Festival del Cinema Iberoamericano di Firenze

‘Lost in the night’: potere, corruzione e contrasti

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Lost in the night (Perdidos en la noche) è un film del regista messicano Amat Escalante, che vede tra i protagonisti Juan Daniel García Treviño (Emiliano) ed Ester Expósito (Monica).

Ospitata nella sezione Première di Cannes 76 nel 2023 e presente alla settima edizione del festival del cinema iberoamericano: Entre Dos Mundos 2024, la pellicola guadagna diversi consensi sia tra il pubblico che tra la critica.

La trama di Lost in the night

Alcuni anni dopo la scomparsa di un’attivista messicana, apertamente contraria all’inserimento di miniere straniere nel territorio, il figlio Emiliano (Juan Daniel García Treviño) indaga sull’accaduto nel tentativo di far emergere una verità celata da un sistema corrotto.

Le ricerche lo portano, assieme alla giovane fidanzata Jazmín (María Fernanda Osio), presso la lussuosa villa della famiglia Aldama, per la quale inizierà a lavorare nella speranza di ottenere informazioni sulla scomparsa della madre.

Lost in the night: il trailer

L’armonia tra estetica e narrazione

Lost in the night, facendosi forte di un’incredibile estetica, perfettamente studiata e quasi scultorea, evidenzia in maniera profonda i contrasti della piccola e desolata cittadina messicana. Da un lato la povertà, le zone rurali, i lavoratori. Dall’altro la maestosa villa degli Aldama, in un scorcio paradisiaco, astratto e sconnesso dalle tragedie che affliggono il resto del territorio.

Proprio lavorando su diversi livelli emotivi e narrativi, Escalante rappresenta la contraddizione di una famiglia sempre sotto ai riflettori, tra la celebre cantante e attrice Carmen Aldama (Bárbara Mori) e la figlia influencer Monica (Ester Expósito). Che, però, nasconde però numerosi segreti.

Nel complesso, il film presenta un’ottimo equilibrio tra narrazione ed estetica, quest’ultima sicuramente un aspetto da elogiare. Le inquadrature, spesso statiche, si presentano quasi come fossero dei dipinti. E la macchina da presa diventa un osservatore silenzioso di una storia che presenta un profondo ritratto del Messico di oggi.

A livello narrativo si aprono diverse linee. Dalla questione della povertà tra i lavoratori locali, alle relazioni amorose tra i giovani protagonisti. Alle lotte politiche fino ad arrivare alla corruzione e alla criminalità. Tuttavia, non sono presenti grandi climax, se non negli ultimi minuti, e lo sviluppo appare piuttosto lineare e statico.

Nel suo essere fortemente mostrativo, Lost in the night ricorda in qualche modo la visione cinematografica del regista italiano Luca Guadagnino, per esempio in Call me by your name. Ancora più evidente se si considera la componente erotica che si fa strada tra il dramma e il thriller di Lost in the night.

Escalante, dunque, riafferma ancora una volta la sua abilità in quanto regista. Affiancato da un cast capace di portare in scena una grande naturalezza e da un esperto direttore della fotografia, Adrian Durazo. Così, il regista crea un mondo diegetico estremamente suggestivo in cui si intrecciano storie di potere di classe, lotte sociali e interiori e attrazioni letali.

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