Film di apertura della sezione Orizzonti Extra alla Mostra del cinema di Venezia 2024 September 5, pellicola di grande impatto cinematografico. A 19 anni di distanza dall’apprezzato e mai dimenticato Munich di Steven Spielberg, si torna indietro nel tempo, a quella notte del 6 settembre 1972 che cambiò per sempre la storia della cronaca televisiva internazionale e non solo. Questa volta, a raccontare i fatti avvenuti durante le Olimpiadi di Monaco nel 1972 è un talentuoso regista svizzero Tim Fehlbaum, già noto per la sua partecipazione al Festival del cinema di Berlino nel 2021 con il thriller science-fiction Tides. Nel cast di September 5 sono presenti attori di pregio quali Peter Sarsgaard, John Magaro, Ben Chaplin, Leonie Benesch e altri. Si tratta di un′opera corale che segue una troupe televisiva, generalmente esperta di programmi sportivi, mentre colma un vuoto di cronaca, con enorme professionalità e audacia, relativamente all′attentato allora in corso.
Il film è prodotto da Berghaus Wöbke Filmproduktion, Projected Picture Works, Constantin Film e Edgar Reitz Filmproduktion. Distribuisce, invece, Republic Pictures. Uscirà nelle sale tedesche il 7 novembre 2024.
La sinossi ufficiale di September 5
September 5 svela il momento decisivo che ha cambiato per sempre la copertura mediatica e continua ad avere un impatto ancora oggi sulla diffusione delle notizie in diretta. Ambientato durante le Olimpiadi di Monaco del 1972, il film segue la troupe di una trasmissione sportiva americana che si è rapidamente adattata passando dal reportage sportivo alla diretta sugli atleti israeliani presi in ostaggio. Attraverso questa lente, September 5 offre una nuova e potente prospettiva sulla diretta televisiva di allora, vista in tutto il mondo da circa un miliardo di persone. Al centro della storia c’è Geoff, un giovane e ambizioso produttore che cerca di dimostrare il proprio valore al suo capo, il leggendario dirigente televisivo Roone Arledge. Insieme all’interprete tedesca Marianne, Geoff prende inaspettatamente il controllo della trasmissione. Mentre i resoconti cambiano, il tempo scorre e si diffondono voci contrastanti, con le vite degli ostaggi in bilico, Geoff, faccia a faccia con la propria bussola morale, deve prendere decisioni difficili. Come si fa a fare la cronaca di una situazione del genere se quello che vogliono i colpevoli è proprio stare sotto i nostri riflettori?
Perché September 5 è un film imperdibile
Gli avvenimenti di Monaco del 1972 sono stati molto raccontati e non solo dal punto di vista cinematografico. Quando la pellicola comincia, si sa già come andrà a finire. Eppure, in soli 94 minuti, Tim Fehlbaum riesce a tenere in una morsa lo spettatore, come se fosse nello spazio claustrofobico, molto affollato e senza aria condizionata della press room della Abc, emittente statunitense in loco per seguire i giochi olimpici.
La pellicola presenta sin da subito un ritmo incalzante, con una camera incollata ai singoli personaggi, al loro minutissimo pezzo del puzzle, dal caporedattore al didascalista, in un vortice fatto di estetica prorompente, scrittura dinamica e performance eccellenti.
Gli intrepidi Geoff Mason (John Magaro) nei panni del produttore e Roone Arledge (Peter Sarsgaard) in quello del nuovo Team Manager sono coloro che guidano l’azione, spesso seguendo l’intuito o la vocazione al rischio che è spesso fonte sorgiva delle più memorabili imprese americane. Inoltre, occorre menzionare con plauso la performance di Leonie Benesch che interpreta diversi ruoli in uno, in primis l’unica redattrice e la sola madrelingua tedesca, che frequentemente e in tempi brevissimi deve tradurre quanto emerge dai media locali. L’attrice è stata di recente molto apprezzata per il ruolo da protagonista in The Teacher’s Lounge, candidato all Oscar 2023 tra i migliori film stranieri.
I temi trattati in September 5
September 5 non è soltanto un′opera storica affrontata dal punto di vista dei media. Non è nemmeno unicamente una pellicola che s’inserisce a pieno titolo e con ottima messa in scena nella categoria dei TV News control room drama. Anche io, per esempio, per citarne uno dei più recenti, ha attinenze considerevoli con il bel film di Tim Fehlbaum. September 5 è soprattutto una pellicola sulla verità, su come guardarla senza paura e farla guardare, sul senso che ha perseverare nel ricercarla e raccontarla. È, inoltre, una storia sulla pratica dello sguardo, interiore, reciproco e alle vicende umane. Infine, si erge come dilemma etico tra la necessità del disvelamento, sempre e ad ogni costo perché sapere è sempre meglio che ignorare, oppure la possibilità di evitare la mercificazione del dolore, che se non si trasforma in cosa resta privato e, quindi, celato, vissuto, attraversato.