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Euganea Film Festival

‘Mr. Beau’: il mondo attraverso gli occhi di un cane

Quando una brutta malattia rischia di portare via per sempre Beau, la sua proprietaria Claudia riscoprirà l’importanza del loro rapporto

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Non avevo voglia di stare a fare un lavoro sugli esseri umani. In realtà, era da molti anni che pensavo di fare un film sul rapporto con gli animali, soprattutto con il cane, anche se in realtà mi era un po’ difficile capire come l’avrei fatto. Poi, però, lui si è ammalato e nel momento in cui si è ammalato davvero ho pensato che, in qualche modo, fosse il momento di fare quel lavoro che avevo in mente.

Qui l’intervista completa alla regista.

Presentato in anteprima al Pordenone Docs Fest e proiettato al Festival CinemAmbiente di Torino lo scorso giugno, Mr. Beau di Claudia Tosi è uno dei film partecipanti all’Euganea Film Festival.

Chi è Claudia Tosi, regista e “caregiver” di Beau

Claudia Tosi è una regista, produttrice e sceneggiatrice. Nata nel 1970, si è laureata in filosofia presso l’Università di Bologna. Dal 2003 ha iniziato a lavorare nel mondo cinematografico come regista e produttrice di documentari. Alcuni dei film realizzati sono I had a dream, Il cerchio perfetto e Mostar United.

Un viaggio alla scoperta di un rapporto autentico

Il documentario trasporta lo spettatore nella quotidianità di Claudia e il suo migliore amico Beau, un Golden Retriever di undici anni. Quando, però, un problema di salute sembra compromettere la vita di Beau, il loro rapporto viene messo in discussione. Claudia realizza così di non conoscere affatto il proprio amico e di averlo dato per scontato. Inizia così un’indagine per comprendere meglio il legame che li unisce.

Un altro punto di vista

Nella sua ricerca, Claudia intraprende un vero e proprio viaggio per capire se durante questi anni sia stata una buona “caregiver” per Beau. Infatti, si domanda se la vita trascorsa con il suo cane sia risultata “un rifugio sicuro” o, piuttosto, se il suo amore lo abbia rinchiuso in “una gabbia dorata”. Si renderà conto, così, di aver fatto prevalere il lato “umano” e di aver trascurato la natura del suo fedele amico.

La sfida di Claudia consisterà, quindi, nel tentativo di lasciare Beau “essere cane”, come le suggerisce l’assistente veterinaria, innanzitutto comprendendo realmente cosa questa frase significhi e comporti. Così facendo, Beau inizierà ad apparire a Claudia non più come semplice cane da compagnia, ma come vero e proprio individuo a pari importanza di un essere umano.

La scelta registica

La regista cerca di porsi sullo stesso piano di Beau, scegliendo di non utilizzare un approccio autoritario, tipico tra proprietario-animale. Claudia, infatti, adotta un nuovo punto di vista per essere più vicino a Beau, conferendogli maggiore importanza.

Ciò è evidente a livello registico: la cinepresa è posta ad altezza del cane e, in questo modo, la figura umana viene ripresa dalla vita in giù, spesso risultando emarginata. Questa scelta evidenzia la volontà di Claudia di far risaltare Beau, rendendolo il vero protagonista del film. Anche attraverso questa scelta, quindi, Claudia gli permette di riprendersi i suoi spazi. Oltre a ciò, a Beau non vengono impartiti ordini su come comportarsi davanti alla cinepresa. In questo modo, il cane ha la possibilità di essere se stesso e manifestarsi in maniera genuina.

Inoltre, dal film emerge una grande forma di rispetto che Claudia ha verso il suo cane, così come l’affetto che prova per lui. Ciò si manifesta attraverso i frequenti primi piani di Beau, che simboleggiano una certa vicinanza affettiva tra regista-soggetto ripreso. Le inquadrature ravvicinate sembrano essere scelte anche per cercare di entrare silenziosamente nel mondo “altro” a cui appartiene Beau. La cinepresa è così utilizzata come strumento in grado di scavare nella profondità degli individui. In questo modo, emergono le verità più intime e vengono colti aspetti incomprensibili dall’essere umano.

Mr. Beau: una riflessione sul rapporto uomo-animale

Mr. Beau non è la tipica favola che narra di un amore ideale tra un cane e il suo proprietario, in cui il loro rapporto appare idilliaco.

Questa, piuttosto, è una storia che mira ad indagare, senza la pretesa di restituire risposte definite e immediatamente decifrabili, il rapporto profondo che si instaura tra mondo umano e mondo animale. Così facendo, emergono anche errori ed incomprensioni reciproche.

Spesso l’universo di Beau ci appare distante, sfuggendo alla comprensione umana. Per questo motivo, durante la visione del film a volte si ha la sensazione di non riuscire affatto ad afferrare ciò che emerge di importante dall’indagine.

Tuttavia, una cosa è certa: Mr. Beau porta con sé alcuni quesiti.

Fino ad ora abbiamo compreso a pieno il nostro amico a quattro zampe? Siamo stati in grado di lasciarlo realmente libero? O, piuttosto, abbiamo tentato di “umanizzarlo” e piegarlo esclusivamente alle nostre volontà, reprimendo così il suo lato animale?

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Mr. Beau

  • Anno: 2024
  • Durata: 80'
  • Distribuzione: DECKERT DISTRIBUTION / Stefilm
  • Genere: documentario
  • Nazionalita: Italia, Germania
  • Regia: Claudia Tosi