Enigmatico e suggestivo. Sono queste le caratteristiche principali di Stereo-Vision, il cortometraggio horror diretto da Jackson Stewart. Dopo il debutto al FrightFest 2024, l’opera è ora in concorso al Lucca Film Festival, dove si è tenuta la sua anteprima europea.
La trama di Stereo-Vision
Alexis (Jocelin Donahue), una gallerista, ritorna a casa per prendersi cura della madre Katherine (Jill Schoelen), rimasta paralizzata sul lato sinistro del corpo a causa di un ictus. La giovane viene accolta da un rifiuto aggressivo da parte della madre ed è costretta a rimanere al piano di sotto dell’abitazione. Qui, una musica improvvisa la attira in una stanza segreta, dove trova una scatola contenente alcuni cimeli d’infanzia, tra cui un View Master.
Utilizzando l’oggetto, Alexis riesce a evadere dal presente, ma evoca, a sua insaputa, una figura maschile oscura, che sembra minacciare madre e figlia. (Fonte: Lucca Film Festival)
La recensione
Stereo-Vision si distingue fin dall’inizio per la sua atmosfera cupa e opprimente. La casa, con i suoi silenzi inquietanti, è lo sfondo perfetto per il conflitto interiore di Alexis, amplificato dalla figura aggressiva e anche abusiva della madre.
Sola e allontanata dal rifiuto della madre, Alexis viene guidata da una musica misteriosa alla scoperta di una stanza segreta. Lì ritrova un vecchio View Master. L’oggetto diventa il simbolo del conflitto interiore di Alexis, che lo utilizza per esplorare i suoi ricordi ed evadere: emerge così il contrasto tra un presente cupo e un passato luminoso. Il View Master diventa anche un mezzo per materializzare i suoi desideri inconsci. Difatti, a ogni utilizzo, l’ombra di un uomo le si avvicina.
Chi è l’uomo misterioso alle spalle di Alexis?
Questa figura misteriosa potrebbe rappresentare diverse cose. A una prima lettura potrebbe apparire come l’incarnazione del padre defunto, come suggerisce una fotografia raffigurante lei e suo padre. Tuttavia, questa figura potrebbe anche essere la proiezione dei suoi desideri più oscuri e repressi: il desiderio inconscio di vendicarsi di una madre che l’ha sempre maltrattata e che muore in circostanze misteriose dopo l’apparizione dell’ombra misteriosa.
Sul finale, un dialogo tra Alexis e un suo amico, suggerisce che il View Master possa essere un portale di una dimensione oscura. Stereo-Vision, dunque, può essere una versione più moderna del mito del vaso di Pandora: una volta aperto, tutti i mali e i traumi vengono liberati con conseguenze anche distruttive.
I temi
Sono molti i temi che emergono in soli 12 minuti. In primo luogo, emerge il rapporto madre-figlia, segnato da anni di abusi emotivi e aggressività. Così come appare cruciale anche il tema della memoria, che diventa sia un modo per evadere ma anche per riaprire vecchie ferite e far riaffiorare traumi.
Infine, appare centrale anche il tema dell’ossessione. Perché Alexis sembra essere attratta dal View Master, come se simboleggiasse il ciclo di autodistruzione in cui sono immersi coloro che non riescono a liberarsi dei propri demoni.
Stereo-Vision crea un universo enigmatico e, a tratti, inquietante, per esplorare i conflitti emotivi legati ai traumi familiari e alla difficoltà di liberarsi dal passato.