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Settimana internazionale della Critica

‘Little Jaffna’: l’appartenenza Tamil tra passato e futuro

Chiude la 39a SIC l'opera del giovane regista esordiente Lawrence Valin, che racconta la comunità Tamil di Parigi, tra bande rivali, poliziotti infiltrati e ricerca di riscatto identitario.

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Un esordio interessante e variopinto, a metà fra la gangster story e l’etno-poliziesco, quello del regista Lawrence Valin, classe 1989, parigino di origini cingalesi, qui anche co-sceneggiatore e protagonista del film Little Jaffna che ha chiuso la 39a Settimana della Critica (SIC) nell’ambito dell’81a Mostra internazionale del Cinema di Venezia.

Il titolo del film prende spunto dall’omonimo quartiere di Parigi (Little Jaffna, cosiddetta rispetto a Jaffna la città dello Sri Lanka abitata dai Tamil fin dai tempi antichi e teatro di decenni di guerra civile tra ribelli Tamil ed esercito governativo), dove vive attualmente la pulsante comunità Tamil, tra bande rivali, piccoli taglieggiatori, mafie locali, poliziotti infiltrati, dilemmi morali, scambi illeciti tra madrepatria e paese d’accoglienza, all’interno della quale si fronteggiano in modo più o meno esplicito i ribelli Tamil col resto degli abitanti.

Little Jaffna: raccontare la storia e le sofferenze del popolo Tamil

La principale forza dell’opera – già presentata a Cannes 2023 – sta nel far luce su uno dei tanti drammi relativi al desiderio di autodeterminazione dei popoli, in questo caso del popolo Tamil, sacrificato sull’altare del colonialismo, prima, e delle élites salite al potere dopo la fine del colonialismo. Il regista vuole porre l’attenzione sulla storia della guerra civile durata dai primi anni ’80 per circa 30 anni tra il governo dello Sri Lanka e gli indipendentisti, con conseguente devastanti per la popolazione.

“Il conflitto in Sri Lanka – ha raccontato il regista in un’intervista rilasciata al Festival di Venezia  – non è mai stato coperto dalle testate occidentali e io volevo raccontare le sofferenze del popolo Tamil ma non attraverso una prospettiva didattica. Volevo che il mio film fosse un prodotto che potesse intrattenere il pubblico: credo che solo così il pubblico possa davvero entrare nella storia e imparare qualcosa. Se anche solo una persona che ha visto il film ha poi cercato su internet la tragedia vissuta dal popolo Tamil, vuol dire che ho raggiunto il mio scopo principale. Comunque il disegno generale era quello di realizzare un film francese: certo, si parla delle sofferenze della comunità Tamil ma si tratta pur sempre di un film francese, ambientato in Francia e che racconta le ricadute della guerra civile in Sri Lanka vissute in Francia.”

Little Jaffna: identità multiple a confronto

Protagonista del film è il giovane Michael, un ragazzo di integra morale che vive con la nonna a Little Jaffna e che da poco ha coronato il suo sogno, quello di diventare poliziotto: ma ben presto gli viene assegnata una missione molto rischiosa, quella di infiltrarsi, all’interno della comunità Tamil, fra i membri di una pericolosa banda, dedita all’estorsione e coinvolta in attività illegali per raccogliere fondi e foraggiare la rivolta dei ribelli in Sri Lanka.

Il nostro coraggioso attore/regista dovrà dunque districarsi fra il richiamo della propria appartenenza etnica ed il suo senso del dovere al corpo di polizia, che gli ha affidato una missione delicata e complessa: scoprire le attività dell’organizzazione ed incastrarne lo spietato leader, Aya.

Michael lavora sotto copertura rischiando ogni giorno di essere scoperto, e quindi ucciso, tenendo lo spettatore in continua tensione per la sua sorte, secondo le regole di sceneggiatura di ogni gangster story o poliziesco che si rispetti:  dopo accurate ricerche e prove iniziatiche i membri della gang sembrano accettarlo come uno di loro, al punto che la lealtà del protagonista – sempre in contatto con la sua comandante – sembra a tratti vacillare. Fino ad un imprevedibile epilogo.

Spaesamento di culture, speranza nelle nuove generazioni

L’inusuale ambientazione del film, che fa conoscere una comunità e la sua storia, spesso poco note anche nella stessa capitale francese, è già di per sé motivo di apprezzamento  e valore aggiunto per un’opera indipendente che, pur se forse non completamente riuscita nell’aspetto ‘gangster story’, dove compaiono alcune ingenuità di sceneggiatura e di regia, si cala nei vicoli, nelle case, nelle tradizioni di un mondo che vuole vivere e cerca uno spazio, in modo legale o illegale.

Mentre infatti i sostenitori delle ‘tigri tamil’ estorcono denaro ai piccoli commercianti del quartiere, il protagonista riceverà un’onorificenza al merito per il suo lavoro di infiltrato, per la gioia e l’orgoglio della nonna, nome tutelare della famiglia e del gruppo etnico, unica sopravvissuta della famiglia di Michael, il cui padre si è morto durante la guerra.

Come a dire che le nuove generazioni portano in sé insieme all’ambivalenza, la speranza che ‘un altro mondo è possibile’.

Una storia individuale che racconta, a livello universale, lo spaesamento vissuto da tanti gruppi etnici e comunità, sradicati e spesso strumentalizzati da un potere senza scrupoli, lacerati dalle contraddizioni del sentirsi al tempo stesso dentro e fuori più mondi e più culture,  generando così complesse identità multiple.

Molto bella la colonna sonora del film, ispirata alle colonne sonore dei film indiani e cingalesi, volte ad amplificare le emozioni dello spettatore, anche con un crescendo e diminuendo del volume, soprattutto in particolari scene.

Lawrence Valin

Lawrence Valin (1989) è cresciuto a Parigi. Nel 2017 si è laureato presso la scuola di cinema La Fémis nell’ambito del programma La Résidence. Nel 2020 il suo mediometraggio ‘The Loyal Man’ è stato selezionato per il Festival di Clermont- Ferrand, dove si è aggiudicato il premio per il miglior attore protagonista, e nel 2021 ha ottenuto la candidatura al Premio César per il miglior cortometraggio. ‘Little Jaffna’ è il suo primo lungometraggio: presentato a Cannes nel 2023, ha vinto il Premio della Fondazione Gan e il Grand Prix du Scénario.

  • Anno: 2024
  • Durata: 100'
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Francia
  • Regia: Lawrence Valin

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