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Orizzonti

‘After Party’ di Vojtěch Strakatý presentato a Venezia 81

Il film di Vojtěch Strakatý è il racconto di una gioventù spensierata catapultata in un mondo adulto sconosciuto.

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Eliška Bašusová, Jindřiška in una scena di After Party di Vojtĕch Strakatý

After Party,  il film diretto e scritto da Vojtěch Strakatý, è stato presentato in programma all’81esima Mostra internazionale del Cinema di Venezia nella sezione “Orizzonti Extra“. Il regista e sceneggiatore, alla sua opera prima, porta a Venezia un racconto intimo e personale, basato in parte sulla propria vita.

La trama di After Party di Vojtěch Strakatý

In ventiquattro ore una vita può cambiare totalmente e un nido può essere scosso dalle fondamenta fino a cadere dal ramo.

La giovane ventiquattrenne, Jindřiška  (Eliška Bašusová), torna a casa ubriaca con la sua migliore amica. Al risveglio troverà degli estranei in casa che, senza alcun preavviso, sono impegnati nel sequestrare mobili e altri oggetti di valore sotto gli occhi preoccupati della madre. La giornata, resa già faticosa dal dopo-sbronza, diventerà un vero inferno di ansie e paure per un futuro incerto e per un passato sconvolto da segreti di famiglia.

La recensione

After Party, il film di Vojtěch Strakatý, è un’opera prima semplice ma efficace, che racconta il trauma della scoperta e il terrore del futuro visto dagli occhi ancora adolescenti di una giovane ragazza. L’opera presentata a Venezia si apre e si chiude, quasi ciclicamente, con una festa. Una festa che sancisce l’abbandono di una vita spensierata e infantile per fare posto ai problemi dell’età adulta, fatta di ansie e responsabilità, di sacrifici e di decisioni importanti.

La pellicola, con una fotografia dai toni desaturati curata da Stanislav Adam, restituisce allo spettatore un’ambientazione distaccata e malinconica. Attraverso una regia molto intima, però, Strakatý cerca anche di raccontare sé stesso attraverso le immagini che trasudano ricordi di feste passate e di amicizie lasciate.

Il mondo ritratto da After Party è, però, un condensato della realtà. Per ammissione stessa del regista, infatti, il film racconta un processo decisionale che nella vita reale avrebbe richiesto mesi di tempo, qui raccontate perfettamente in una lunga e faticosa giornata.

After Party, tra famiglia e il suo significato

Ed è proprio sulle decisioni che si concentra After Party, o meglio, sul processo decisionale. Infatti non vediamo mai, all’interno del dipanarsi delle ventiquattr’ore raccontate dal film, la protagonista fa re una definitiva e totalizzante scelta che possa cambiare in modo inequivocabile il suo futuro. Quando Jindřiška scopre che il padre è indebitato con lo Stato, con dei misteriosi uomini d’affari e persino con membri della propria famiglia, si troverà davanti alla giornata più complessa che abbia mai dovuto affrontare.

Non ho motivi per dubitare di mio padre

Confesserà a un certo punto la giovane alla migliore amica Karolína (Anna Tomanová) . E il conflitto della protagonista verterà proprio sul gioco, inevitabile, che si crea tra una figura genitoriale e la sua prole. Un rapporto costretto e costringente di fiducia cieca che impedisce, forse, di pensare logicamente. O almeno questo è quello che accade nel film, fino a quando la cornice ben decorata non inizia a logorarsi.

Nel corso della giornata, Jindřiška scoprirà che la parola “famiglia” non ha così tanto valore come la naturale favoletta dell’incoscienza giovanile può portare a pensare. La zia si rivela poco gentile nei suoi confronti, in quanto già delusa dal padre che le aveva chiesto dei soldi mai più ridati. E persino la figura paterna (assente e irraggiungibile per tutto il primo quarto del film), quando si ricongiunge alla figlia si dimostra per ciò che è: nient’altro che sfruttatrice.

La figura del Sig. Vrana (Jan Zadražil), il padre di Jindřiška, è inquadrata negativamente da Strakatý. Egli pretende che la figlia gli sia riconoscente e si fidi ciecamente del suo operato, perché è grazie a lui se ha vissuto bene finora. Dopo il ricongiungimento, con cui lo spettatore e la protagonista sperano di ottenere spiegazioni, il padre rivela la reale motivazione del suo ritorno. Egli infatti ha bisogno di ulteriori soldi che lo Stato non gli può più cedere.

Ecco che dalla totale fiducia, ora il seme del dubbio inizia a farsi strada nella mente della protagonista. D’altronde, è del suo futuro che si parla. E se non ha ancora sanato il debito con la zia, qual è la garanzia che lo farà con sua figlia? Il conflitto della giovane verterà su questo. Un dubbio che la porterà, verso il finale, persino a pensare di scappare con i soldi.

L’After Party come rito di passaggio

Il titolo, in ottica di un’analisi del film, è di necessaria importanza. L’After Party non è solo incipit, ma finale. Il film si presenta con una scrittura quasi circolare, che inizia e termina quasi nello stesso punto, ma leggermente disallineato. Qui entra in gioco l’uso consapevole dell’archetipo della festa da parte del regista. Simbolo di giovinezza e spensieratezza, solitamente associata dunque a esperienze positive, nell’opera prima di  Vojtěch Strakatý prende le sembianze di un rito di passaggio.

Il party è il tropo narrativo per eccellenza dei racconti teen ed è quindi associato all’adolescenza. L’after party è, quindi, quella fase in cui si abbandona per sempre l’età adolescenziale e si comincia una cauta entrata in quella adulta. Non è un caso, infatti, che il film si presenti incorniciato da due feste. Della prima vediamo gli esiti, mentre della seconda, forse la più importante, no.

After Party è dunque anche una domanda sul futuro, che rimane sospesa come una spada di Damocle sulla testa della protagonista.

L’After Party come futuro incognito

Indicativo dell’importanza delle scelte è una delle inquadrature finali del film. Quando le due amiche stanno nuovamente rincasando al mattino dopo la notte passata fuori, vediamo Karolína e Jindřiška di spalle. La prima sta prendendo la sua strada verso casa, ancora ferma nella sua fase spensierata. La seconda è ripresa non solo mentre imbocca letteralmente “un’altra strada”, ma anche su un piano diverso. Questo ci racconta come, ormai, le due siano in due punti totalmente diversi delle proprie vite.

Il finale è un faccia a faccia con il padre, in cui tutti i protagonisti, spettatore compreso, si rendono conto che siamo giunti agli sgoccioli: va presa una decisione. Però di questo futuro, di questo nuovo “After Party”, il regista non ci racconta nulla. L’opera di Vojtěch Strakatý vuole essere, quindi, un po’ come la vita. Le opzioni e i ragionamenti ci vengono messi davanti agli occhi per tutto il film, ma la decisione finale la lascia prendere a noi.

Cosa sceglierà Jindřiška dopo che lo schermo taglia a nero non lo sapremo mai. Ma, forse, nella quasi ora e mezza del film abbiamo maturato la nostra, personale, decisione.

 

After Party

  • Anno: 2024
  • Durata: 89'
  • Distribuzione: Film Republic
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Repubblica Ceca
  • Regia: Vojtěch Strakatý
  • Data di uscita: 03-September-2024

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