In occasione di Venezia 81, per la programmazione Rai Movie, sarà trasmesso Black Dahlia. Il film tornerà a fare scalpore tra i fan del true crime, quelli del cinema e quelli dei romanzi. Diretto da Brian De Palma, Black Dahlia è tratto sia da una storia vera che dall’omonimo romanzo di James Ellroy del 1987.
Il fiore della morte: la Dalia Nera
Ispirato al caso reale di cronaca nera della morte di Elizabeth Short, questo film si discosta in parte dai fatti, per abbracciare la storia raccontata da Ellroy nel suo romanzo The Black Dahlia.
Il film segue le vicende di due ex pugili, ora poliziotti e partner sul lavoro: Dwight “Bucky” Bleichert e Leland “Lee” Blanchard. I due si ritroveranno a dover indagare sul brutale omicidio di Elizabeth Short, aspirante attrice e presunta ex prostituta, soprannominata dai giornali “Dalia Nera”. Proprio come nella realtà, il ritrovamento del corpo è straziante: nudo e orribilmente mutilato. Una morte talmente sconvolgente da spingere autorità e stampa a non divulgare le immagini.
Ambientato nella Los Angeles del 1947, il film vede le indagini del caso, accompagnate dalla presenza di altri personaggi. La bellissima Kay Lake, l’attuale ragazza di Lee, della quale anche Bucky è innamorato, avrà un ruolo importante nelle loro vite. Il giovane Bucky però, durante le indagini, finirà per infatuarsi di Madeleine Linscott, la figlia di uno degli uomini più influenti della città che ha un misterioso legame con la vittima.
Black Dahlia: analisi di un thriller oscuro
The Black Dahlia è un thriller crime dai toni cupi. Ambientato nell’America degli anni ‘40, il clima è quello dei vecchi noir, dei polizieschi in bianco e nero. Per evocare quelle atmosfere e mantenere lo spettatore su un piano diverso rispetto ai personaggi, è stato inserito un narratore esterno: la voce di Bucky, che racconta sporadicamente, fornendo informazioni al pubblico.
Le musiche, diverse a seconda della situazione, aiutano lo spettatore a immedesimarsi meglio nell’atmosfera: dall’allegria di un locale notturno all’ansia delle scene più violente. Allo stesso modo, molti dei suoni sono evidenziati e amplificati, soprattutto nei primi piani dei personaggi o degli oggetti.
Lo spettatore rimane distaccato per buona parte della pellicola, tranne quando la camera si muove con gli occhi di Bucky. In quel caso, diventa una cosa sola con lui.
Come in ogni poliziesco che si rispetti, soprattutto se ambientato in America, alcool e sigarette sono protagonisti indiscussi. Prendono quasi più spazio delle indagini stesse. Alcune sottotrame, innescate proprio dalle indagini, vengono tralasciate, come se non fossero davvero inerenti alla storia.
Manca, per lo spettatore, la possibilità di fare le sue indagini personali. Il caso della Dalia Nera, che dovrebbe essere centrale nella narrazione, si perde all’interno delle numerose informazioni che fanno da contorno.
Black Dahlia: Oltre ai crimini e alla passione
Il cast di Black Dahlia ospita attori di grande calibro, come la famosissima e molto apprezzata Scarlett Johansson (The Avengers, Lucy, Asteroid City) che qui interpreta la bellissima Kay. Accanto a lei ci sono Josh Hartnett (Il giardino delle vergini suicide, Oppenheimer), nei panni di Bucky e Aaron Eckhart (Il cavaliere oscuro, I, Frankenstein), in quelli di Lee.
Vanno ricordati anche gli altri attori e attrici che hanno contribuito al successo del film, come Hilary Swank, Mia Kirshner, Fiona Shaw, Victor McGuire, Gregg Henry.