltre alla chiave umoristica, ci regala infatti momenti di grande riflessione personale. Ogni personaggio abbraccia un lato più malinconico, in cui cerca di fuggire da determinate situazioni per evolversi. Tutto questo aggiunge una dimensione più profonda alla narrazione. Lo stesso protagonista presenta un grande conflitto interiore, che lo divide tra il desiderio di essere se stesso e la fama di Posaman, il supereroe che ha travolto la sua vita personale. In questa nuova stagione, Lillo sarà ancora più tormentato dal peso dell’identificazione con un personaggio che gli sfugge di mano. Il lato comico di questa tensione si scontrerà con il desiderio più profondo di essere riconosciuto come artista, e non solo come volto di un personaggio assurdo, indagando una parte più psicologica, umana e vulnerabile. Anche il rapporto con sua moglie, già messo in crisi nella prima stagione, sarà altro focus introspettivo, nonché punto di ritrovo e ritorno alla realtà. Gli stessi personaggi secondari, che nella prima stagione erano presenti per supportare la comicità di Lillo, nella seconda, vengono sviluppati ulteriormente, evidenziando le insicurezze e le problematiche che li contraddistinguono. Questa analisi porta lo spettatore a esplorare il tema della crescita personale, e l’importanza di riconnettersi con se stessi tenendo fede ai propri valori. La leggerezza diventa solo uno strumento per indagare l’umanità di persone travolte dalle contraddizioni e le complessità socio- antropologiche di un era moderna tossica.
Una comicità per tutti i gusti
Ogni figura è studiata nei minimi dettagli e offre una chiave di umorismo a sé, permettendo un ritmo che non rende mai lo spettacolo ripetitivo. La serie non ha paura di spaziare, passando da battute sottili, per un pubblico che ama un tipo di comicità più arguta, a momenti quasi slapstick, in cui basta un’ espressione o un gesto a far ridere lo spettatore. Lo show permette di rilassarsi, ma anche di innovare i meccanismi della risata, portando una ventata di freschezza, e personaggi che non si troverebbero in nessun altro show. La scelta stilistica, il dinamismo e la brevità di alcune scene rendono la serie l’ideale per chi preferisce gustarsi un episodio alla volta, o vuole vederla tutta d’un fiato. Una serie godibile, per una serata leggera e divertente.