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Sentiero Film Factory

‘Dritti contro il cielo’ di Niccolò Falsetti inaugura Sentiero Film Factory

Il docu-film del regista grossetano racconta l’incontro-gemellaggio tra la delegazione della squadra di calcio popolare di Firenze Centro Storico Lebowski e la squadra del campo rifugiati durante il viaggio a Shatila nel maggio del 2023.

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Il cuore dell’Oltrarno torna a pulsare con la 4/a edizione di Sentiero Film Factory, il primo festival fiorentino di cortometraggi che unisce incontri industry, pitch per sceneggiature e masterclass con professionisti del settore, che si terrà dal 9 al 15 settembre.

A inaugurare la rassegna lunedì 9 settembre sarà Dritti contro il cielo, docu-film di Niccolò Falsetti, che documenta l’incontro-gemellaggio tra la una delegazione della squadra del Centro Storico Lebowski e la squadra del campo rifugiati nel campo di Shatila, alla periferia di Beirut. Gli appuntamenti si snoderanno tra Piazza Tasso, la sala Ex-Leopoldine, il Giardino dell’Ardiglione (ex Nidiaci), il Circolo Aurora, la libreria L’Ornitorinco e il Santa Rosa Bistrot (ingresso libero).

La manifestazione proporrà 7 giorni di eventi, oltre 30 cortometraggi, masterclass e incontri con esperti del settore e presentazioni di libri. Tra le novità di questa edizione delle proiezioni dedicate ai bambini in collaborazione con Cactus Film Festival. La rassegna, realizzata grazie a Materiali Sonori Cinema e l’associazione Black Oaks Pictures, è organizzata dal trio composto da Matteo Laguni, Pierfrancesco Bigazzi e Andrea Rapallini.

Opening del Sentiero Film Factory

L’evento di apertura si lega a doppio filo con gli obiettivi del festival, da una parte rafforzando la vicinanza con il territorio, con il quartiere di San Frediano e dall’altra offrendo un cinema fuori dagli schemi, che sperimenta producendo a basso budget, lontano dalle grandi produzioni. Dritti contro il cielo è prodotto dalla ONLUS Un Ponte Per e Centro Storico Lebowski.

A introdurlo ci sarà il regista stesso, insieme ai rappresentanti di Centro Storico Lebowski e David Ruggini, capo missione in Libano e referente di Un Ponte Per su Shatila Camp, e un collegamento web dal Libano con i protagonisti del progetto: i rappresentanti della squadra di calcio del campo rifugiati di Shatila Camp, insediamento che si trova nella parte meridionale di Beirut. Nato nel 1949 per ospitare i rifugiati palestinesi dopo la Nakba, Shatila si è sviluppato in risposta al grande esodo seguito all’occupazione israeliana del 1948.

La presentazione sarà inoltre un momento di riflessione sui numerosi massacri di ieri e di oggi, con un particolare riferimento all’eccidio di Sabra e Shatila – di cui il 18 settembre ricorre il 42° anniversario – in cui persero la vita migliaia di civili prevalentemente palestinesi e sciiti libanesi, compiuto dalle Falangi libanesi, alleate di Israele, e dall’Esercito del Libano del Sud (ore 21 a ingresso libero nel giardino dei Nidiaci).

Immagine gentilmente concessa dall’Ufficio Stampa di Sentiero Film Factory.

Il concorso internazionale

Dal drammatico al comico, passando per l’animazione fino al genere documentario: sono 22 i cortometraggi che arrivano da tutto il mondo e che concorrono per un contributo artistico di 750€, valutati dalla giuria composta dai registi Tommaso Santambrogio, Duccio Chiarini, il documentarista e direttore del Cactus Film Festival Alessandro Stevanon e la sceneggiatrice Francesca Nozzolillo.

In concorso dall’Italia troviamo titoli come Menomale di Alberto Palmiero, un’esplorazione delle relazioni umane e dei malintesi che spesso le complicano. Segue Turisti di Adriano Giotti, una coppia di turisti in visita in Italia si trova a fare i conti con le differenze culturali e le aspettative contrastanti del loro viaggio. Inoltre, Ultraveloci di Paolo Bonfadini e Davide Morando, che esplora la frenesia della vita moderna e la continua corsa contro il tempo. Xin di Lorenzo Radin e Samuele Zucchet, la storia di un giovane immigrato in Italia che affronta le difficoltà dell’integrazione e la ricerca di una nuova identità.

Non solo, ma anche 154 di Andrea Sbarbaro e Riccardo Copreni, suspense e mistero, si mescolano laddove questo numero gioca un ruolo cruciale in una serie di eventi inquietanti. Infine, Reem Al Shammary – The Bedouin Boxeur di Mattia Ramberti. Di genere documentario, segue la storia di Reem Al Shammary, una giovane donna beduina che sfida le tradizioni attraverso il pugilato.

Non finisce qui

Si aggiunge From Our Side di Simone Massi, mescolando nostalgia e memoria. Massi firma un corto animato che racconta storie di vita quotidiana con una forte componente visiva. In una goccia di Valeria Weerasinghe, sul simbolismo dell’acqua, tocca temi di rinascita e purificazione e in prima assoluta Dagon di Paolo Gaudio. Un corto in stop motion ispirato a un racconto di H.P. Lovecraft, in atmosfere action anni ‘80.

Dall’Inghilterra If You’re Happy di Phoebe Arnstein, una riflessione sul mettere in discussione la propria vita. Segue dalla Francia La voix des autres di Fatima Kaci che racconta di Rim, interprete tunisina che lavora in Francia nelle procedure di richiedenti asilo.

Invece, dalla Slovacchia, Gritty Eyes di Juraj Janiš. Con un’estetica visiva unica, getta luce su aspetti oscuri della società slovacca, per esplorare tematiche come la sopravvivenza e la speranza. Dall’Indonesia Basri & Salma in a Never-Ending Comedy di Khozy Rizal. Segue le avventure di una coppia che affronta situazioni quotidiane con un tocco di assurdo, trovando umorismo anche nelle difficoltà della vita.

Infine, Cross My Heart and Hope To Die della regista Sam Manacsa, dalle Filippine, è invece un lavoro intriso di promesse, fedeltà, sulle conseguenze di mantenerle o infrangerle. Aerolin di Alexis Koukias-Pantelis ci catapulta nella Grecia contemporanea, nella delirante routine quotidiana di Sandy.

Immagine gentilmente concessa dall’Ufficio Stampa di Sentiero Film Factory.

Seguono

It Takes a Village di Ophelia Harutyunyan è ambientato in un villaggio armeno, riflette sul valore della comunità e della cooperazione, evidenziando le sfide della vita rurale. Invece, In Two for the Road di Lochlainn McKenna, il ragazzino Oscar si ritrova a esplorare la vera essenza dell’avventura e del caos insieme al padre, trascorrendo un vivace weekend fuori porta dopo l’altro, nell’Irlanda degli anni ’90.

L’australiana Annelise Hickey con Hafekasi firma una storia che affronta il tema dell’identità e dell’appartenenza, seguendo il viaggio di un giovane che cerca di conciliare le sue radici culturali. Segue Thirstygirl, dagli USA, di Alexandra Qin, sulla vita di una giovane donna alle prese con la sua identità e le aspettative sociali, in un mondo moderno e spesso superficiale.

Ambientato nelle fredde terre della Groenlandia, Ivalu di Anders Walter e Pipaluk K. Jørgensen, narra la storia di una ragazza che affronta il mistero della scomparsa della sorella. Dalla Francia Everybody’s Gotta Love Sometimes di Sein Lyan Tun è una riflessione poetica sull’amore e le sue varie forme e infine Beurk, animazione di Loïc Espuche.

Pitch, School e Videoclip: le altre sezioni del festival

Oltre al concorso internazionale, una delle punte di diamante del festival è l’appuntamento con Sentiero Film Pitch. Si tratta della sezione per sceneggiatori, autori e registi che ogni anno presentano sceneggiature originali ancora da produrre.

A valutare i progetti di cortometraggio inedite, con un contributo artistico di 750€, sarà la giuria composta da Riccardo Copreni per Eclettica; Marco Compiani per Vivo Film; Arianna Pera per N6; Simona Vittorini per Camaleo Film; Marco Mingolla per Cattive Produzioni; Carolina Pezzini per Berta Film. Sentiero Film School è dedicata alle scuole di cinema nazionali e internazionali in cui troviamo titoli come Föa di Margherita Ferrari (Italia).

Seguono La panadella di Joel Jiménez Jara (Spagna) e Sea Salt di Leila Basma (Repubblica Ceca). Si aggiunge La ballata di Francesco di Alfonso Core (Italia). Infine Videoclip è la sezione dedicata ai progetti musicali. Il migliore si aggiudicherà un contributo artistico di 300€. In gara: Bella Figura (Guido Boni) di Martina Mele; Bruciasse il Cielo (Blanco) di Simone Peluso; Due Altalene (Mr Rain) di BROGAS.

Non solo, ma L’ultimo piano (Lamante) di Nicolò Bassetto e Mare di Guai (Ariete) di Andrea Colombi. Seguono Me Monkey (Mi Manchi) (Cioz) di Marco Pacchiana Non la vedo bene (Management ft. Lo Stato Sociale) di Valentina Grilli. Non finisce qui: The legend of Dygos (Nausea or Questra) Lorenzo Clemente; Thin Ice (Leatherette) di Nicolò Bassetto; Velvet Mi Amor (Kommando) di Lisa Mazzei e Leonardo Fiori.

Immagine gentilmente concessa dall’Ufficio Stampa di Sentiero Film Factory.

Masterclass e Monkey Talk

Confermati anche quest’anno i “Monkey talk”, dibattiti a cura del collettivo di scrittura creativa Writing Monkeys che ospiteranno. Inizia Francesca Nozzolillo con il focus “Diventare sceneggiatori in Italia oggi”, giovedì 12.

Eclettica Film su “Come legge una sceneggiatura un produttore”, venerdì 13 e Tommaso Santambrogio su “Sinergia tra regia e sceneggiatura” sabato 14 settembre (inizio ore 19 presso circolo Aurora). E non mancheranno le occasioni di confronto con gli esperti dell’industria cinematografica.

In programma 3 masterclass a ingresso libero su prenotazione: “Evoluzione e cambiamenti nell’editoria contemporanea” con Letizia Della Luna, Content Manager di MyMovies, mercoledì 11 ore 15:30 presso presso sala Ex-Leopoldine. “Cosa succede quando finisci di scrivere” con Giada Sartori, caporedattrice di Birdman, venerdì 13 ore 10 presso libreria l’Ornitorinco. Inoltre, “Giudizio e pregiudizio – come scrivere in anteprima” con il giornalista Emiliano Dal Toso sabato 14 ore 15. Infine, la masterclass “La distribuzione di cortometraggi” a cura di Flavio Armone (Lights On) ore 15.30 presso sala Ex-Leopoldine. Per info e prenotazioni: sentierofilm@gmail.com

I premi

Anche quest’anno, oltre ai premi in denaro (per un montepremi totale di 1800 €) per il miglior cortometraggio internazionale, per il miglior pitch e per il miglior videoclip musicale, verranno assegnati il premio al miglior cortometraggio scolastico e i premi tecnici a miglior regia, miglior fotografia, miglior montaggio, miglior interpretazione, miglior colonna sonora.

Inoltre, verrà assegnata la menzione speciale “Premio Sentiero”. A tutti i premiati verrà consegnata una statuetta di bronzo fuso personalizzata realizzata da Simone Calcinai di Bronzetto srl.

Questo evento fa parte di Estate Fiorentina 2024 ed è co-finanziato dall’Unione Europea – Fondo Sociale Europeo, dal Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020 e con il contributo di Fondazione Cr Firenze e Unicoop.

Il manifesto

Il manifesto, dominato da una donna che scorge la città dall’alto, è opera dell’illustratrice italo-giapponese Yoshi Mari, che per questo lavoro ha interpretato, attraverso colori vibranti, una sintesi della scoperta, tra astratto e naturalistico.

Ha dichiarato:

“Ho cercato di rappresentare il senso di stupore e magia di fronte allo scenario che si apre agli occhi di un viaggiatore che al termine di un “sentiero” scorge la città, le sue luci e i suoi colori”.

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