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In Sala

‘Oasis: Supersonic’: Un favoloso testamento musicale

I primi anni di carriera di una delle band britanniche che ha fatto la storia e che, ancora oggi, unisce generazioni diverse a ritmo di ballate rock leggendarie - La recensione del film documentario diretto da Mat Whitecross

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Per tutti coloro che hanno vissuto i fatidici anni ’90 e che non possono non conoscere o aver sentito parlare degli Oasis, torna al cinema, come evento speciale, Oasis: Supersonic.

La band, che ha come cuore pulsante i “Caino e Abele della musica”, ossia i fratelli Liam e Noel Gallagher, fin dai suoi primi esordi ha cambiato (in meglio) le vite di milioni di persone. Ce lo dimostra questo splendido documentario/memoir del 2016, diretto da Mat Whitecross (già dietro Spike Island, del 2012) che, riportandola in vita attraverso una regia semplice e un montaggio supersonico, rendendo un favoloso testamento musicale.

Il film è al cinema con Lucky Red dal 16 Settembre.

Oasis: Supersonic – La sinossi

Nel 1991 Liam e Noel, due fratelli provenienti dalle case popolari di Manchester, fondarono una band rock: gli Oasis. Nell’agosto di cinque anni dopo i fratelli Gallagher furono protagonisti di qualcosa mai visto prima. I loro concerti a Knebworth Park, con un pubblico di 250.000 persone furono gli eventi più seguiti di quel periodo. E la band, fino ad allora, non sembrava avere nessun concorrente.

Oasis: Supersonic

La rabbia come ideologia di massa (e di rock)

“È una bella domanda e ha bisogno di una grande risposta”.

Sesso, Droga e Rock N Roll: questo è il classico slogan dietro a tutte le grandi rock band e, in verità di fatto, per tante di esse ne sono successe di tutti i colori. Forse gli Oasis sono tra i pochi che hanno osato veramente tanto. Ma come hanno fatto a raggiungere tale successo in pochissimi anni? Non era facile raccontare tutto in sole due ore; però il regista Mat Whitecross si mette a suo agio e crea un lavoro assolutamente magico e a tratti ‘rivoluzionario’.

Supersonic non è solo un documentario lineare e artigianale: attraverso diversi (e sono davvero fantastici) filmati d’archivio, le voci narranti di Noel e Liam, insieme ai compagni, alla famiglia e collaboratori stretti, ‘conosciamo’ una giovane band alle prime armi, con le prime canzoni e un sogno nel cassetto: diventare i migliori al mondo. Non un’impresa facile, specie se si viene da un piccolo quartiere popolare di Manchester, complice anche un’infanzia turbolenta e tormentata.

C’è infatti una rabbia bollente che spinge a cose folli, tanto da essere un vero fenomeno di ‘massa’: non la si può controllare, perché spesso è imprevedibile e porta ad avere visioni fuori dalle orbite. Per tante persone è stato così. È da queste cicatrici che Noel, il ‘boss’, si è rinchiuso nel suo ‘mondo’ e avrebbe dato vita ad alcune canzoni, come Live Forever e Talk Tonight. Non manca un senso di appartenenza. La band, sebbene i molti pregi e difetti, ha saputo trovare i propri bilanci, iniziando così una prima e lenta ascesa. Sarà l’incontro con Alan McGee, capo della Creation Records, a dare la prima occasione di riscatto.

Oasis: Supersonic, I messaggeri di una rivoluzione inattesa

“Ho riconosciuto quei momenti e tutto quello che scrivevo mi sembrava semplicemente fantastico”.

Fin dagli inizi gli Oasis si autoproclamano messaggeri di rock, di cambiamento, nonché la ‘miglior band di sempre’. Una mossa arrogante, eppure le grandi e maestose immagini di repertorio ci dimostrano che è così, eccome. È un momento unico. Vediamo la band provare All Around The World per la prima volta con i suoi abiti da quattro soldi. Ciò nonostante, insieme gli Oasis fanno scintille. Come una fotografia in continua evoluzione, assistiamo così ai loro primi veri successi: i primi concerti all’esterno (fra cui Giappone e America), i primi due dischi (Definitely Maybe e What’s The Story) e le prime litigate pubbliche che crearono molti dibattiti. Non solo, la band riesce a creare una nuova moda e a guadagnarsi la reputazione di ‘cattivi ragazzi’.

Rispetto a tante altre (tra cui i Beatles e gli Stones), gli Oasis sono sempre andati controvento, ribaltando le regole e coltivando le passioni di giovani ragazzi avventurosi (calcio, ragazze, birre). Con uno stile dinamico e cartoonesco, molto d’avanguardia, incontrano non pochi ostacoli durante la loro ascesa, droga e combattimenti inclusi. 

Tuttavia, a distanza di quasi 30 anni, Noel & compagni hanno imparato a riderci su: anche se quei ricordi vengono ricreati grazie ai collage fotografici ed effetti slow-motion. Riescono così a strappare un sorriso sincero e a far desiderare di saperne di più sui loro guai. Da eventi fantasmagorici a meno eclatanti, ma il documentario passa oltre, dando il tempo allo spettatore di respirare e godersi la musica. C’è infine un grande gioco di colori (specialmente blu, rosso e verde) e di grande intesa tra la band e la gente. Seppure il loro suono fosse molto sporco e easy, il pubblico riconosceva qualcosa di nuovo e si lasciava travolgere da note fresche, innovative e accoglienti.

Oasis: Supersonic, Un fantastico (e colorato) diario di bordo

Doveva succedere, era destino’ riporta la voce euforica di Liam. I protagonisti vengono stravolti dal destino, o meglio, dalla velocità con cui giungono al successo.

Il film si divide in tre parti: gli inizi, i primi dischi e il gran finale di una favola perfetta: Knebworth Park, il mitico concerto datato 1996. 

La camera non smette di seguire i protagonisti durante il loro percorso di crescita e di amicizia. Nel film, tanti argomenti, tanti ingredienti e soprattutto tanta musica; e l’ottimo montaggio gestito dal regista non sbaglia un colpo. Non mancano il divertimento, la noia, la nostalgia, le prove e le uscite nei pub tra sigarette, calcio e ragazze. Tutto diventa parte di un diario di bordo, un viaggio negli occhi, nella mente e nel cuore dei protagonisti senza conoscere le conseguenze sul loro futuro.

Le immagini alternano momenti di felicità e di gioia. Non da meno, crisi, nervosismi e rivalità,  rincorrendosi come cani e gatti, e anche attimi più quieti e riflessivi. Tutto senza mai perdere di vista l’obiettivo e i protagonisti. ‘Non ci conoscevano nemmeno, e venivano a vederci ugualmente’, replica la band a proposito del pubblico dei loro concerti, ancora incredula su quanto stessero vivendo. Non a caso, alcuni loro singoli, tra cui Wonderwall, Don’t Look Back in Anger, Acquiesce e Rock N Roll Star, sono oggi considerati veri e propri urli contro il cielo. Davvero la musica può dare la giusta carica, la giusta energia essendo se stessi.

Chi fermerà la musica? (conclusioni)

“Abbiamo fatto sentire alle persone qualcosa di indefinibile”.

In conclusione, Oasis: Supersonic è un grande esperimento musicale. Uscito nel 2016,  è ancora oggi più attuale che mai. Merito di un lavoro di montaggio pop-up semplice ed efficace, ma superveloce e talvolta violento e crudo. Nonostante i protagonisti siano presenti solo vocalmente, le immagini di repertorio e la regia di Mat Whitecross fermano il tempo. Ci riportano e ci ripresentano una band selvatica, con tanta voglia di vita e di fuoco, che non cambierebbe nulla di quanto ha vissuto. Gli Oasis hanno davvero scritto un pezzo di musica degli anni ’90.

Oltre alla famiglia Gallagher, sarebbe stato interessante ‘vedere’ più coinvolti gli altri membri della banda. Ma va bene così, perché gli Oasis, in alcune occasioni, si sono mostrati anche timidi e riservati. Questo soprattutto grazie a Noel Gallagher, la mente creativa dietro la band. L’effetto nostalgia c’è, ma non è il principale motore del film (e meno male). Nonostante qualche piccolo difetto, Supersonic ha un buon ritmo e diventa un vero testamento di memorie collettive. E la canzone The Masterplan si fa metafora del giusto finale in cui gli Oasis salutano il pubblico, invitandolo a restare connesso.

Anche chi non conosce l’iconica band di Manchester, rimarrà molto colpito dopo la visione di questo documentario. Ora non ci resta che attendere il 2025, nella speranza di rivedere i Gallagher di nuovo insieme, in tour.

Oasis: Supersonic

  • Anno: 2016
  • Durata: 122'
  • Distribuzione: Lucky Red
  • Genere: Documentario, Musicale
  • Nazionalita: UK
  • Regia: Mat Whitecross
  • Data di uscita: 02-October-2016

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