Biennale College Cinema

‘The Fisherman’: una divertente commedia ghanese

Dalla Biennale Cinema 2024 una divertente commedia sul conflitto generazionale e la paura di invecchiare

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The Fisherman è una divertente commedia ambientata in un Ghana sospeso tra tradizione e innovazione. Presentato durante l’81a Biennale di Venezia, il film è stato realizzato grazie al supporto del bando Biennale College Cinema – International, che sostiene giovani registi da tutto il mondo. La regista e sceneggiatrice Zoey Martinson è al suo primo lungometraggio, dopo diverse esperienze di corti e  serialità.

Protagonista del film, Ricky Adelayitar, tra gli interpreti del pluripremiato Beasts of No Nation. L’attore interpreta un vecchio pescatore che si imbarca in un viaggio strampalato, col sogno di acquistare una barca da comandare e restaurare finalmente le vecchie tradizioni. Insieme a lui un esilarante pesce parlante, con un messaggio da consegnare.

La storia di The Fisherman 

Atta, un vecchio pescatore di un piccolo villaggio del Ghana, si sente minacciato dalla tecnologia e dall’avvento della nuova generazione. Quando gli viene negato il titolo di “capo barca”, decide di intraprendere un viaggio alla ricerca del denaro per comprare una sua imbarcazione da pesca. Nell’avventura si imbarcheranno anche tre giovani pescatori altrettanto reietti: due orfani e Shasha, la figlia del capo, che nonostante le idee e le risorse, viene allontanata dal mondo della pesca perché è una donna.

Ma la squadra non è al completo. Insieme ad Atta e ai tre giovani che imparerà a conoscere ed apprezzare, anche un incredibile pesce parlante, con un messaggio speciale per il protagonista. 

Un Ghana sospeso tra tradizione e innovazione

The Fisherman è una commedia leggera, intrisa di realismo magico. Seguendo una struttura classica, vede il vecchio protagonista barcamenarsi in un’avventura che lo porta lontano da casa- nella metropoli tecnologica dove vive la figlia che lo ha rifiutato. 

Il tema centrale è quello del confronto generazionale tra una classe proletaria di anziani abituata a sottostare alle pretese lavorative della classe dirigente, in funzione della promessa di un riconoscimento futuro, e di una nuova generazione che guarda con ambizione al benessere altrui e non si accontenta di una vita di sacrifici. 

In questo contesto si inserisce una visione della tecnologia equilibrata, e libera del cieco positivismo tecnologico dei nostri giorni. Per quanto l’opposizione sconsiderata di Atta sia smascherata come un rifiuto di un mondo nuovo che rischia di escluderlo, anche la giovane Shasha propone un uso più moderato, soprattutto nell’utilizzo industriale. Riabbracciare la tradizione come modo per andare avanti, quindi. Evitando l’uso sconsiderato di plastica e di altre innovazioni che rischiano di mettere a repentaglio la sicurezza dei mari e dei pesci. 

Un buddy movie africano inaspettato

Con The Fisherman, la regista Zoey Martinson confeziona un film che subisce molto il fascino del cinema hollywoodiano. In particolare, la componente di realismo magico del film, ovvero il pesce parlante Koobi- una sorta di totem profetico- ricalca pienamente il modello delle spalle comiche alla Eddie Murphy del buddy movie statunitense. 

L’identità ghanese del film emerge invece tutta nella messa in scena. Una fotografia colorata, costumi con motivi ricchi e vibranti, panorami naturali e scene di ballo ritmate intrattengono per tutta la durata del film. 

La premessa comica del pesce parlante e il meccanismo della famiglia per scelta che si crea quando Atta conosce i tre giovani amici e si affeziona a loro, rappresentano la struttura portante che regge il film.

Nonostante questa premessa creativa e funzionale, la pellicola fa qualche fatica a tenere alta l’attenzione dello spettatore nella sua parte centrale, riprendendosi invece con un finale commovente. Quando Atta fa ritorno al villaggio e decide di lasciare il posto di comando alla nuova generazione, sentiamo che il suo viaggio si è concluso nel migliore dei modi. L’uomo ha accettato il distacco dalla figlia e ha trovato nel viaggio una nuova famiglia allargata che lo accetta. E quindi pronto anche alla pensione e

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