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‘Gli Anelli del Potere 2’ Dove l’ombra si nasconde
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4 mesi agoon
Da Giovedì 29 Agosto sono disponibili su Amazon Prime Video i primi tre episodi de Gli Anelli del Potere 2. La serie tv ambientata nel mondo creato da J.R.R. Tolkien basata sugli eventi raccontati nel libro Il Silmarillon, pubblicato nel 1977 dal figlio Christopher Tolkien. La prima stagione è arrivata sempre su Amazon Prime Video sempre nel mese di Agosto, nel 2022.
La serie è stata ideata da J.D. Payne e Patrick McKay. Le splendide musiche sono a cura di Bear McCreary. Gli Anelli del Potere è stata co prodotta con New Line Cinema.
Sinossi de Gli anelli del potere 2
Hallbrand è a piede libero e si è diretto verso Mordor dove è andato a trattare con Adar, senza rivelare la sua identità segreta. Galadriel sta inseguendo Elrond, il quale ha sottratto gli anelli per consegnarli a un amico fidato per annientarli. Lo straniero e Nori si sono avventurati nelle terre di Rhun, ad Est, dove devono affrontare il caldo, il deserto e la fame. Il re Durin, dopo aver rifiutato l’aiuto di Elrdond, sta condannando il resto dei nani all’assenza di cibo e di luce sotto la vastità delle montagne.
La vincente strategia di rilascio di Prime Video
Come anticipato, Amazon Prime Video ha reso disponibili soltanto i primi tre episodi. Dopodiché ci sarà la distribuzione settimanale, come già accaduto con la prima stagione. A dire il vero, di recente è già accaduta la stessa cosa con la quarta stagione di The Boys, a conferma di una strategia di rilascio ben collaudata, più confacente alla natura del prodotto. Dal momento che il fandom tolkeniano frequenta molto i social media e le teorie sul web (nel bene e nel male) fanno grande pubblicità al prodotto.
La necessità dell’adattamento
La seguente premessa è tanto necessaria quanto scontata. Eppure il prodotto ha una natura fortemente corale. La presenza di molti personaggi, molte dinamiche narrative, tantissime ambientazioni hanno bisogno di diverse stagioni, rendendo del tutto la visione anche a lungo termine. Per di più il soggetto di riferimento, Il Silmarillon, non è un romanzo vero e proprio, almeno non in termini narrativi. Si tratta di un’opera mitopoietica mastodontica, includere alla perfezione, con il minimo dettaglio tutto quanto all’interno della serie è pressoché impossibile. Ecco perché c’è bisogno di un intenso lavoro di adattamento da parte degli sceneggiatori che non si trovano a che fare con un materiale semplice. Alcuni passaggi narrativi per quanto scomodi o difficili da digerire sono inevitabili.
Ingenuità narrativa non da poco
«Sauron vive per causa tua.» (Gil Galad rivolgendosi a Galadriel)
Galadriel è la prima persona che è stata ingannata per tutta la stagione circa l’identità dell’uomo che lei più temeva al mondo. La causa della dipartita del di lei fratello. Ella è stata talmente accecata da non rendersi conto di aver inseguito il male inconsapevolmente. Il tema della corruzione e della cecità è molto importante ne Gli Anelli del Potere 2. Galadriel ha commesso un grave errore nel ridare linfa a Sauron, liberandolo difatti e riportandolo al termine della prima stagione nella terra che lei cercava di proteggere a ogni costo. Nonostante Gil Galad fosse a conoscenza dell’ingenuità da lei commessa e del pericolo che ha liberato non viene minimamente rimproverata. Come se nulla fosse successo, lei assume ancor di più una forma di guida nei confronti degli elfi contro il loro nemico. Nonostante sia stata proprio lei a scatenare il nemico.
L’unico a restare diffidente e a temere il potere degli anelli, la loro capacità di corrompere è Elrond.
La tridimensionalità del nemico, pregio o difetto?
Un pregio de Gli Anelli del Potere è quello di donare un minimo di approfondimento agli orchi ed al personaggio di Adar (il liberatore degli orchi) in modo da renderli leggermente più sfaccettati. Senza necessariamente far empatizzare nei loro confronti, c’è stato un tentativo di umanizzare la loro figura archetipica senza renderli buoni, ma quantomeno più sfumati. Lo stesso è stato tentato nei confronti del personaggio di Halbrand, interpretato da Charlie Vickers, e l’ampio prologo del primo episodio di questa seconda stagione è dedicato interamente a lui. Con lo scopo di ricostruire retroattivamente tutti gli eventi narrativi che lo hanno condotto al fatidico e cruciale incontro con Galadriel, nel mezzo dell’oceano.
Cast ed interpretazioni in generale
Nel cast tornano molti personaggi della prima stagione a partire dai regolari Elrond (Robert Aramayo), Galadriel (Morfyd Clarkk), Hallbrand (Charlie Vickers), Durin IV (Owain Arthur).
Tra le nuove aggiunte è opportuno segnalare la presenza di Ben Daniels (House of Cards), nei panni del Maestro Cirdan, di Ciaran Hinds (Mance Rayder in Game of Thrones) nel ruolo di uno stregone oscuro delle terre di Rhun. Ultima menzione per il disorientante recasting del personaggio di Adar, il nuovo attore si chiama Sam Hazeldine, noto per il ruolo Georgie Sewell in Peaky Blinders.
Talvolta il personaggio di Gil Galad (Benjamin Walker) risulta eccessivamente solenne e aulico. I dialoghi da lui pronunciati sono arzigogolati ed eccessivamente perifrastici.
La colonna sonora riuscitissima di Bear McCreary
Il compositore si era già fatto notare con la serie tv Black Sails e con la prima stagione de Gli anelli del Potere ha consolidato la sua bravura. Egli ha realizzato tracce sonore incredibili come The Stranger, Khazad-Dum, In The Beginning (nel prologo del primo episodio della prima stagione) e molte altre. Ecco perché le aspettative anche per Gli Anelli del Potere 2 erano molto alte.
La colonna sonora della seconda stagione si conferma imperiosa e inedita. Il territorio di Rhun ad esempio è rimasto inesplorato fino ad ora, non solo in termini scenografici, ma persino sonori. Ecco perché le tracce realizzate attorno alle vicende di Nori e dello straniero nelle terre di Rhun sono innovative, inedite, una bella scoperta. Alla novità visiva (con il buon lavoro scenografico di Kristian Milsted) corrisponde una novità sonora.
Un altro grande momento della colonna sonora è presente nel finale del primo episodio in cui la musica ottimistica e trionfante sfuma pian piano in Where the Shadows lie (cantata nei titoli di coda del finale della prima stagione da Fiona Apple), tema sonoro che decreta l’oscurità che si nasconde.
Luce e oscurità, bene e male, anelli e potere
«Ancora non comprendiamo questi anelli, ma guarda che potere che esercitano, su ogni forma di vita!» (Maestro Cirdan rivolgendosi a Elrond).
Da un punto di vista narrativo la seconda stagione ha l’arduo compito di mostrare la facilità con cui elfi, nani e chissà, altre razze, saranno ammaliati e ingannati dal menzognero Sauron. Purtroppo il difetto del finale della prima stagione era l’eccessiva fretta nell’inganno da lui commesso nei confronti degli elfi. La speranza per queste nuove puntate è che la natura adulatoria e ingannevole del personaggio sia costruita più efficacemente.
Il primo episodio ad esempio riesce a trattare bene il tema della corruzione visiva. Gli elfi riescono a farsi ingannare fin troppo facilmente. La scena della compresenza di bene e male è resa bene da un punto di vista visivo, per il cambio di fotografia, uno scambio di sguardi tra il personaggio di Elrond e il personaggio di Galadriel.
L’ascesa di Sauron e tanti anelli da indossare
«Scegliendo di indossare quegli anelli avete tutti scelto di diventare suoi collaboratori.» (le sagge parole di Elrond a Galadriel)
Due grandi momenti di regia da parte di Charlotte Blandstorm sono indubbiamente la chiusura circolare attribuita al rapporto tra Sauron e Adar, resa ottimamente nel finale del primo episodio. Con lo scopo di rendere visiva l’ascesa di Sauron, non solo da un punto di vista narrativo, ma anche da un punto di vista visivo, con lui schiacciato a terra, costretto a inginocchiarsi al cospetto di Adar.
Le vicende di Numenor restano ancora lontane e meno urgenti rispetto alle sorti degli elfi e dei nani. Nel finale di secondo episodio Sauron si manifesta con inedite vesti e con un’altra inedita identità al cospetto di Celebrimbor. Insomma, per chi ha letto i libri già sa bene a cosa si va incontro. I tre anelli forgiati per gli elfi non saranno gli unici. Non resta che sperare in un buon proseguimento di stagione.