Berlinale

‘Memories of a burning body’ di Antonella Sudasassi Furniss, quello che avremmo sempre voluto chiedere alle nonne

Tre donne, di cui viene preservata l’anonimità, prestano la voce per il racconto di otto storie, dall’infanzia all’età matura

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Memories of a burning body di Antonella Sudasassi Furniss, vincitore del Premio del Pubblico a Berlino, prossimamente al Busan International Film Festival, è un film tra documentario e finzione prodotto da Substance Films e Playlab Films e interpretato da Sol Carballo, Paulina Bernini e Juliana Filloy. Scelto dal Costa Rica per la corsa agli Oscar.

Leggi l’intervista alla regista

Sin dal suo esordio, Memories of a burning body si presenta come un film curioso: anziché partire dall’azione, parte dal backstage. E questo diventa un indizio ben chiaro su quella che è la sua struttura narrativa: la drammatizzazione, dichiarata appunto, di un racconto reale, riportato solo in voce off, ma vivido nella sua puntuale ricostruzione.

Memories of a burning body, Liliana Biamonte in una scena del film come madre

Memories of a burning body di Antonella Sudasassi Furniss, la trama

Tre donne, di cui viene preservata l’anonimità, prestano la voce per il racconto di otto storie, dall’infanzia all’età matura. Si parla di femminilità e di approccio alla sessualità, di crescita e primi amori, di matrimonio e anzianità. Le storie di queste donne sono felici, ma anche problematiche e rappresentative, anche se non del tutto, di una generazione (le nostre nonne) e delle loro battaglie.

I believe that if one is alive, one needs sex. But there’s no one alive.

La peculiarità del film

La testimonianza diventa drammatizzazione, mentre una donna (il volto di Sol Carballo) che rappresenta tutte noi, tutte le donne, nell’era della strega e non più in quella della fata, si muove gentile ed esplorativa tra i corridoi di un appartamento. Sa che sui suoi movimenti si parla di menopausa e di sesso nella terza età, di corpi che cambiano e di fine vita. E del perché bisogna diventare tutti più carini quando si invecchia, altrimenti nessuno ci viene al tuo funerale!

La sceneggiatura di Memories of a burning body si offre come un lungo piano sequenza, tra il presente e il passato che si innestano una sull’altro: dalle attrici che si incontrano alle azioni che metaforicamente scivolano una sull’altra.

Memories of a burning body, improbabile lezione di anatomia

I temi

Con grande capacità di analisi umana, si parla di colpa. Una colpa che qui rappresenta una sorta di peccato originale tutto femminile. Le signore riflettano sul come abbiano appreso responsabili e colpevolizzate su tanti punti di vista, dalla famiglia e dalla società. E come contemporaneamente, nessuno abbia mai speso neanche una parola per aiutarci a capire come confrontarci con questa pesantezza e questa colpa onnipresente. Intestina. Corrosiva.

Non è più così, ci si augura, ma l’identificazione della colpa è necessaria, per annullare questa pesantissima e immotivata presenza che ha reso la vita di tante una scultura di sabbia sgretolata. Un ragionamento che ci porta dritto al cuore della questione: non ci sono giovani, adolescenti, anziane, donne. O uomini. Ci sono solo persone, libere.

Sex was like a black hole.

Memorias di un cuerpo che arde di Antonella Sudasassi Furniss

Tra gli appunti memorabili, una delle otto coraggiose signore che hanno prestato le loro storie alla conoscenza, definisce poeticamente il parto con due termini che hanno tutta la forza che si merita il momento: arcaico ed eroico.

Tra l’impresa-parto e le mestruazioni blu, tra il dolce degli amori e il piccante del sesso, Antonella Sudasassi in Memories of a burning body arriva a toccare l’amaro delle violenze domestiche. Eppure, non c’è alcun rimorso, quel tempo è passato, andato, sfumato. Il presente è la nuova vita, la nuova vibrazione, malgrado i 17 anni di croce a cui una delle donne intervistate ha sottoposto se stessa, in parte condannata dalla sua stessa famiglia.

Nel raccontare di questa generazione di nonne, la speranza della regista è oltremodo chiara. Le cose sono cambiate e come tali, il rispetto verso le nuove donne, figlie e poi madri, transita anche per la conoscenza. Fisica, del proprio corpo, e mentale, del percorso di vita.

Non esiste completezza nella vita di una donna se tutte queste fasi, questi passaggi che esplodono di emozioni, di un valore esplosivo, non vengono capiti, anticipati, spiegati. Di donna in donna, di genitori in figlie.

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