Dal 30 agosto al 3 settembre 2024 si svolgerà la 81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia dove, al suo interno, ci sarà anche il Biennale College Cinema, che invece tornerà per la sua dodicesima edizione.
Biennale College Cinema si racconta
Chiamato anche “Bottega d’arte”, il Biennale College Cinema ha come obiettivo quello di dimostrare che è possibile produrre dei film a micro-budget in tempi molto ristretti, brevi. Il progetto investe sui talenti emergenti, sulla collettività e sulla creatività della produzione cinematografica. Ormai alla sua dodicesima edizione questo programma ha portato alla luce opere e progetti straordinari, originali, che hanno ottenuto numerosi riconoscimenti anche internazionali. Si può dire che il Biennale College Cinema si sia classificato come vero e proprio punto di riferimento nel panorama cinematografico globale.
Al suo interno non sono emergono nuovi talenti, ma è anche l’unica sezione della 81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica con una netta prevalenza femminile: con tre registe su quattro.
Durante questa dodicesima edizione verranno presentati quattro lungometraggi, tutti frutto di un intenso percorso formativo della durata di un anno.
I film presentati all’interno di Biennale College Cinema per la sua dodicesima edizione offrono uno sguardo diverso su alcune delle tematiche attuali. Dalle complesse relazioni familiari ai conflitti esistenziali, passando da storie di separazione a commedie dai tratti fantasy. La versatilità e la ricchezza del panorama cinematografico contemporaneo sono racchiuse in questi quattro lungometraggi.
I primi due della “Bottega d’arte”
Il primo lungometraggio presentato è Il mio compleanno, l’opera prima di Christian Filippi con alla produzione Leonardo Baraldi. Della durata di novanta minuti questo lungometraggio italiano ha un cast numeroso con al suo interno anche Zackari Delmas, Silvia D’Amico, Giulia Galassi, Simone Liberati, Federico Pacifici, Nicolò Medori e Carlo De Ruggieri.
Questo lungometraggio racconta la storia di “Riccardino”, ragazzo che sta per compiere diciotto anni nella casa famiglia in cui vive. Da quattro anni è stato separato dalla madre, una donna con forti disturbi di personalità. Nonostante la premurosa e attenta guida della sua educatrice, Riccardino decide di scappare per raggiungere sua madre e vivere con lei. La sua illusione presto si trasformerà in un’amara realtà e Riccardino dovrà fare una scelta difficile.
Anche per la regista Zhanna Ozirna il lungometraggio Medovyi Misiats (Honeymoon) presentato è la sua opera prima. La produzione è stata affidata a Dmytro Sukhanov, mentre per la recitazione ci sono Ira Nirsha e Roman Lutskyi. Lungometraggio ucraino della durata di 84 minuti circa racconta di Taras e Olya che trascorrono la loro prima notte all’interno del loro nuovo appartamento in una piccola città dalle parti di Kiev. All’alba vengono però svegliati da alcune esplosioni. Non fanno in tempo a lasciare la città. Nel frattempo le truppe russe allestiscono il quartier generale nella loro casa, proprio nel loro cortile interno. La coppia si ritrova intrappolata nel proprio appartamento senza connessione, acqua o elettricità. Non sanno nemmeno se l’Ucraina esiste ancora. Per i cinque giorni successivi Taras e Olya esploreranno l’oscuro abisso della vera intimità tra due persone e affronteranno domande esistenziali cruciali sotto il costante pericolo di morte. Il loro obiettivo primario è mantenere segreta la loro presenza, organizzare un piano di fuga e credere nella possibilità di un futuro.
“Bottega d’arte”: non è finita qua
Opera seconda invece per Zsófia Szilágyi che in questo Biennale College Cinema presenta Január 2 (January 2). Ad interpretare l’opera ci saranno Csenge Jóvári e Zsuzsanna Konrád, mentre questa volta sono due produttrici per la regista: Dóra Csernátony e Lili Horvát.
Si tratta di un lungometraggio ungherese della durata di 86 minuti che in realtà non è altro che un racconto micro realista di una separazione. Il punto di vista è però quello della migliore amica della moglie. Klára si trasferisce lontano dal marito aiutata dalla sua amica Ági. Fanno un totale di sette viaggi in macchina. Sebbene prendano sempre la stessa strada, andata e ritorno, ogni volta è un viaggio diverso.
L’ultima opera presentata è quella di Zoey Martinson. Anche per lei è un’opera prima e al suo fianco, come produttori, ha Kofi Owusu Afriyie e Korey Jackson. Il suo lungometraggio, The Fisherman, è interpretato da Ricky Adelayitar, Endurance Dedzo, William Lamptey, Kiki Romi e Dulo Harris, con una durata di 105 minuti. The Fisherman è un lungometraggio ghanese che racconta la storia di Atta Oko, pescatore tradizionale ghanese in pensione. La sua vita prende una piega bizzarra quando è costretto a smettere di lavorare e, in coppia con un moderno pesce parlante perbenista e i suoi eccentrici “soci”, si ritrova a vivere un’avventura ad Accra, dove, navigando nel caos del mondo moderno, insegue il suo sogno di possedere una barca. Pieno di risate, di magia e della vibrante cultura del Ghana, questo film è un delizioso racconto di amicizia, di sogni e dello spirito indomabile di un vero pescatore.