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Biennale del Cinema di Venezia

‘Don’t Cry, Butterfly’ di Dương Diệu Linh, la maledizione delle donne in Vietnam

Nella commistione con il genere horror, una regista esordiente sfoga la rabbia per le donne tradite

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Don’t Cry, Butterfly di Dương Diệu Linh è un’opera d’esordio inclusa nella selezione della Settimana della Critica della Mostra del Cinema di Venezia. Il film è interpretato da Lê Tú Oanh, Nguyễn Nam Linh, Lê Vũ Long e Bùi Thạc Phòng.

Quando Tam non ha più le energie per affrontare lo sgretolamento della sua famiglia, si appella alla magia per riportare ordine nella sua vita.

Don’t Cry, Butterfly di Dương Diệu Linh, la trama

Ha sogna di poter andare all’estero mentre la madre Tam cerca di ricomporre la relazione col marito adultero tramite un rituale simil-religioso e scaramantico, inteso ad allontanare lo spirito cattivo e distruttivo che si è insediato nella casa e tra la sua famiglia.

Don't Cry, Butterfly

Don’t Cry, Butterfly di Dương Diệu Linh – Settimana della Critica

L’infedeltà e la donna

Don’t Cry, Butterfly ci racconta di un rapporto logorato. Contemporaneamente, vediamo estendersi una macchia di umido sul soffitto della camera da letto della coppia, completamente ignorata dalla protagonista, così come vengono ignorati i sintomi della relazione claudicante. Entrambe le situazioni si trasformeranno in un incubo: ciò che viene procrastinato, si porta via la serenità.

Nelle sue scene corali, Dương Diệu Linh rivela come questo male dei mariti fedifraghi sembri affliggere un po’ tutte le donne del vicinato: perciò diventano invidiose, diffidenti e mal disposte anche nei confronti delle stesse vicine, e alla continua ricerca di metodi fantasiosi per tenersi stretti i mariti libertini. L’ironia della sorte vuole che Tam sia pure una wedding planner di successo.

Il marito qui è descritto come un passivo, un inetto: non sappiamo se lavora né cosa combini tutto il giorno, non spiccica parola e si interessa soltanto nel suo acquario. Eppure, per Tam è ancora l’uomo da tenersi stretto.

Don’t Cry, Butterfly, vuole però scagionare la donna, che il titolo ricorda per il nome eufemistico con cui ci si riferisce al suo organo riproduttivo. Perché tra un consiglio da amica e un video su Tik Tok, non si fugge dall’additare la moglie come responsabile del fallimento coniugale. Lei, che non sembra essere mai abbastanza per nessuno dei ruoli che viene chiamata a ricoprire. E così, nel meccanismo malato e privo di colpa, l’infedeltà maschile continua a reiterarsi.

Don't Cry, Butterfly

Don’t Cry, Butterfly di Dương Diệu Linh – Settimana della Critica

Il lavoro peculiare di Dương Diệu Linh

Ammirevole il tentativo di una giovane regista di offrire un’analisi sociale che sfonda i confini tra i generi e punta all’horror; sebbene questo risulti in una esplorazione poco conclusiva. Se da una parte la regista sembra non trovare soluzione all’adulterio ricorrente, è goffo visualizzare narrativamente che sia lo spirito maligno dell’infiltrazione a determinare il tutto.

Il caldo, come spesso notiamo nei film prodotti nel sudest asiatico, è parte integrante della scenografia e dei costumi, dal momento che le fronti dei personaggi sono sempre perlate di sudore e i tessuti stancati dall’umidiccio dei corpi su cui si appoggiano. L’afa, tuttavia, non sembra l’unico elemento a portare la sensazione di soffocamento, che ritorna, metaforica, a perseguitare i sogni delle farfalle vietnamite.

Don't Cry, Butterfly

  • Anno: 2024
  • Durata: 97 minuti
  • Distribuzione: Barunson E&A
  • Genere: Drammatico, horror
  • Nazionalita: Vietnam, Singapore, Filippine, Indonesia
  • Regia: Dương Diệu Linh
  • Data di uscita: 03-September-2024

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