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’27’: il corto di Flóra Anna Buda su MUBI

Su MUBI un corto animato sulle difficoltà dei giovani adulti in Ungheria

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27 è un cortometraggio del 2023 diretto da Flóra Anna Buda, disponibile su MUBI.

Il corto della regista ungherese, della durata di 11 minuti, esprime il disagio esistenziale di una ragazza di 27 anni che non ha un lavoro stabile e vive ancora con i genitori.

La regista

Nata a Budapest nel 1991, Flóra Anna Buda ha studiato animazione al MOME e si è laureata nel 2014 con una laurea triennale in animazione e nel 2018 con un master in animazione. Dopo aver completato gli studi, ha iniziato uno stage presso MIYU Productions, a Parigi, dove in seguito è diventata regista. Il suo corto Entropia (2019) ha vinto il Teddy Award alla 69ª edizione del Festival di Berlino. Nel 2023 ha presentato in anteprima al Festival di Cannes 27, dove è stato premiato con la Palma d’oro per il miglior cortometraggio.

27: la trama

Alice (Natasa Stork) è una giovane donna ungherese che vive ancora con i suoi genitori e il fratello piccolo. Non ha un lavoro stabile ed è sessualmente frustrata. Passa le giornate a fantasticare, spesso con l’aiuto di alcolici e di sostanze stupefacenti. Alice cerca rifugio in queste fantasie, usandole come via di fuga dalla sua soffocante esistenza quotidiana. Dopo aver assunto sostanze psichedeliche a una festa sul tetto di una fabbrica, cade dalla bicicletta mentre torna a casa. Ferita e con i postumi della sbornia, è costretta ad affrontare la realtà della sua vita in città.

27: la recensione del corto

27 descrive in modo eccezionale il senso di spaesamento di chi, finita l’università, non sa cosa fare della propria vita e si ritrova in una sorta di limbo, non più adolescente, ma non ancora capace ad affrontare la vita da adulto indipendente. In questo senso si inserisce nella tradizione dei film di formazione , di cui possiamo ricordare, tra gli altri, il capolavoro di Mike Nichols Il laureato (1967), anch’esso disponibile su MUBI, e alcuni film di Noah Baumbach come Kicking and Screaming (1995).

Rispetto a questi film in 27 è più marcata la critica alle condizioni socio-economiche del paese in cui è ambientato. Buda, la scrittrice, regista e scenografa del film, ha parlato pubblicamente dell’elemento autobiografico presente nel suo corto e delle sue intenzioni di mostrare le difficoltà dei giovani a causa della crisi abitativa nel suo paese d’origine, l’Ungheria.

Ogni secondo di questa storia è stato ispirato da un evento reale che ho vissuto. Per rispetto delle persone da cui ho preso ispirazione, ho cambiato l’aspetto dei miei personaggi e alcuni attributi per renderli fittizi. La mia motivazione è diventata abbastanza forte da realizzare il film quando mi sono trasferito da casa dei miei genitori. Da allora, mi sono trasferita da un appartamento all’altro, da una città all’altra e da un paese all’altro.

Un elemento esplicito di riferimento alla situazione politica ungherese può essere visto nei graffiti anti-Orban del bar in cui bevono Alice e il suo amico. Per Alice il clima politico del paese è oppressivo anche a causa delle politiche anti-LGBTQ+ del governo conservatore e autoritario di Orban.

Il finale del corto dà qualche speranza che Alice riuscirà ad uscire dalla sua situazione di stasi per costruirsi finalmente una vita.

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