Quello di AstroBoy è un mondo in contrappeso, in equilibrio tra l’asettica MetroCity e la discarica a livello terra denominata ‘superficie’, rottamaio a cielo aperto ispirato all’ultimo Terminator. Bowers, ma soprattutto lo sceneggiatore Timothy Harris, usano il mezzo animato per suggerire metafore sottili e taglienti quali lo sfruttamento della macchina come forma di schiavitù futurista o la dicotomia tra il rigurgito di umanità e l’ossessione, classista, del pensiero scientifico.
Il dottor Tenma, come un novello Frankenstein, uccide e resuscita suo figlio non una, ma due volte, mentre attorno ai progressi delle sue scoperte si gioca la corrotta corsa alle rielezioni politiche; il ‘pacificatore’, colui che dovrebbe vegliare sulla sicurezza dei cittadini, è una macchina di morte alimentata ad energia negativa simile ai robot utilizzati nel Robocop di Paul Verhoeven.
In questo contesto è costretto a formarsi il giovane prodigio Tobio, enormi ed espressivi occhioni dal taglio occidentale in un corpo non più umano, diviso tra il desiderio di una famiglia e il coatto destino di super eroe.
Tanta carne al fuoco, insomma, menù non solo cinefilo che Bowers serve con preparata perizia e raffinata messa in scena. Non solo un semplice cartone animato. Tranne che per Italia, l’unico paese dov’è passato esclusivamente come pellicola doppiata da Silvio Muccino, Carolina Crescentini e il Trio Medusa.
Dove si può vedere Astro Boy?
Il film Astro Boy è disponibile in streaming a noleggio su: Google Play; Apple Itunes a 2,99€ per la versione HD.
Luca Lombardini