‘Bob Noto, the world’s finest palate’. Una cucina visiva

Bob Noto, the world’s finest palate  è un documentario diretto da Francesco Catarinolo. L’opera, attraverso frammenti di interviste, video di repertorio e materiale fotografico, ci offre il ritratto umano e professionale di Bob Noto, Food photographer e Gourmet.
In questo viaggio tra fotografia e cucina, scopriamo una personalità forte e originale che è stata capace di rivoluzionare il modo di comunicare nell’ambiente culinario.

Verrà presentato alla  10° edizione del  Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo di Milano.

Bob Noto: uomo e personaggio

Il film ha una costruzione frammentata: La figura di Bob Noto ci viene presentata tramite le parole di chi lo conosceva, aneddoti divertenti e i suoi lavori di grafica e fotografia.
Sono tanti i grandi a ricordare con affetto la figura del fotografo. Sullo schermo si alternano personalità come Ferran Adrià, Cracco, Crippa e molti altri Chef noti.

Questi ritagli, come le foto scontornate di Noto, ci mostrano la cucina da un punto di vista inedito, facendoci riflettere su come questa arte non sia del tutto estranea alle arti figurative, alla sperimentazione e a cambi di paradigmi culturali.
Noto è stato tra i primi ad aver fotografato i piatti non appena arrivati al tavolo, un istante prima di mangiarli, senza ricorrere alla costruzione di set per lo shooting.

Tutt questi grandi nomi della cucina concordano sull’importanza che Noto ha avuto nella gastronomia, non soltanto con le sue foto innovative e visionarie, ma anche grazie alla sua personalità eclettica e ironica e una mente aperta che gli ha permesso di spostare i riflettori su tipi di cucine diventate poi popolari.

Accanto al palato fine, ci viene presentato anche il  Bob uomo, attraverso le interviste della moglie e degli amici di sempre, che ricordano con molto piacere la sua persona, mai banale e sempre piacevolmente imprevedibile, già dagli inizi con il negozio di utensileria meccanica di famiglia, per passare alla passione per la fotografia. Sembra quindi impossibile dividere l’artista dalla persona, nel nome dell’anticonformismo.

L’eclettico palato

Il film è un viaggio intorno a questa figura eclettica e mette al centro le sue fotografie, mostrate a schermo intero. Prima della loro dissolvenza, allo spettatore viene lasciato abbastanza tempo per potersi immergere in esse e cercare di riconoscere le innovazioni e la storia dietro a ogni scatto.
Si fa uso anche di sequenze che usano la tecnica di animazione, che ci mostrano un fumettistico Noto e danno la sensazione di trovarsi di fronte a un’opera pop che riesce a unire senza forzature diversi linguaggi espressivi.

Questi ultimi ci fanno calare molto bene nell’esplorazione del personaggio e donano varietà al film, dandogli il ritmo giusto per essere seguiti anche da chi (come il sottoscritto) è completamente estraneo al mondo culinario.
Nonostante questo pastiche di materiali, la regia di Francesco Catarinolo rimane sempre precisa e chiara, senza far ricorso a virtuosismi o sperimentazioni che distraggono lo spettatore.

Possiamo quindi dire che Bob Noto, the world’s finest palate è un viaggio a 360 gradi, sulla conoscenza di questo strabiliante uomo, in grado di catturare anche lo spettatore meno avvezzo al mondo culinario.