Paul & Paulette Take a Bath di Jethro Massey è in concorso alla SIC 2024.
Paul & Paulette Take a Bath – Settimana Internazionale della Critica (sicvenezia.it)
Nel cast Marie Benati, Jérémie Galiana, Laurence Vaissière, Fanny Cottençon, Gilles Graveleau, Margot Joseph.
Una pungente commedia su un giovane giornalista americano e una ragazza francese con il gusto del macabro. Dall’incontro casuale tra Paul e Paulette in un boulevard di Parigi nasce un’insolita amicizia che si sviluppa attorno a un tetro gioco: la messa in scena di cruenti crimini di epoche passate nei luoghi in cui sono avvenuti. Per Paul, il gioco è un modo per avvicinarsi a Paulette. Per Paulette è un tentativo di sfuggire alla dolorosa rottura con la sua ragazza e di elaborare i traumi ereditati dal passato. Mentre il morboso viaggio si avvicina a poco a poco ad un passato più recente diventa sempre più angosciante, fino a sfumare i confini tra realtà e fantasia, ma consentendo ai protagonisti di trovare una felicità inaspettata negli angoli più oscuri dell’umanità.
Racconto a due voci
C’era una volta una ragazza che amava Elvis Presley, Marilyn Monroe e il bello in generale, e che voleva allo stesso tempo scavare fra gli orrori dell’umanità, e c’era una volta un ragazzo che voleva vedere quel mondo con i suoi stessi occhi, immortalarlo con la macchina fotografica, toccarlo.
Inizia come un racconto a due voci lo straniante film di Massey che si distingue subito nel suo focalizzarsi sugli opposti e sulla sensorialità intesa come unico percorso che dia reale percezione delle cose.
Paul e Paulette si presentano come legati da un filo invisibile, destinati ad incontrarsi, ma anche a disperdersi subito dopo, per ritrovarsi poi nel tempo. L’affinità è immediata così come immediata è la percezione dello spazio importante che li separa: il loro essere diversi anche se compatibili.
Nel mezzo della loro storia privata, sentimentale e non, la Storia pubblica fatta di eventi importanti e la loro messa in scena, parodia forzata delle loro stesse esistenze.
Jethro Massey è un regista che si distingue sicuramente per un approccio creativo e sperimentale, incentrato sulla fusione di elementi visivi forti con narrazioni spesso surreali. Anche se non è uno dei nomi più noti nel panorama cinematografico internazionale, il suo lavoro è stato ormai riconosciuto per la capacità di evocare emozioni profonde attraverso l’uso di immagini evocative e situazioni insolite.
Anche in questo nuovo film Massey tende a incorporare elementi del surrealismo, con situazioni che spesso sfidano la logica e il senso comune. Uno stile che ricorda il cinema di registi come Luis Buñuel o Michel Gondry, dove la realtà si mescola con il sogno, e dove l’ordinario diventa straordinario attraverso un uso sapiente dell’immaginazione.
Massey preferisce infatti spesso raccontare storie che si svolgono in contesti limitati e semplici, come ambienti domestici o situazioni quotidiane, utilizzando questi spazi per esplorare dinamiche psicologiche o emotive più profonde. Questo approccio minimalista permette di focalizzarsi sui dettagli, trasformando il comune in qualcosa di più significativo.
Estetica Visiva
Dal punto di vista visivo, il film tende ad avere un’estetica curata, con un’attenzione particolare alla composizione delle inquadrature e alla scelta dei colori. Spesso utilizza colori pastello o tonalità soffuse per creare un’atmosfera che è allo stesso tempo nostalgica e straniante. La simmetria e la precisione delle sue inquadrature contribuiscono a dare un senso di controllo, anche quando la narrazione sembra sfuggire alla logica.
L’umorismo è spesso sottile, basato su situazioni assurde o sul contrasto tra l’apparente normalità dei personaggi e le circostanze bizzarre in cui si trovano. Questo tipo di umorismo può servire a destabilizzare lo spettatore, spingendolo a riflettere su ciò che è veramente “normale” o “reale”.
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Esplorazione dell’Umanità
Massey sembra essere interessato a esplorare la condizione umana, indagando come le persone reagiscono a situazioni impreviste o assurde. Il suo film può essere visto come un’esplorazione della fragilità e della resilienza umana di fronte all’inspiegabile.
L’uso dell’assurdo e del surrealismo potrebbe essere interpretato come una critica delle convenzioni sociali e delle strutture di potere o per mettere in discussione le norme sociali e la nostra percezione della realtà. Tema centrale è la valorizzazione del quotidiano, dove anche i gesti più banali possono essere carichi di significato. Massey sembra voler mostrare come la bellezza e il significato possano essere trovati nelle piccole cose, se osservate da una prospettiva diversa.
In sintesi, il film combina uno stile visivo distintivo con una narrazione surreale per esplorare temi profondi legati alla condizione umana. L’approccio minimalista è però altamente evocativo e rende il film un’ opera che invita a riflettere e a guardare il mondo con occhi nuovi.